Home Notizie La ‘calda estate’ di Alessandro Orsini, tra Ostia e Giffoni

La ‘calda estate’ di Alessandro Orsini, tra Ostia e Giffoni

Prima uno show a Ostia, poi l’incontro con i 18-30enni del Giffoni Film Festival: Alessandro Orsini però dice no a un caldo autunno tv…

pubblicato 29 Luglio 2022 aggiornato 30 Luglio 2022 20:20

Una due giorni ‘di fuoco’ per Alessandro Orsini, tra i principali personaggi tv della primavera 2022 con le sue analisi a dir poco ‘divisive’ – per essere politicamente corretti – sulla guerra in Ucraina, sciorinate con generosità dai principali talk politici e informativi dalla fine di febbraio. Era il 24 febbraio quando le truppe di Putin invadevano il Paese presieduto da Zelensky per quella che in Russia è chiamata ‘operazione militare speciale per la denazificazione del territorio ucraino’, ma che nel resto del mondo è chiamata per quello che è, una guerra di invasione. In questi mesi Alessandro Orsini ha presentato in tv le sue analisi geopolitiche sul territorio, sul ruolo dell’Europa e della Nato nelle azioni di Putin, sulle possibili soluzioni al conflitto e sulla scarsa libertà in materia di politica estera nell’informazione giornalistica italiana.

È questo uno dei punti toccati nell’incontro con i giurati del Giffoni Film Festival avvenuto lo scorso 27 luglio: un incontro che ha visto il professore della Luiss confrontarsi con i giovani e gli adulti della sezione Impact, cui partecipano 200 tra ragazzi e ragazze selezionati e di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Data la sua fama (oltre che la natura profonda) di Festival di cinema per ragazzi, l’annuncio di Orsini al Giffoni fece pensare ai più che il professore avrebbe incontrato i giovanissimi: sarebbe, però, bastato guardare il programma per capire che non erano i più piccoli il target dell’incontro cui hanno partecipato solo maggiorenni, per di più in buona parte ormai pienamente nell’età adulta (per quanto in Italia si tenda a definire ‘ragazzo’ anche un quarantenne). Niente a che fare, dunque, con le giurie principali e caratterizzanti il Festival cinematografico, che accanto alla sua attività principali – ovvero promuovere e far conoscere il cinema e l’audiovisivo per bambini e per ragazzi con sezioni dedicate e calibrate che coprono dai 3 ai 18 anni di età – ha, negli anni, aggiunto sezioni collaterali dedicate ai più grandi che però rischiano (come in questo caso) di cannibalizzare il nobile obiettivo che ne ha segnato la nascita, ovvero portare il cinema a tutti e puntare i riflettori su chi normalmente ha poca voce in capitolo. E 52 anni fa, anno in cui il Festival debuttò in un piccolo centro del Salernitano, era sicuramente così.

Per ricordare, forse in primis a se stesso, la sua missione, il GFF ha dedicato questa sua 52esima edizione – la prima totalmente in presenza dopo gli anni più difficili della pandemia – agli Invisibili, tema del 2022. Tra questi è però difficile catalogare il prof. Orsini, che pure ribadisce a ogni piè sospinto di essere, di fatto, un ‘emarginato’ dalla comunicazione mainstream. Basta dare un’occhiata alla presentazione del suo spettacolo teatrale, “Ucraina, le cause della guerra”, prodotto da SEIF – Società Editoriale Il Fatto e svoltosi a Ostia – rigorosamente a pagamento – la sera prima della visita a Giffoni:

“Interrotto mille volte in televisione mentre cercava di spiegare fatti sgradevoli per i media dominanti, in questo monologo sulla guerra in Ucraina, Orsini è finalmente libero di esporre le sue tesi senza interruzioni o sovrapposizioni strumentali. Dalle cause profonde dell’invasione russa alla manipolazione dell’informazione in Occidente, Orsini svela le forze nascoste che spesso muovono il mondo in direzioni catastrofiche. Ancorato al realismo di Machiavelli e di Pareto, ma nemico di ogni complottismo, Orsini mostra le strategie con cui le persone vengono tenute all’oscuro di ciò che il potere politico-economico non vuole far sapere”.

Un monologo con platea pagante quello a Ostia, un dialogo con platea parlante quello a Giffoni. Come accennato in apertura, tra gli argomenti toccati, per lo più introdotti dal professore e talvolta dibattuti dall’uditorio, c’è stato quello della libertà di espressione in Italia sui temi della politica internazionale, come raccontato dallo stesso Orsini nell’intervista rilasciata al termine dell’incontro alla produzione video del GFF e pubblicata sulla pagina Youtube dell’evento.

Al momento sono gli unici contenuti che raccontano quanto avvenuto in sala con i giovani adulti di Impact e si attende che venga pubblicato l’incontro integrale; per ora l’unico resoconto è quello reso da Open, che testimonia di un botta e risposta puntuto in alcuni passaggi, ma dal quale non si riesce davvero a cogliere la temperatura, l’interesse e la dinamica dell’incontro. Un peccato non poter ancora ‘attingere alla fonte’, visto che sempre gli iscritti a Impact hanno potuto incontrare diversi nomi di interesse con un ventaglio ampio: televisivamente sarebbe stato interessante seguire ad esempio quello di Diego Bianchi, tornato a Giffoni due anni dopo la sua prima volta, Andrea Purgatori o Aboubakar Soumahoro.

Comunque sia, immaginiamo che l’estate di Alessandro Orsini si trasformi in un autunno altrettanto caldo, visto l’avvicinarsi delle elezioni anticipate e visto che il conflitto in Ucraina è uno dei temi caldi, anzi caldissimi, della campagna elettorale su tutti i fronti possibili, da quelli che cercano di capire le cause di una crisi di governo che appare ancora adesso incomprensibile a quelli che cercano di posizionarsi nello scacchiere internazionale più pro domo propria che pro alio. Ma questa è un’altra storia. Il professore ha dichiarato, però, che per adesso non sarà in tv: una scelta precisa, nonostante i tanti inviti già ricevuti. Vedremo se terrà fede all’annuncio fatto ai 200 giffoners di Impact o se la contingenza elettorale determinerà altri scenari a partire da settembre.