Report, dopo lo speciale su Capaci la DIA perquisisce redazione e casa di un inviato
La Procura di Caltanissetta indaga sul reato di rivelazione di segreto d’ufficio: la DIA perquisisce casa dell’inviato di Report e redazione.
Report ha dedicato la puntata di lunedì 23 maggio alla Strage di Capaci, nel giorno stesso del trentennale dell’Attentatuni che ha ucciso il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e tre uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Tra le inchieste presentate nel corso della serata “La bestia nera” di Paolo Mondani realizzata con la collaborazione di Marco Bova e Roberto Persia e la consulenza Andrea Palladino, che ha aperto la puntata. Paolo Mondani ha raccolto testimonianze e documenti secondo i quali nella strage sono stati coinvolti estremisti di destra, tanto da parlare della presenza di Stefano Delle Chiaie, allora leader di Avanguardia Nazionale, in un sopralluogo sul luogo dell’attentato. Una pista quella della massoneria, dell’estremismo di destra coinvolti in alcuni degli attentati della mafia emergenti dalle carte dello stesso Falcone e che starebbero emergendo dall’ennesimo processo in corso sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980, così come afferma Sigfrido Ranucci nell presentare l’inchiesta. E potete rivedere la puntata su RaiPlay.
I fatti
All’indomani della messa in onda del programma, la DIA ha perquisito la casa dell’inviato di Report Paolo Mondani e la redazione del programma, su mandato della Procura di Caltanissetta, come denunciato dallo stesso Ranucci con un post su Facebook.
La risposta della Procura di Caltanissetta
“Nell’ambito della trasmissione televisiva Report sono state inserite le interviste al Luogotenente dei Carabinieri in congedo Walter Giustini ed alla signora Maria Romeo, dalle quali è emerso complessivamente che, nel corso delle indagini condotte nel 1992 dai Carabinieri del Gruppo 1 – Palermo, coordinate dalla Procura di Palermo, sono state fornite da parte di Alberto Lo Cicero, prima quale confidente e poi quale collaboratore di giustizia, preziose informazioni circa la preparazione della strage di Capaci […] Tali dichiarazioni sono totalmente smentite dagli atti acquisiti da questa Procura sia presso gli archivi dei Carabinieri, sia nell’ambito del relativo procedimento penale della Procura di Palermo. Il riscontro negativo emerge dalle trascrizioni delle intercettazioni ambientali fatte nei confronti del Lo Cicero, prima della sua collaborazione, nonché da tutti i verbali di sommarie informazioni e di interrogatorio dallo stesso resi prima dei su indicati eventi”.
“Allo stesso modo il Lo Cicero, sia nel corso delle conversazioni intercettate che nel corso degli interrogatori da lui resi al Pubblico Ministero e ai Carabinieri, non fa alcuna menzione di Stefano Delle Chiaie […] Qui si intende solamente affermare che sono del tutto destituite di fondamento le affermazioni circa la sussistenza di specifiche e tempestive dichiarazioni rese dal Lo Cicero sugli argomenti sopra indicati e, quindi, che sarebbe stato possibile evitare la strage di Capaci ed anticipare di alcuni mesi la cattura di Salvatore Riina”.
“Per tali motivi questo Ufficio, che si era imposta la rigorosa consegna del silenzio, è costretto ad intervenire per smentire notizie che possano causare disorientamento nella pubblica opinione e profonda ulteriore amarezza nei prossimi congiunti delle vittime delle stragi, che si verrebbe a sommare al tremendo dolore sofferto. Ed è proprio per verificare la genuinità delle fonti che questa Procura ha disposto una perquisizione a carico di un giornalista di Report, che non è indagato (grassetto nostro, ndr).”
Le reazioni sulle perquisizioni a Report
Rispondendo all’ANSA, Ranucci dichiara che da parte sua e della redazione di Report “c’è la massima collaborazione” ed evidenzia che il decreto di perquisizione è stato firmato il 20 maggio 2022, tre giorni prima della messa in onda della puntata:
“Siamo contenti se abbiamo dato un contributo alla magistratura per esplorare parti oscure. Il collega Paolo Mondani aveva già avuto un colloquio con il procuratore. Noi siamo sempre stati collaborativi con la giustizia, pur garantendo il diritto alla riservatezza delle fonti. Il decreto di perquisizione riporta la data del 20 maggio, cioè tre giorni prima della messa in onda del servizio. Ovviamente abbiamo messo al corrente l’ufficio legale, l’ad Fuortes e il nostro direttore”.
La replica di Paolo Mondani, inviato di Report
Nel primo pomeriggio arriva anche la replica di Paolo Mondani, autore de La bestia nera, l’inchiesta finita nel mirino della Procura di Caltanissetta. La sua nota è sul sito di Report. In essa di ribalta completamente quanto affermato dalla Procura di Caltanissetta e in maniera decisamente perentoria, dal momento che la nota si apre con una secca contro-smentita:
“Le dichiarazioni di Alberto Lo Cicero e della sua compagna Maria Romeo sono da tempo note alla Direzione Nazionale Antimafia e alla Procura di Caltanissetta”.
“esibire i primi verbali dei colloqui investigativi nei quali Lo Cicero inizialmente raccontava molti più particolari che non riporterà, per motivi da accertare, nei successivi verbali di indagine”.