Dritto e rovescio e Piazzapulita, stesso servizio su Predappio, ma conclusioni agli antipodi
Dritto e rovescio e Piazzapulita realizzano un servizio sulle manifestazioni di Predappio. Ma da due punti di vista diametralmente opposti
Distanti, distantissimi, decisamente agli antipodi. Dritto e rovescio e Piazzapulita si confermano offerte che viaggiano su percorsi opposti, rette parallele che mai si incroceranno.
Nulla di nuovo sotto il sole. Paolo Del Debbio e Corrado Formigli parlano a pubblici differenti, per territorialità, ceto sociale e idee politiche, con i temi affrontati che spesso si sovrappongono, distinguendosi tuttavia per punto di vista.
Un esempio lampante è andato in scena giovedì sera, quando sia su Rete4 che su La7 è stata approfondita la questione delle rievocazioni fasciste. Complice il centenario della Marcia su Roma, entrambi i talk hanno fatto tappa a Predappio, città natale di Benito Mussolini, dove è pure sepolto.
Stessa manifestazione, stesso clima ‘destrorso’. Eppure due visioni distanti anni luce. Su chi? Su Giorgia Meloni, ovviamente.
A Dritto e rovescio è stato rimandato l’intervento della premier alla Camera, nel quale prendeva le distanze dai regimi, “fascismo compreso”, per poi abbinarci le reazioni dei manifestanti: “Non l’ho votata, le danno tutti della fascista, ma siamo lontani da certe ideologie”. Ed ancora: “Chi rappresenta il neofascismo oggi prende le distanze dalla destra presente in Parlamento”. Fino all’opinione di Giustino D’Uva della ‘Rete dei Patrioti’: “La Meloni non è di estrema destra, non vuole rompere l’asservimento alla Nato e all’Unione Europea. Non ha nulla né di estrema destra, né di radicale. Noi continuiamo in maniera radicalmente opposta a perseguire una strada identitaria e patriottica”. Al rientro in studio, ci ha pensato Del Debbio a rincarare la dose: “Bisogna vedere a nome di chi parlano certe persone quando dicono ‘noi’. Dietro di loro molte volte ci sono quattro gatti spelacchiati”. Tradotto: la Meloni non rappresenta i fascisti e i suoi sostenitori, nostalgici del Duce, parlano a titolo personale.
Come detto, a Piazzapulita lo spartito eseguito è stato invece un altro. Prima di tutto un faccia a faccia con Ferdinando Polegato, ristoratore di Pordenone dichiaratamente fascista: “Giorgia Meloni? Senza il nostro aiuto non sarebbe al governo, le abbiamo dato fiducia. Anche se ha preso le distanze, ha messo La Russa alla presidenza del Senato e Fontana alla presidenza della Camera. Per noi sono delle garanzie”.
Se Del Debbio slaccia i legami, Formigli li ricuce, affidandosi inoltre alle confessioni della gente comune. Da chi paragona la Meloni a Evita Peron a chi nutre in lei mille speranze: “Mi auguro che mantenga il 50 per cento di ciò che ha detto”.
Dritto e rovescio e Piazzapulita dimostrano così – ognuno sul suo versante – di possedere una linea di condotta, un’identità definita, un obiettivo prefissato. Più che un’opera di convincimento, Del Debbio e Formigli sanno a che pubblico parlano, sanno intercettarlo e lo seducono con il linguaggio meglio riconoscibile. Al contrario di altri talk del giovedì che sembrano piovuti dal cielo. Senza punti di partenza e di arrivo.