Aldo Cazzullo a TvBlog: “Io conduttore? No, raccontatore e con Una giornata particolare racconterò le grandi storie della Storia”
L’intervista al conduttore del nuovo programma di divulgazione storica di La7 “Una giornata particolare”, Tutte le informazioni sui protagonisti
Giornalista, scrittore (è appena uscito il libro Mussolini il capobanda) vice direttore del Corriere della sera e anche conduttore televisivo. E’ proprio in questa veste e non potrebbe essere altrimenti, che oggi TvBlog pone alcune domande ad Aldo Cazzullo, che stavolta, lui abile intervistatore, si mette dall’altra parte per rispondere ad alcune domande che gli rivolgiamo a proposito della sua nuova avventura televisiva. Si tratta di “Una giornata particolare“, il nuovo programma in partenza stasera in prime time su La7, dove Cazzullo racconterà alcune giornate particolari di alcuni personaggi della storia ” in un appassionante viaggio in una giornata cruciale di un personaggio storico; un giorno che ha segnato o cambiato la sua storia, e in molti casi di tutta l’umanità“, come recita il lancio stampa del programma. La prima emissione in onda stasera racconterà il 28 ottobre 1922, giorno della Marcia su Roma.
Una giornata particolare, titolo affascinante di un film pluripremiato di Ettore Scola del 1977, che giornate particolari ci racconterai nel tuo nuovo programma?
Stasera la marcia su Roma, mercoledì prossimo l’assassinio di Giulio Cesare. Poi l’incontro tra San Francesco e il Papa che cambia la storia della cristianità, lo stupro di Artemia Gentileschi – la prima donna a firmare i suoi quadri, la prima donna a far condannare il suo violentatore in un processo -, la fuga di Napoleone dall’isola d’Elba, l’abiura di Galileo Galilei, costretto per non finire sul rogo come Giordano Bruno a dire che le proprie scoperte non erano vere.
In quel lungometraggio si raccontava la vita fatta anche delle piccole cose di due persone comuni interpretate da Sophia Loren e Marcello Mastroianni nel giorno della visita di Adolf Hitler a Roma, chi saranno i protagonisti del tuo programma ?
I grandi personaggi che racconto. La grande storia ma anche i dettagli minuti: gli amori, i vestiti, le monete; quel che si mangiava e quel che si beveva. E poi le immagini. Abbiamo girato in posti bellissimi, a volte in stanze mai viste, altre volte con i droni che realizzano scene mozzafiato. Per la marcia su Roma, Quirinale e Viminale. Per San Francesco, gli affreschi di Giotto e Cimabue, e poi Greccio dove inventò il presepe, Subiaco dove c’è il suo primo ritratto, il Laterano dove lo accolse il Papa. Lo scenario di Artemisia è la grande Roma barocca di Bernini e di Caravaggio. Per Napoleone abbiamo girato nel Louvre vuoto, a tu per tu con la Gioconda e con l’Incoronazione dell’imperatore. E la puntata su Galileo comincia sulla cima del campanile di San Marco, da dove il grande scienziato sperimentò una delle sue invenzioni: il cannocchiale.
Come è nato questo programma ?
L’idea di affidarmi una trasmissione di storia è di Urbano Cairo. Il direttore de La7 Andrea Salerno ha pensato di declinarla nella forma appunto di una giornata particolare. La Stand by me di Simona Ercolani ha creato una squadra di giovani registi e autori bravissimi, di cui fanno parte due inviati che mostrano altre bellezze d’Italia e raccontano storie nella storia, Claudia Benassi e Raffaele Di Placido. Gli interni li abbiamo girati in una biblioteca del centro di Roma dove girarono alcune scene di Harry Potter: pare che le scale e i libri prendano davvero il volo.
Non è la prima volta che ti affacci in televisione, stavolta anche nelle vesti di conduttore, ti affascina questo media ?
Non sono un conduttore, ma un raccontatore. E le storie che racconto alla fine parlano sempre di noi. Sono convinto che noi italiani siamo più legati all’Italia di quel che siamo disposti a riconoscere. Ci piace parlarne male, ma se lo fanno gli stranieri ci arrabbiamo: l’Italia è come la mamma, la possiamo criticare soltanto noi. Questi grandi personaggi, queste giornate particolari raccontano un po’ l’identità italiana: perché pure Napoleone era un po’ uno dei nostri, per tutta la vita parlò francese con l’accento italiano.
Resterai anche nella squadra di Restart il programma con Annalisa Bruchi nella seconda serata di Rai2, oppure in futuro ti vedremo solo su La7, rete di proprietà di Urbano Cairo, che è anche l’editore del giornale di cui sei vice direttore, ovvero il Corriere della sera?
Una mano ad Annalisa continuerò a darla, pieno di ammirazione per come lei riesca ad avere buoni ascolti con una trasmissione economica.
Pensi di frequentarlo più spesso da qui in avanti il piccolo schermo e in che tipo di programmi eventualmente ?
Come direbbe Venditti della matematica, la tv non sarà mai il mio mestiere. Ma raccontare storie mi piace.
Ti piace di più il giornalismo scritto o il giornalismo televisivo?
Mi viene più naturale scrivere, ma mi rendo conto che con la tv arrivi a un pubblico più vasto. Una giornata particolare dovrebbe avere una vita lunga, fatta di repliche e sbarchi sulle altre piattaforme. E abbiamo già molte idee per altre giornate particolari.
Cosa guarda in tv Aldo Cazzullo?
I tg e i talk. Ma anche i film. L’Eredità. E il Festival di Sanremo, di cui sono un fan. Amadeus è bravissimo.
Chi ti piacerebbe intervistare?
Il mio sogno è convincere Rafael Nadal a fare un libro sulla sua vita. E’ lo sportivo che ammiro di più, l’ho già intervistato a Maiorca, ma non mi è bastato.
A proposito di interviste è d’obbligo una domanda su una delle interviste che più ha fatto discutere negli ultimi tempi, ovvero quella a Francesco Totti, come ci sei arrivato a farla e ci puoi raccontare un aneddoto intorno a questo che possiamo tranquillamente chiamare colpo giornalistico?
Ho conosciuto Francesco Totti in Giappone ai Mondiali del 2002, l’ho rivisto ai Mondiali vittoriosi in Germania nel 2006. Non ci siamo mai persi di vista, neanche quando da dirigente frequentava lo stadio della Juve, di cui sono tifoso. Questa idea che circola di un Totti manipolato o imbeccato dai manager o dai legali è ridicola. Francesco Totti è un uomo molto intelligente. La parte dell’intervista cui sono più affezionato è quella in cui racconta di quando il sipario si chiude: l’addio al calcio, poi alla Roma, la morte del padre… Ha sofferto molto Totti nelle tre ore in cui abbiamo parlato, di persona, a Roma. Mi rendo conto che non sia l’unico a soffrire.
Proverai ora a sentire anche l’altra campana, ovvero Ilary Blasi?
Alle otto del mattino di domenica il Corriere della Sera (non io) ha cercato Ilary Blasi per chiederle se intendeva replicare. Ha risposto di no.
Ultimissima domanda, si avvicina la data del 25 settembre, giorno delle elezioni politiche in Italia, cosa ti auguri per il nostro paese dal 26 settembre in poi ?
Che non volti le spalle all’Europa. L’Europa ha comprato centinaia di miliardi di titoli di Stato italiani, l’Europa garantisce il nostro debito pubblico, l’Europa ci dà le risorse del Pnrr. Cerchiamo piuttosto di spenderle bene, per progetti che migliorino la vita degli italiani e creino lavoro.