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Chi vuole sposare mia mamma?: variazione sul tema (non irresistibile) del dating show

Chi vuole sposare mia mamma? ha il pregio di non essere né trash, né plastificato ma resta un programma privo di mordente.

23 Giugno 2022 01:09

Chi vuole sposare mia mamma?, considerando esclusivamente l’idea di partenza, è l’esatto contrario di Mammoni – Chi vuole sposare mio figlio? (anche il titolo è simile…), dimenticabile reality show andato in onda su Italia 1 circa dieci anni fa, dove alcune madri aiutavano i loro figli, single impenitenti, a trovare la ragazza giusta per loro.

Nel nuovo programma di TV8 condotto da Caterina Balivo sono le mamme, invece, a riservarsi una seconda chance in amore, scegliendo l’uomo più adatto per loro tra una schiera di 6 spasimanti, di età, caratteri e interessi differenti, con la partecipazione attiva del figlio e della figlia che può intervenire anche in alcune decisioni, al posto della madre.

Chi vuole sposare mia mamma? è una variazione sul tema per quanto riguarda il genere dating show nel quale il dettaglio è necessario al fine di distinguersi da altri programmi simili come la nudità, ad esempio, in Naked Attraction o in Undressed o il viaggio nel tempo nel recente Come una volta – Un amore da favola.

Chi vuole sposare mia mamma?: la prima puntata

La variazione sul tema presente in Chi vuole sposare mia mamma? non è irresistibile ma quantomeno meritevole di un’opportunità.

La visione del programma provoca reminiscenze di tanti altri programmi, non solo il precitato Mammoni. L’accostamento con programmi famosi e scontati, come Uomini e Donne, ad esempio, è ineluttabile ma in questo caso, non si parla solo di dating show. Il primo incontro tra la mamma single e i pretendenti ricorda un po’ La pupa e il secchione e anche un po’ The Voice (!) perché il corteggiatore si presenta di spalle per poi voltarsi, con la propria sedia, in un secondo momento.

Assistiamo, quindi, ad una piccola compilation di déjà-vu, non solo per la giustapposizione con altri programmi ma anche per la confezione del programma stesso, un classico docu-reality girato in esterna, in una villa senza studio, con Caterina Balivo che, più che condurre, “guida il racconto”, citando un altro famoso programma…

Nell’anteprima del programma, abbiamo visto tutte le coppie di madri e figli protagoniste di quest’edizione ma i loro percorsi non vengono alternati nel montaggio finale. Le prime due puntate andate in onda stasera, ad esempio, hanno riguardato una sola coppia di madre e figlio, quella composta da Stefania e Giacomo. Considerando anche le anticipazioni della prossima puntata, il programma si sviluppa, quindi, in verticale, decisione che permette al telespettatore di seguire una storia alla volta. Scelta, questa, non per forza opinabile ma nel corso delle prime due puntate, a tratti si è avvertita un po’ di noia e forse spezzare il ritmo, alternando almeno due coppie, avrebbe portato benefici.

Il pregio del programma, e non è cosa da poco, è l’assenza totale di quella patina di plastificato che, ormai, siamo abituati a sopportare in tanti factual.

Chi vuole sposare mia mamma?, inoltre, non spinge neanche troppo l’acceleratore né sul trash (come nel caso dei massaggi “al buio” o nelle tensioni tra mamma e figlio), né sulla “tv del dolore”, come nella breve intervista di Caterina Balivo al figlio sul brutto male che la madre ha affrontato e superato. La conduzione di Caterina Balivo è stata per sottrazione, così com’è abitudine dire, con interventi mirati nei momenti clou della puntata.

La prima puntata, ovviamente, è incentrata sulla conoscenza dei pretendenti mentre la seconda puntata ha avuto come tema cardine, il contatto fisico.

Chi vuole sposare mia mamma? è indubbiamente un programma “educato”, considerando il tema, e meriterebbe un plauso solo per questo, ma, alla fine, risulta un reality privo di mordente, che non ti fa venire la voglia, ad esempio, di scoprire chi Stefania sceglierà alla fine del suo percorso.

Questo non significa che il trash rimane l’unica soluzione per rendere appetibile un programma di questo genere.

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