Tale e Quale Show 2022, Malgioglio è ancora una volta la carta in più
Il debutto dell’edizione 2022 di Tale e Quale Show: cast mediocre, Malgioglio scoppiettante, Conti apatico. La recensione.
Un cast mediocre che riesce a reggere quasi due ore e mezza di trasmissione è la dimostrazione che Tale e Quale Show continua ad avere dalla sua la potenza di una formula che non invecchia mai, pur nella sua ripetitività – perché bisogna pur dire che il programma di Carlo Conti, in onda da dieci anni e giunto alla sua dodicesima edizione, è uno dei format che di anno in anno introduce meno novità, quest’anno pari allo zero, se non si considera l’eccezione di riavere come concorrenti due personaggi che hanno già partecipato alla trasmissione in passato, segno emblematico probabilmente della storia decennale alle spalle.
Se il programma è quello che ormai i telespettatori conoscono alla perfezione, la quota imprevedibilità riesce a portarla Cristiano Malgioglio, innesto riuscitissimo per Tale e Quale Show, che già lo scorso anno aveva tratto nuova linfa dal suo ingresso in giuria. Quest’anno, almeno stando a quanto visto al debutto, potrebbe essere l’anno della sua consacrazione, anche perché Malgioglio sta sempre più legando il suo volto alla Rai, a partire dall’Eurovision Song Contest fino ad arrivare al programma che andrà in onda a dicembre su Rai3.
Gli aneddoti fantasiosi, la pronuncia sgangherata degli interpreti stranieri, le consonanti storpiate, insomma il solito repertorio malgiogliano, si rivelano sempre freschi e vitalizzanti per un format che altrimenti nella sua staticità rischierebbe di far fare allo spettatore uno sbadiglio di troppo.
E su questo una critica andrebbe fatta anche al padrone di casa, la cui professionalità non si discute, ma al quale si può recriminare una conduzione che si limita a fare il compitino, senza guizzi e senza mai dimostrare un particolare entusiasmo e coinvolgimento. Per fortuna dallo scorso anno è stato individuato in Cristiano Malgioglio il toccasana all’apatia di Conti e per ora pare continuare a funzionare: fin che la barca va, lasciala andare, come diceva Orietta Berti.