Bobo Tv, dal balletto e le celebrazioni del Brasile al silenzio assoluto dopo l’eliminazione
La Bobo Tv il 6 dicembre celebrava il Brasile con tanto di esecuzione della ‘danza du pombo’. Sabato sera invece nessun riferimento all’eliminazione
Dalla ‘danza du pombo’ al silenzio assoluto. E’ la sintesi della Bobo Tv, che sabato ha totalmente ignorato la clamorosa eliminazione del Brasile ad opera della Croazia, dopo la sbracata celebrazione andata in scena appena quattro giorni prima.
“Il Brasile ha fatto spettacolo, ha fatto fuoco e fiamme”, urlava Daniele Adani martedì 6 dicembre, in seguito alla vittoria dei verdeoro sulla Corea del Sud per 4 a 1. Elogi accompagnati dalla riproposizione del balletto ideato da Richarlison che aveva contagiato persino il ct Tite.
E proprio per l’allenatore Adani spendeva i maggiori elogi: “Il suo calcio totale richiama come mai prima il Brasile del 1970, un uomo che con la sua nazionale dona gioia attraverso il calcio”. Gioia trasformatasi in dramma sportivo e ct divenuto nel frattempo ex, viste le imminenti dimissioni presentate a causa del ko.
Ma Adani era in buona compagnia, con l’entusiasmo che aveva coinvolto pure Christian Vieri e Nicola Ventola: “Mi sorprende – sentenziava l’ex attaccante del Bari – non vedevo questo gioco dai tempi del Barcellona di Guardiola. Quando attaccano, attaccano in massa e si vede la paura della squadra che viene attaccata. Non sa come venirne fuori”. Paura che evidentemente non ha riguardato la Croazia, capace rimontare ai supplementari e di imporsi ai rigori.
Davide che batte Golia, in un clamoroso ribaltamento del pronostico. La notizia delle notizie, talmente grossa da essere ignorata in toto dai quattro nell’ultimo appuntamento del weekend, a sorpresa sconnesso dall’attualità e dedicato a temi freddi. “Chi vi manca di più al Mondiale?”, ha chiesto Adani, ottenendo come vaghe risposte “l’Italia” da Vieri, “Luis Suarez” da Cassano e addirittura “Akram Afif del Qatar” da parte di Ventola.
Della serie: se una striscia di quattro minuti può risultare inutile, qui abbiamo scavallato il confine della surrealtà. Insomma, una puntata da considerarsi a dir poco emblematica, che più di altre testimonia l’insuccesso di un’operazione priva di senso.