Geo, il vero evergreen della nostra tv. La forza è non cambiare
Un programma solido e immutato ritrova la conduzione armoniosa e garbata di Sveva Sagramola. La recensione della nuova edizione di Geo.
Il segreto del successo? Non cambiare. Geo sembra averlo capito ormai da diversi anni a questa parte, se è vero che per il venticinquesimo anno si affida alla conduzione di Sveva Sagramola, affiancata da quasi 10 anni da Emanuele Biggi. Non cambia la conduzione, ma neanche il resto del programma, così come la collocazione e l’identità precisa e marcata.
Geo conosce il pubblico a cui si rivolge, un pubblico che a sua volta si identifica con il programma e con la sua conduttrice, che negli anni ha fatto del garbo, dell’eleganza e dell’armoniosità esibita davanti alle telecamere la propria cifra distintiva. Una cifra che permette anche alla stessa Sagramola di non invecchiare televisivamente con gli anni lavorativi che continua ad accumulare rimanendo legata al programma del pomeriggio di Rai3.
Le tematiche affrontate in studio, che completano il racconto del nostro territorio e del mondo, fatto attraverso i vari documentari, sono di estrema attualità visto che il nostro ambiente sta vivendo una grave crisi legata al riscaldamento globale. La forza di Geo sta però, a differenza di altri contesti televisivi, nella credibilità che il programma ha nell’affrontare queste tematiche, dal momento che sono argomenti di cui si è sempre occupato, anche in tempi non sospetti.
La coerenza è quindi la migliore arma che Geo può schierare: una coerenza di temi e contenuti, una coerenza nello stile della trasmissione, pacato e mai sterzato verso toni sensazionalistici o allarmistici. È il vero evergreen della tv italiana: con il passare degli anni il programma non perde smalto, se mai ne acquisisce proprio perché continua a dimostrare di essere in grado di non perdere di vista la rotta da seguire, per trasformarsi in altro da quello che è e deve continuare ad essere.