Netflix aderisce al Barb, l’auditel inglese e si prepara all’arrivo della pubblicità
Per la prima volta si saprà effettivamente quanti spettatori ogni giorno guardano i programmi della piattaforma di streaming
Fonte: Netflix
Netflix è pronta a rivoluzionare il modo in cui vengono analizzate le visualizzazioni dei film e delle serie tv nel suo catalogo. Almeno nel Regno Unito. Infatti per la prima volta al mondo Netflix ha stretto un accordo con una società indipendente che misura i dati di ascolto, il BARB (Broadcasters Audience Research Borad) un corrispettivo del nostro Auditel. E l’accordo ricorda così quello che nei mesi scorsi ha stretto DAZN con Auditel in Italia per consentire un’analisi più precisa e puntuale di quanti spettatori guardano le partite.
BARB già da un anno misura i numeri dello streaming ma senza un accordo diretto con le piattaforme e soprattutto con dati che non possono essere divulgati ma sono a uso interno dei broadcaster. A partire dal primo novembre, invece, nel Regno Unito potranno essere divulgati i dati specifici degli spettatori di ogni singolo prodotto di Netflix nel giorno precedente, al pari di qualsiasi altro programma televisivo.
In questo modo si potrà sapere effettivamente quanti spettatori nel Regno Unito hanno visto, per esempio, The Crown nel giorno del lancio della nuova stagione il prossimo 9 novembre, paragonando i suoi numeri con quelli di un programma su BBC One o sui canali Sky. Naturalmente Netflix non opera seguendo un palinsesto, ma attraverso questa misurazione si potrà capire in una determinata fascia oraria, magari di prima serata, quanti spettatori hanno visto uno show appena uscito su Netlfix e quanti un programma di prima serata su BBC One.
Una svolta per la pubblicità
La svolta di Netlfix, già anticipata da Disney+ che secondo Variety avrebbe già firmato lo stesso accordo al contrario di Prime Video, è fondamentale in vista del lancio degli abbonamenti a un prezzo ridotto ma con pubblicità, che arriveranno prossimamente nel Regno Unito e in tutto il resto del mondo e che saranno lanciati sia da Netlfix che da Disney+.
Anche per questo non è da escludere che accordi simili vengano sottoscritti in giro per il mondo, arrivando così a una misurazione del dato di spettatori che usano la piattaforma di streaming, molto più preciso rispetto al sistema attuale di visualizzazioni orarie usato da Netflix. Naturalmente per la modalità di uso di una piattaforma il dato di una fascia oraria è meno significativo del dato totale di visualizzazioni di un determinato prodotto. Ma è fondamentale per un investitore pubblicitario e soprattutto per la vendita degli spazi pubblicitari.
Netflix passa così dal non voler comunicare alcun dato ad avere quasi troppi dati con cui inondare gli spettatori per definire cosa bisogna vedere e cosa bisogna evitare. Dai dati Nielsen negli Stati Uniti al sito con la Top Ten Mondiale delle ore visualizzate fino ai dati quotidiani che da novembre arriveranno nel Regno Unito. Sperando che i prossimi titoli non siano solo il frutto di un’algoritmo legato a fasce orarie, ore di visualizzazioni per intercettare sempre di più i gusti del pubblico.