Lutto al Tg1: è morto il giornalista Amedeo Ricucci
Amedeo Ricucci aveva 63 anni e per gran parte della sua vita ha lavorato come inviato dai peggiori teatri di guerra internazionali.
È scomparso oggi, lunedì 11 luglio 2022, all’età di 63 anni il giornalista Amedeo Ricucci, firma del Tg1 e per decenni attivo sui più complicati teatri di guerra internazionali. Era malato da tempo, scrive RaiNews dando la notizia. Nella sua lunga e intensa carriera è stato inviato di programmi come Mixer, La storia siamo noi, Professione Reporter, oltre che del Tg1 che ne piange la scomparsa: negli ultimi 25 anni ha documentato i conflitti e le crisi di Kosovo, Algeria, Afghanistan, Iraq, senza dimenticare che era parte della squadra Rai in missione in Somalia nel 1994, con Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che furono uccisi in circostanze ancora oggi senza colpevoli e senza mandanti. Lui stesso fu sequestrato dal Fronte al-Nuṣra in Siria nel 2013 con altri quattro italiani. Davanti ai suoi occhi, inoltre, fu ucciso Raffaele Ciriello, fotografo del Corriere della Sera, a Ramallah nel 2002.
Una vita al servizio dell’informazione, come ricorda il CdR del Tg1 nella nota che ha accompagnato la notizia della prematura scomparsa di Amedeo Ricucci:
“Ciao Amedeo, te ne sei andato mentre facevi quel lavoro che tanto amavi. Difficile qui trovare parole che non sembrino scontate, per esprimere il profondo dispiacere e la tristezza per la perdita di un compagno di strada straordinario. Appassionato nel suo essere giornalista, inviato speciale. Amava quello che faceva, raccontare la realtà che andava a scovare negli angoli del mondo e nei momenti più bui, come quelli della guerra. A rischio della propria stessa vita. Per tanti anni al Tg1 e alla Rai ha dato un contributo enorme non solo professionale ma umano. Sempre partecipe, sempre in prima linea quando si trattava di discutere insieme del presente e del futuro della nostra professione. Si è preso cura della redazione, impegnandosi come Cdr, si è sempre impegnato nelle battaglie sindacali. Appassionato, anche qui, come pochi. Difensore del mestiere più bello del mondo. Che ti ha accompagnato fino alla fine. Noi, tutti noi, cercheremo di portare avanti quel testimone”.
Il CdR si impegna anche a dare dettagli sulle esequie. Ai familiari, agli amici e ai colleghi la nostra vicinanza.