Impegnata fino al prossimo 2 luglio con Per me, un nuovo programma di Rai2 in onda il sabato mattina, Samanta Togni si racconta a TvBlog.
Che è stagione televisiva è stata per te quella che si sta per concludere?
È stata una stagione un po’ particolare. A novembre dovevo iniziare un programma, che, come altri, è stato cancellato. È stata una stagione di grandi cambiamenti: io vedo sempre, dietro a quello che sembra un ostacolo, l’opportunità che può nascondere, cercando quella sfaccettatura, quel punto di vista che non avrei potuto vedere diversamente. Ho deciso di trasferirmi a Dubai e in quest’ultimo colpo di coda di stagione mi sono ritrovata a condurre questo programma che fra l’altro si sposa perfettamente con lo stile di vita che ho seguito per anni per il mio lavoro.
Come hai vissuto però la cancellazione all’ultimo del programma che avresti dovuto fare lo scorso autunno?
Quando mi è arrivata la notizia, c’è stata un po’ di delusione e credo che sia lecita. Mi ero anche già fatta i miei piani per l’inverno e questo ovviamente ha rimesso tutto in ballo, ricordandomi però che chi fa questo lavoro fa i conti anche con questi cambiamenti così repentini. Il nostro è un lavoro molto bello, che faccio con grande passione e con grande piacere, però so che l’altro lato della medaglia è che sai che oggi c’è e domani non lo sai.
Il programma poi, seppure in una veste diversa da quella inizialmente disegnata, ha trovato spazio in palinsesto con Alessandro Greco.
Il programma è stato posticipato e parlando poi venne fuori che c’era la possibilità di fare anche un programma più tagliato sul benessere. Io mi sono sentita più a mio agio a parlare di questi argomenti, alimentazione sana, fitness, piuttosto che di cucina. So cucinare, ma è anche vero che sono stata a dieta per una vita: credo di essere più credibile nelle vesti di chi fa attività fisica.
In concomitanza con la cancellazione del programma, per Rai2 è avvenuto anche un passaggio di consegne alla direzione, dove si è passati da Ludovico Di Meo a Massimo Lavatore. Come ti sei trovata con il nuovo direttore?
Con Massimo Lavatore ci siamo sentiti solo una volta telefonicamente. Non ho avuto modo di incontralo di persona, ma per quel poco che ci siamo parlati mi sono trovata bene.
Hai già avuto modo invece di parlare con Antonio Di Bella? Per l’estate e per il prossimo autunno ci sono progetti in vista?
Per il momento non c’è stato ancora nessun confronto con Di Bella. Per quest’estate sicuramente non ci sono progetti, anche perché finirò il programma ad inizio luglio, mentre per la prossima stagione ancora non so nulla.
Più volte hai raccontato come non sei arrivata casualmente alla conduzione, ma dopo anni di esperienza come inviata, ruolo per il quale la prima volta che lo feci fosti chiamata a sostenere un provino. Come andò?
Mi trovavo a Saxa Rubra e ricordo che ero emozionatissima perché era il mio primo provino fuori dal mondo della danza. C’era la riproduzione di una piazza, con delle figuranti, prese appositamente per metterci alla prova, a cui dovevo fare delle domande che provenivano dall’eventuale studio. Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, a quando ero bambina e giocavo davanti allo specchio a fare la presentatrice.
Finita la scorsa stagione di I Fatti Vostri, avevi detto che era una tua scelta quella di lasciare il programma. In una recente intervista hai dichiarato: “Un impegno televisivo quotidiano non me lo posso permettere”. Non ti sei pentita quindi di aver lasciato il programma?
Non mi pento di aver deciso di chiudere questa parentesi lavorativa, anche se sono assolutamente contenta e grata di aver avuto questo esperienza che mi ha permesso di lavorare al fianco di Giancarlo Magalli, che è un maestro delle televisione, così come Michele Guardì. Non mi pento di non aver accetto un altro anno, nonostante dietro quella scelta ci fosse la consapevolezza di avere comunque un altro impegno per i mesi successivi, cosa che poi non si è concretizzata.
Avevi definito lavorare con Guardì “un master giornaliero in televisione”. Che cosa credi di aver imparato da lui?
Da Michele Guardì credo di aver imparato l’importanza delle piccole cose. Ricordo che lui scendeva anche semplicemente per aggiustare la scenografia e faceva spostare magari di pochi centimetri una pianta perché era asimmetrica rispetto all’inquadratura. Questo dimostra come le cose che sono fatte bene sono fatte di particolari, di sfumature e devo dire che questo l’ho appreso anche da Milly (Carlucci, ndr): i grandi professionisti sono i perfezionisti.
Hai mai pensato di rinunciare definitivamente al ballo in tv?
A I Fatti Vostri e a Per me mi sono occupata di ballo, ma ad esempio a Domani è domenica, anche per una precisa volontà autorale, ad eccezione della sigla iniziale dove ballavo, non abbiamo mai parlato di danza. A me non pesa legare il mio volto alla mia danza, anche perché in fondo è grazie a questa che sono arrivata in tv. Non è però che per stare in televisione devo per forza parlare di danza.
Il rischio però è di associare la danza anche alla tua dimensione televisiva, rimanendo poi sempre legata al ruolo di maestra ricoperto a Ballando con le Stelle.
Questo è un po’ il rischio per tutti quelli che passano da una professione per cui sono conosciuti ad un’altra. Per il momento non mi sento però imbrigliata in questo senso.
Cosa ti auguri per il tuo futuro televisivo?
A me questo filone del benessere, dell’healthy e dell’alimentazione mi sta piacendo e sarei contenta se si riuscisse a proiettare Per me anche nella stagione invernale, magari con una durata anche leggermente maggiore.