Mariasole Pollio a TvBlog: “Reality? Sì da conduttrice, no da concorrente. Battiti Live? Mi ha insegnato a gestire le emozioni”
Sei anni di Battiti Live, quest’estate la prima esperienza alla conduzione di uno show musicale live: Mariasole Pollio si racconta a TvBlog.
È al sesto anno di Battiti Live, è l’estate in cui si cimenterà per la prima volta con la conduzione in prima persona di un evento musicale, il Coca Cola Summer Festival (tre serate, 15-22-29 luglio, su Radio 105, alla conduzione insieme a Rebecca Staffelli), si è appena diplomata e ha annunciato che cambierà nei prossimi mesi città. TvBlog ha intervistato Mariasole Pollio.
A 19 anni hai un milione e mezzo di followers su Instagram, raggiungi la conduzione di tre serate live e ti confermi per il sesto anno in un programma come Battiti. Prevale in te più il desiderio di continuare a puntare sempre più in alto o il timore che tutto questo successo possa dissolversi come una bolla di sapone?
Penso sicuramente di più a quanto potrò avere: sono convinta fortemente che l’unica cosa che non ti fa realizzare i tuoi sogni è proprio la paura di perderli. Io non ho paura perché so che in ogni caso, anche se in un determinato contesto non dovessi performare al 100%, tutto fa parte di un percorso di maturazione. Se ci credi e se ci metti tutto il cuore e tutta la passione che hai, non puoi non raggiungere grandi risultati.
Qual è stato il primo momento in cui hai realizzato che almeno parzialmente ce la stavi facendo ad affermarti nel mondo dello spettacolo?
Probabilmente lo scorso anno, perché in concomitanza di Battiti sono successe una serie di cose che mi hanno fatto capire di essere sulla strada giusta, dal cortometraggio che è stato poi presentato a Venezia lo scorso settembre alla collaborazione con nuovi brand per lo stesso Battiti.
Hai esordito come volto su Youtube, un social che però è apparentemente molto lontano dalla cura e dall’attenzione con cui si girano abitualmente i film e quindi dal mondo stesso del cinema.
Youtube è arrivato ai tempi delle scuole medie e l’ho da subito utilizzato per raccontare la mia passione per la recitazione. Quindi, in realtà, seppure siano due mondi completamente diversi, avevano per me lo stesso scopo.
Francesco Facchinetti è stato il tuo scopritore. Che cosa ti lega a lui, oltre il rapporto professionale?
Io e Francesco siamo molto simili. La prima volta che l’ho incontrato a Milano, io avevo appena iniziato e lui ad occhi chiusi ha creduto in me. Mi ha insegnato che se ci credi puoi: abbiamo realizzato insieme cose che non ci saremmo mai immaginati, ma che però ce le siamo sempre dette ed è stata questa la magia.
Stai portando avanti per ora una carriera che viaggia sui due binari paralleli di attrice e conduttrice. Oggigiorno anche in Italia non ci sono più limiti in questo senso?
Dipende dalle persone e dai contesti. Mi è capitato di parlare con persone che provenivano dal cinema e non erano molto aperte alla televisione. Credo che però sia arrivato il momento di smetterla di mettere paletti: bisogna essere contenti che ci siano persone capaci di fare più cose e di farlo bene – e non parlo di me. In parte lo stiamo facendo, ma non è ancora abbastanza.
Per ora in tv per te, a livello di conduzione, c’è stato solo Battiti Live. Ci sono progetti che in questi anni hai rifiutato?
In questi anni ho rifiutato dei progetti perché credo che a volte dei “no” possano essere più utili dei “sì”: non c’è bisogno di accettare tutto subito e soprattutto non c’è fretta, perché l’importante è crescere ed arrivare pronti.
Senti che è arrivato il momento di superare Battiti e lanciarti in nuove sfide?
Sicuramente un giorno, da qui a non so quando, mi piacerebbe avere un programma tutto mio, che sia di musica e che assorba in qualche modo il mio carattere.
Ti piacerebbe sperimentare altri generi televisivi?
Sì, mi piacerebbe, anche se per ora mi trovo molto bene nel connubio musica-conduzione. Un reality, ad esempio, sarebbe una bellissima sfida e opportunità, ovviamente non come partecipante, ma come conduttrice.
Rifiuteresti quindi un reality da concorrente?
Sì, ad eccezione forse di Celebrity Hunted, che mi piace particolarmente per l’aspetto adventure di scappare, nascondersi.
A Battiti non hai mai sognato una “promozione”?
Amo molto il mio ruolo perché sono grata per tutto quello che mi ha insegnato in questi anni. Certamente la voglia di crescere c’è sempre, quindi mi potrebbe piacere avere un maggior spazio nella conduzione sul palco, senza però lasciare il ruolo che ricopro ora.
Se dovessi indicare solo una cosa, quale insegnamento ti ha dato in questi anni Battiti?
Mi ha insegnato a gestire le emozioni e a sapere quanto importante sia la squadra che lavora a un programma, soprattutto in una macchina organizzativa così complessa come quella di Battiti.
Hai sostenuto l’esame di maturità, cambierai città e continuerai a studiare recitazione. Che cosa ti aspetti per i prossimi mesi?
Sarò la protagonista della parte fiction del documentario sui Pooh, che dovrebbe andare in onda in autunno in Rai: non impersonerò nessun personaggio storicamente esistito, ma la mia storia si intreccerà con quella dei Pooh. Quello che mi auguro è di continuare a realizzare progetti che mi diano una crescita e che mi possano fare alzare l’asticella, che sia quest’anno o che sia il prossimo. La voglia di fare è tantissima, ma ho imparato a capire quando è il momento di perfezionarsi e a sapere sfruttare al meglio i momenti di attesa.