I Fatti Vostri, Patrizia Neher a TvBlog: “‘Ci pensa Patty’ è stata un’esperienza strabiliante. E richiede lavoro…”
‘Ci pensa Patty’ è stata una delle rubriche più amate de I Fatti Vostri: Patrizia Neher ci ha raccontato questo primo anno nel daytime di Rai 2.
Giovedì 2 giugno ha celebrato la Festa della Repubblica con l’ultimo ‘numero’ della sua rubrica, Ci pensa Patty, lo spazio dedicato ai domestic affairs che ha accompagnato il pubblico dal martedì al giovedì in questa lunga stagione televisiva e ora si prepara a salutare il pubblico nell’ultima puntata stagionale de I Fatti Vostri: Patrizia Neher è stata una delle novità di questa edizione del programma di Michele Guardì e ha saputo conquistare il pubblico. Tre appuntamenti alla settimana per consigliare ai telespettatori soluzioni utili e facili per le piccole esigenze casalinghe: come lavare le cose più ‘antipatiche’ (io ancora mi stupisco di come non esista un prodotto anti-aloni per i vetri, parliamone seriamente), come sistemare le piante in giardino, come ricevere ospiti, come vivere meglio, ma soprattutto come riutilizzare oggetti destinati al macero. Uno spazio di consigli casalinghi certo non inedito per la tv italiana, ma che ha conquistato il pubblico del programma di Rai 2 soprattutto grazie alla verve della protagonista. Patrizia, per tutti ormai Patty, è una italo-americana vulcanica e ricca di energia ed è proprio quell’energia che, in fondo, insegna a ‘riutilizzare’: in natura nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma (Lavoisier docet) e così è stata la vita stessa di Patrizia Neher, che di vite sembra averne vissute tante.
Partita alla volta degli USA appena ventenne per seguire il suo amore a Sacramento, Patty impara in fretta e nei 30 anni trascorsi in California si occupa di hospitality ed event planning: scopre così il suo gusto per la manualità, il suo occhio per i dettagli, la sua passione per la cura delle cose, della casa e soprattutto delle persone. E scopre lì una fonte di ispirazione: Martha Stewart (e chi non la conosce, ‘peste lo colga’). In California Patty ha trascorso oltre trent’anni lavorando nel settore , ha conosciutoNon è un caso che incontri e conosca celebrities del calibro di Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Gwyneth Paltrow, Kim Basinger: certo, non saranno così esigenti come ‘nonna Rosetta’ che segue i Fatti Vostri, ma quello non può che essere una spinta in più. Stare ferma non le si addice come ha ben visto chi l’ha seguita nella sua rubrica – tra i momenti più seguiti del programma – e così torna in Italia, nella sua Chioggia. L’esperienza fatta negli USA e l’ispirazione della ‘maestra’ Martha l’hanno portata a mettersi in gioco come ‘Martha Stewart italiana’. Gioca col suo accento, mescola lessico italiano e americano, ma sa bene cosa e come dirlo: è la sua caratteristica, è il suo tratto, insieme al suo particolare modo di raccontare, più che spiegare, come sgrassare padelle a chi – probabilmente – lo fa da decenni, anche con discreti risultati. Al di là del ‘cosa’ è il come viene proposto ed è per questo che Patty ci ha incuriosito. In fondo dietro alla semplicità c’è sempre un gran lavoro ed è quello che ci interessa. E così a poche ore dall’ultima rubrica e poco prima dei saluti finali della stagione de I Fatti Vostri abbiamo provato a farci raccontare cosa vuol dire avere uno spazio quasi quotidiano di pochissimi minuti in un programma così seguito come I Fatti Vostri. Perché non ci si improvvisa, neanche a trasformare i vasetti di yogurt in oggetti d’arredo (citofonate a Barbara Gulienetti…).
Buongiorno Patty e grazie per questa chiacchierata. Ovviamente non posso che partire dalla fine: come è andata questa stagione a I Fatti Vostri?
Guarda, io sono STRABILIATA! Non so se sia corretto… il mio italiano è un po’ strampalato, sai (e già si inizia a ridere), ma davvero io sono strabiliata perché non mi aspettavo tanto successo e tanto affetto! E poi è stata un’esperienza meravigliosa per il clima che si è respirato nello studio: la prima cosa che mi viene in mente è goliardia! È stata davvero una famiglia, molto unita, dallo staff di servizio agli operatori, dai tecnici a tutte le persone che hanno lavorato nel programma. E poi, Anna Falchi! Salvo Sottile!
Ti sento davvero entusiasta…
Ma sì! Sai, in questo ambiente non è scontato trovare un bel clima e poi spesso anche tra donne si creano rivalità, invidie, gelosie… Ecco, a I Fatti Vostri non c’è stato nulla di questo tipo. Salvo Sottile è un ‘professional’… come dire, un professionista assoluto. E Anna… ohhh, Anna è una persona straordinaria! In lei ho trovato una disponibilità, una complicità, un sostegno che solo a pensarci mi vengono i brividi! È stata davvero una complice! Mi sono divertita da morire! Talmente tanto che in fondo mi sento in colpa…
In colpa per che cosa, scusa?
Ma perché mi sono divertita fin troppo per essere un lavoro! (Ride). Sai, ho sempre invidiato chi diceva di non vedere l’ora di alzarsi per andare a lavorare… a dire la verità ho sempre pensato che fossero tutte ‘fregnacce’ (ridiamo ancora). E invece questa volta è capitato proprio a me. Sono stata molto fortunata, anzi sono molto fortunata. E ogni giorno ringrazio for all the blessings… per tutte le benedizioni che ho avuto.
Parli di fortuna, ma la fortuna però non basta. Qualcosa avrai fatto anche tu, mi sa (e si sorride anche facendo le domande…)
Beh, sì, niente succede per caso, Giorgia, né le cose belle, né quelle brutte. E’ tutta una combinazione di fattori. Diciamo che io sono arrivata a I Fatti Vostri in un momento particolare, un po’ strano: un’edizione nuova con un nuovo cast e un po’ di incertezza si è percepita, ovviamente. All’inizio, soprattutto, siamo stati un po’ tutti col fiato sospeso: è normale. Ma tutto questo insieme di fattori ha funzionato. Da parte mia, ho fatto quello che ho sempre fatto: essere quella che sono. Non ho mai ‘calcolato’ il mio personaggio. Io sono così, un po’ Pulcinella, un po’ pazzarella e non mi posso snaturare altrimenti non sono più io. Certo, mi posso adattare al contesto, posso fare in modo di amalgamarmi con gli altri, ma la mia sostanza resta e si vede, nel bene e nel male. Diciamo che mi è andata bene perché ho trovato la chimica giusta, ho trovato le persone giuste e tutto è andato meglio di come potessi sperare.
Uno spazio dedicato ai consigli domestici non è proprio una novità nel daytime tv, non negli USA non in Italia. Al netto della tua personalità, qual è stata la chiave che hai adottato per fare qualcosa di diverso dal già visto?
Beh, come ti dicevo io sono fatta così: sono un po’ pasticciona, faccio ‘castronerie’, metto troppo bicarbonato nel limone ed ‘esplode’ in diretta (ride di gusto, ricordando un episodio successo in puntata) e questo sicuramente è una cosa che poi mi caratterizza. Ma io direi che cerco di presentare le cose in maniera originale, con un pizzico di simpatia e di ‘castroneria’, con umiltà e con la curiosità di imparare sempre qualcosa di nuovo. E poi penso che si debba sempre coinvolgere il pubblico a casa.
Ecco, ma come?
Come dicevi, io spesso faccio cose che tutti a casa fanno da anni a modo proprio e io questo non lo dimentico mai. La cosa per me importante è far capire al pubblico a casa che tutti loro sono importanti, che tutto quello che fanno loro per me è interessante: io guardo sempre cosa fanno gli altri, voglio capire perché e come lo fanno diversamente da me perché può essere il ‘trucco’ che mi mancava. Ecco, io propongo le mie ‘ricette’ con umiltà, mostrando il modo mio per farlo, non dicendo ‘Si fa così!”. E questo crea una dinamica, anche attraverso lo schermo. Io li sento che dicono “Ma guarda questa! Ma che sta combinando! Ma come le viene!” (ride), ma a me va bene così! Per me è un onore essere nelle case degli italiani, è davvero uan cosa che mi fa piacere! E posso dirti, Giorgia, che non lo faccio per la notorietà o per il successo: ho 58 anni, la mia vita l’ho fatta…
Vabbè, Patty, a 58 anni sei una creatura, su…
In effetti mi definisco ‘una bambola antica’: faccio cose vintage, sono orgogliosamente vintage (ride). Questi anni me li sono guadagnati tutti e il vintage che mi porto addosso è tutta la mia esperienza…
È vero che il tuo è uno spazio dal sapore ‘vintage’, ma è anche vero che, mai come in questi ultimi anni, questo tipo di suggerimenti per il riuso, il riciclo, lo spreco non sono più i ‘consigli della nonna’, ma sono la quintessessenza della sostenibilità. Insomma, antico ma avanguardistico. E ci vuole anche ricerca per proporre sempre qualcosa di diverso, o no?
Assolutamente sì! Lo studio è fondamentale. Lo so che non sembra perché si pensa siano cose di ‘poco conto’, ma in realtà leggo molto, cerco sempre fonti diverse online, guardo tutorial giapponesi, prendo ispirazione dagli americani che sul fronte riuso sono molto più avanti di noi. Ecco, penso che si debba lavorare proprio sul riuso, non solo sul riciclo: una cosa è conferire correttamente i rifiuti che se ben usati possono diventare qualcos’ altro – bottiglie che diventano ombrelli, lattine che diventano biciclette, per dire -, un’altra è evitare che le cose arrivino nella pattumiera. Una cosa che qui per esempio è ancora all’inizio è l’upcycling, ovvero trasformare gli oggetti in qualcosa di maggior valore, sia esso reale o anche solo percepito. Noi proviamo a farlo a casa, dando nuove funzioni non solo estetiche a oggetti che spesso abbiamo in abbondanza, negli USA si cerca di lavorare sull’upcycling anche sul fronte della produzione. Ma in tv magari queste cose sono premature… diciamo che certe cose vanno presentate e fatte con calma.
È vero che sei un po’ ‘pazzarella’, ma è anche vero che a vederti e a sentirti parlare appare chiaro come tu sappia bene come comunicare, al di là delle abilità personali…
Sì, hai ragione! Ho fatto tantissimi corsi in America in comunicazione, in PNL, anche a Oxford. C’è anche dello studio dietro, della fatica, dei sacrifici, . Sicuramente sono una persona piena di energia e comunicativa, proprio per come mi muovo, per come sono, anche per come sono fatta. Ma c’è anche della preparazione. Sai, Giorgia (e anche il fatto che usi spesso il mio nome è un indizio della PNL studiata…), io ho due modelli di riferimento: una è Sophia Loren, che è il mio mito non solo per la sua bellezza, ma per la sua intelligenza, per la sua bravura, per come vive la sua vita; sul piano professionale Marta Stewart è il mio ‘guru’. E sono due grandissime professioniste. Aggiungo una cosa: più le cose sembrano semplici, più sono difficile… pensa a un circense che fa un doppio salto mortale: lo vedi, sembra semplice e pensi ‘Vabbè, posso farlo anche io!’. E invece no. Ma la bravura è proprio non far vedere lo sforzo.
Ci sono degli argomenti verso cui il pubblico ha mostrato più interesse?
Ti dirò, tutto quello che è eco friendly, tutto quello che è economico. Io li chiamo argomenti ‘cheap chic’, non solo perché sono economiche, ma perché sono anche ‘succosi’: piccoli trucchi per rendere ‘lussuoso’ anche il bagno di casa, dai piccoli asciugamani nel cestino alla carta profumata. Sono cose che ricordo facevano anche i miei nonni: per me la cosa importante è guardare avanti, proporre sempre qualcosa di nuovo, ma senza dimenticare quel pizzico di ‘ricordo’ che ci lega al passato. Perché è un modo anche per creare un rapporto, un’identificazione col pubblico a casa.
La stagione si è conclusa e si guarda già ai palinsesti del prossimo autunno: tornerai a I Fatti Vostri? Ci sono progetti anche al di là del daytime di Rai 2, magari qualche format tutto tuo?
Guarda, mi piacerebbe tantissimo tornare a I Fatti Vostri. Mi è stato proposto, per cui vedremo. Lo spazio all’interno de I Fatti Vostri è stato un successo tale che mi piacerebbe rifarlo, anche meglio. Conoscendo un po’ più il pubblico, conoscendo le dinamiche del programma, conoscendo il cast posso aggiustare il tiro e fare ancora meglio. L’idea di tornare in un programma in cui mi sono trovata non bene, ma di più mi entusiasma. Come detto, ho incontrato persone dallo spessore immenso, come Giovanna Flora e Michele Guardì, che hanno avuto una grande fiducia in me. E poi devo ringraziare i ‘miei autori’ Fausto Massa e Vittorio Ripoli, cui io devo il mio successo perché mi hanno scoperto loro: sai, stavo facendo un evento a Padova e mi hanno visto fare quel che faccio sempre, che faccio anche in tv. Ho raccontato loro le mie esperienze televisive, chi avevo incontrato in California, con chi avevo lavorato e così mi hanno proposto di farlo in tv, di essere la Martha Stewart italiana… Ed eccomi qui.
E speriamo che questa esperienza a I Fatti Vostri, e sulla tv italiana, continui: intanto ringraziamo Patty per la sua disponibilità, per la sua energia e per l’impegno che mette nella sua rubrica. Perché il lavoro c’è, anche quando si spiega come lavare i vetri.