Prisma, Ludovico Bessegato e Mattia Carrano a TvBlog: “la formula per parlare ai giovani? saperli ascoltare” (video)
TvBlog ha intervistato Ludovico Bessegato e Mattia Carrano autore e protagonista di Prisma la nuova serie tv di Prime Video.
Prisma è arrivata in streaming su Prime Video con i suoi 8 episodi interamente disponibili. Una lunga gestazione iniziata prima del 2019 quando, come Ludovico Bessegato ha raccontato in conferenza stampa, ha messo per la prima volta piede a Latina, città che la sua co-autrice Alice Urciolo ben conosce e aveva scelto come ambientazione del loro nuovo progetto. Prodotta da Cross Productions (come SKAM Italia) insieme a Amazon Studios, Prisma punta a raccontare una storia di crescita e cambiamenti di un gruppo di ragazzi nella provincia italiana. In particolare concentrandosi su Andrea e Marco, entrambi interpretati dall’esordiente (e complimenti) Mattia Carrano.
Abbiamo avuto modo di intervistare Ludovico Bessegato e Mattia Carrano che ci hanno raccontato l’evoluzione della serie, le sue prospettive anche all’estero visto il rilascio su Prime Video. E tra una risposta e l’altra è scappato anche un riferimento a una seconda stagione che è già in fase di scrittura.
Mattia Carrano “spero che possa aiutare persone che si trovano nella situazione di Andrea o Marco”
Come si riesce a parlare ai giovani, a raccontarli senza giudicarli? Qual è il segreto di Ludovico Bessegato?
Il mio segreto non lo rivelerò mai (ride ndr.). In realtà il segreto è molto semplice e ce lo hanno mostrato i norvegesi con SKAM, è un po’ la scoperta dell’acqua calda: ascoltarli. Bisogna imparare a mettersi nella condizione mentale di pensare che non siamo più giovani e quindi non sappiamo più niente. I giovani sono molto spietati quando si prova a raccontarli, se sbagli la parola te lo fanno notare. Per esempio Mattia l’altro giorno mi ha detto di usare ‘regà’ e non rigà nei copioni della seconda stagione. […] Bisogna spendere molto tempo a parlare, incontrarli, intervistarli, confrontarsi, partendo dall’idea che non si sa niente e se si vuole parlare di qualsiasi cosa, non solo dei giovani, bisogna imparare.
Restiamo in tema, quindi Mattia Carrano quanti spunti date a questi vecchi che provano a fare serie per giovani? Quanto contribuite ai copioni, quanto suggerite, anche nelle modalità di interazione sui social, nei messaggi.
C’è stata molta collaborazione, da parte mia e del resto del cast con Ludovico, perchè quando qualcosa non era fluida nel parlare, glielo dicevamo. Per esempio c’è il gruppo che fa musica che ha un modo di parlare loro, con l’uso di slang, anche io molte cose non le sapevo, ci si confronta sempre. Anche sulle terminologie del nuoto, c’è stato sempre una forma di scambio, di confronto. Venivano cambiate piccole parole, modi di dire, piccole situazioni, così da renderlo ancora più vicino al mondo dei più giovani.
Potenzialmente Prisma potrebbe andare in oltre 200 paesi grazie a Prime Video, portando anche un’Italia “sconosciuta”.
Mattia: sono molto felice perchè più persone che possono essere nella situazione di Andrea o Marco possa aiutare e più son contento.
Bessegato: io sono della generazione Erasmus, cresciuta con l’idea che la nostra cittadinanza è il mondo, lo scambio è il mio sogno. Pensare che possano scoprire un’Italia diversa, che parliamo di determinati temi, che c’è una modernità. Bisogna però sempre ricordarsi che stare sulla piattaforma non vuol dire essere visti, non lo dò per scontato ma se dovesse succedere siamo molto contenti.