Le indagini del cuore di Serena Rossi sono perfette per Raiuno: la recensione di Mina Settembre 2
Serena Rossi, tutt’uno con il suo personaggio, non indaga come nei polizieschi, ma entra dentro casi più legati a sentimenti, con maggiore aria di famiglia
Mina Settembre è una di quelle serie tv che ha conquistato il pubblico di Raiuno e di RaiPlay fin dal primo episodio. Non è servito ingranare o attendere per guadagnarsi la fiducia dei telespettatori, che è stata pressoché immediata. Sia in termini di ascolti ma anche di affetto verso i personaggi. Mina Settembre 2 sembra avere tutte le carte in regola per bissare quello stesso successo.
Mina Settembre 2, la recensione
Il motivo sta nella saggia scelta degli sceneggiatori di mantenere invariata la formula che ha portato al successo la serie quasi due anni fa: allontanarsi dal genere procedurale-crime di cui la tv generalista è piena ed inseguire un nuovo percorso, quello delle indagini del cuore.
Perché l’assistente sociale interpretata da Serena Rossi (ormai diventata un tutt’uno con il suo personaggio) non è una detective, non vuole risolvere gialli né intrufolarsi nei Commissariati per dire la sua su questo o quell’omicidio. Indaga, sì, ma ben lontana da quegli ambienti che hanno decretato il successo di altre serie.
Forse anche per questo, Mina Settembre poteva essere un azzardo: invece, si è rivelata essere al tempo stesso una novità, ma anche qualcosa in cui il pubblico generalista vi si è ritrovato immediatamente. La prima stagione ci aveva lasciato un po’ perplessi per quanto riguardava la rappresentazione della professione dell’assistente sociale, cosa a cui sembra la seconda stagione voglia correre ai ripari.La protagonista si trova più vicina a quelle situazioni che richiedono effettivamente l’intervento dei Servizi Sociali, permettendo così alla categoria di avere in tv un personaggio più vicino alla loro realtà. Vicino, ma non interamente sovrapponibile: siamo pur sempre in una fiction, in cui alcune situazioni devono essere pensate per poter portare avanti una narrazione che stimoli a restare davanti allo schermo.
A parte questo, Mina Settembre si conferma come piacevole intrattenimento che esce dai confini dei polizieschi ed entra in altri territori. A volte family, altre (molte di più) romantic comedy, non poteva esserci serie migliore per la domenica autunnale di Raiuno.
Una sensazione di famiglia, quella trasmessa dal set, che non è frutto solo dell’alchimia tra gli attori del cast: basti pensare che Serena Rossi e Davide Devenuto, che nella serie interpreta Paolo, marito di Irene (Christiane Filangieri), sono nella realtà marito e moglie, come rivela l’easter egg in una scena del secondo episodio. Nel bagno del liceo in cui Mina e Domenico (Giuseppe Zeno) vanno ad insegnare educazione sessuale e sentimentale, un cuore riporta proprio i loro nomi.