Indovina chi viene a cena: un giornalismo d’inchiesta serio e misurato
Indovina chi viene a cena, il programma di Rai 3 di Sabrina Giannini, è tornato in onda con il settimo ciclo di puntate.
Le tematiche ambientali stanno trovando poco spazio nella campagna elettorale per le Elezioni Politiche, attualmente in corso, per le quali saremo chiamati al voto il prossimo 25 settembre. E anche la collocazione nella difficile serata del sabato di Indovina chi viene a cena, programma di inchieste di Rai 3 realizzato da Sabrina Giannini, in un certo senso, penalizza indubbiamente una trasmissione che meriterebbe maggiore luce.
Certo, siamo ancora sostanzialmente in estate, i big show e i programmi che animeranno il sabato sera televisivo sono ancora lontani ma la giornata di oggi, ad esempio, tra tanti appuntamenti sportivi, calcio con la Serie A, pallavolo e basket con i Mondiali e gli Europei, più la serata del sabato che, ovviamente, riduce la platea televisiva già di suo, sono stati innegabilmente un arduo banco di prova per il programma di inchieste a tema ambientale di Rai 3, giunto al settimo ciclo di puntate.
L’inchiesta Cambio Pelle, firmata da Sabrina Giannini e Nuria Buzzi, è stato un viaggio interessantissimo di 100 minuti (interrotto da un’unica pausa pubblicitaria) dedicato ai vestiti che indossiamo solitamente di cui la loro produzione ha un impatto notevole sull’ambiente.
Con una confezione pop al punto giusto, sia per quanto riguarda il lavoro di sound design che gli effetti speciali, Sabrina Giannini costruisce una puntata dove tutti gli argomenti passati in rassegna sono perfettamente legati tra loro, dando vita ad un mosaico che offre al telespettatore un quadro completo del tema trattato, presumibilmente, il fine di Indovina chi viene a cena e di ogni programma di inchieste che si rispetti.
Dopo un’intro velocissima, la prima puntata di Indovina chi viene a cena (titolo, a volte, limitante, considerando il tema di stasera, ad esempio) è partita con un inchiesta sui jeans, su quanta chimica, che finisce sulla nostra pelle o nei nostri scarichi, sia necessaria per produrli.
Sabrina Giannini, con uno stile che, a tratti, non risparmia battute sarcastiche e un filo di ironia, si concentra sulle alternative, sulle soluzioni: la tecnica dello Smart Indigo, sistema moderno per produrre indaco liquido, evitando solfiti, microplastiche o rilascio di metalli pesanti, è una di queste. Ma anche l’indaco di origine naturale, il FibreTrace, le pelli a base vegetale oppure le realtà, sia italiane che internazionali, impegnate nel dare una seconda vita ai tessuti.
Il permissivismo dell’Europa, la scarsa etica che permea l’intero settore, più il fatto che un imprenditore intento a ridurre l’impatto ambientale venga addirittura punito sono argomenti che hanno reso questa prima puntata di Indovina chi viene a cena scioccante in cui, però, non è stato necessario scioccare il telespettatore a livello visivo, nemmeno nel finale, oggettivamente forte, nel quale abbiamo visto ogni tipo di animale subire le peggiori angherie da parte dell’uomo, in un climax intelligente che ha chiuso la puntata perfettamente.
Indovina chi viene a cena propone un giornalismo d’inchiesta chiaro, preciso, senza troppo artificiosità, senza inutile enfasi.
Il fatto che si riesca a fare un lavoro di inchiesta così serio e misurato è decisamente rassicurante.