Travaglio attacca Propaganda Live: “Trasmissione che non sopporto, non ci andrei mai ospite”
Travaglio attacca (di nuovo) Propaganda Live: “Non capisco perché si vestano tutti in quel modo, con le magliette coi peli di fuori”
Amici mai. Marco Travaglio torna ad attaccare Propaganda Live e l’occasione la offre Carta Canta, il quiz condotto assieme a Selvaggia Lucarelli in onda in queste settimane su Nove.
Un affondo non recentissimo, dal momento che le registrazioni risalgono ad oltre otto mesi fa, ma inedito e abbastanza pungente.
“Non andrei mai ospite da Zoro a Propaganda Live”, ha confessato il direttore del Fatto Quotidiano. “Non lo sopporto, non riesco a sopportare la trasmissione. Non capisco perché si vestano tutti in quel modo, con le magliette coi peli di fuori. Sì, il mio è razzismo estetico”.
Travaglio ha introdotto inoltre il tema legato alla dizione: “Soprattutto perché parlano tutti in dialetto in una trasmissione che dovrebbe andare anche a Bolzano e a Palermo”.
Come detto, non è la prima volta che il giornalista critica aspramente il programma di La7. Un anno fa, ospite a Belve, ribadì di fatto lo stesso concetto: “Non andrei mai a Propaganda Live perché mi fa venire le bolle, non mi piace il loro genere”.
Tuttavia, il vero scontro tra Travaglio e Diego Bianchi andò in scena nel luglio del 2018 a proposito della questione migranti. In riferimento alle indagini sui presunti legami tra gli scafisti e alcune Ong, i due si ritrovarono su versanti opposti. Zoro difese a spada tratta l’operato delle organizzazioni non governative, chiedendo sui social chiarimenti a Travaglio, che replicò stizzito: “C’è chi pensa di fare informazione a colpi di show, magliette e tweet, e chi prova a farla documentandosi e studiando. Poi ciascuno sceglie quella che preferisce”.