Stasera C’è Cattelan, un late night show fatto e finito (altrove), migliorabile negli interventi “da solista” del suo conduttore
Uno show rodato, che cambia rete, ma non gli ingranaggi, riporta Cattelan nella sua comfort zone. La recensione di Stasera C’è Cattelan.
Alessandro Cattelan è tornato nel suo: con Stasera C’è Cattelan il conduttore di Tortona si riappropria della sua comfort zone e ritrova gli agi ai quali era abituato prima del difficile sbarco in Rai, soprattutto con l’esperienza di Da Grande. La promozione per lui è nell’essere uscito dalla nicchia di Sky per rivolgersi al pubblico generalista di Rai2, pubblico che però andrà intercettato ed è qui la sfida, anche se nella conferenza stampa di presentazione il direttore dell’intrattenimento prime time, Stefano Coletta, non si è voluto sbilanciare su previsioni d’ascolto perché “bisogna aspettare le prime tre, quattro settimane per un bilancio”.
Il programma, rodato e in nulla nuovo nell’ossatura, parte in scioltezza con la Bobo Tv, che inaugura lo show con tutta la carica d’ironia e i perfetti tempi televisivi di Antonio Cassano: con lui, Vieri, Adani e Ventola, Cattelan conversa con facilità e immediatezza, riuscendo anche a coinvolgerli alla perfezione nel gioco Bobo Tabù, semplice, ma funzionale al contesto.
Lo splendore e la brillantezza della serata perdono di luce e nitidità con il monologo di Cattelan realizzato per costruire il ponte con la scena di lui ed Emanuela Fanelli in vasca per raccontare la legge elettorale, scena ispirata a quella girata da Margot Robbie in La Grande Scommessa. Un monologo che parte dal “primo giorno di scuola” di Re Carlo per arrivare poi a fare uno sconclusionato ragionamento sull’instabilità dei governi italiani.
L’intervista con Emanuela Fanelli procede più lenta del vivace incontro con i quattro ex calciatori, non agguantando neanche con l’idea del juncket, ovvero l’intervista promozionale di un film con locandina dietro, la verve che ci sarebbe potuti aspettare. Il “Cattelan comico” del finale, che tenta di demolire dei titoli di testate online, funziona ancora meno di quello monologhista e conferma in generale la difficoltà per il conduttore di trovare una cifra precisa ed efficace per i propri interventi in solitaria.
Stasera C’è Cattelan parte sfruttando il background maturato altrove, che trova facile applicazione nei primi ospiti, mentre qualche difficoltà in più con la seconda. Il Cattelan solista non illumina lo show, faticando a maturare una propria personalità, che emerge ben di più quando condivide la scena con altri. Ci sono però le premesse per dare a Rai2 il late night show di cui aveva bisogno.