Il giudice del Tribunale di New York Lewis Kaplan ha respinto le accuse di “stress emotivo” lanciate dall’attore Anthony Trapp al premio Oscar Kevin Spacey.
I fatti risalgono al 1986, quando il divo di House of Cards invitò nella sua casa a Manhattan ad una festa. Qui l’uomo, che aveva all’epoca 26 anni, sarebbe entrato in preda ai fumi dell’alcool nella camera in cui l’attore allora 14enne guardava la televisione, premendogli l’inguine sul corpo dopo averlo afferrato per i glutei senza il suo consenso. Trapp sarebbe tuttavia riuscito a divincolarsi, peraltro senza nemmeno troppi sforzi.
Kevin Spacey ha quindi sostenuto che le accuse da parte di Trapp non sono vere, con gli avvocati dell’attore convinti che quel racconto contenga delle incongruenze temporali e spaziali, in modo particolare per quanto riguarda gli episodi precedenti alla notte delle molestie.
L’interprete di Frank Underwood in House of Cards ha anche negato le accuse provenienti da Andrew Holtzman, per il quale nel 2017 Spacey lo avrebbe afferrato per l’inguine premendogli il corpo sui glutei.
L’attore premio Oscar ha aggiunto di essere stato sempre riservato per quanto concerne la sua educazione e la sua vita privata. Su domande del suo legale Spacey ha dichiarato che non aveva mai potuto dichiarare la sua omosessualità a causa del padre neonazista e suprematista bianco, oramai comunque defunto.
La star americana ha detto tra le lacrime di essere stato accusato di sviare l’attenzione dalle pesanti accuse con il suo coming out, dichiarando che non avrebbe mai fatto nulla per ferire la comunità gay.
Premio Oscar come miglior attore per il film American Beauty, Kevin Spacey nel 2016 ha partecipato come ospite internazionale ad una puntata della quindicesima edizione del talent show Amici, peraltro non limitandosi al ruolo di bella statuina ma fornendo dei pareri anche in contrasto con i giudici, come per esempio con Loredana Bertè.