Eurovision 2022, prima semifinale: si è spento il sole sull’ESC…
La scaletta, i Paesi finalisti e il commento alla Prima Semifinale di Eurovision 2022, tra ostacoli fisici ed emozioni centellinate.
La prima semifinale dell’Eurovision 2022 è appena finita. Come è andata? Sono passate 10 delle 17 delegazioni in gara ma per i commenti sulle canzoni vi rimandiamo al live di Alberto Graziola su Soundsblog.
Sullo show tv faccio una premessa: forse siamo stra-esigenti quando si tratta di cose fatte in casa o ipercritici, a seconda dei punti di vista. Ma non è lesa maestà, credo, notare come quello che doveva essere il grande fulcro dello show ha finito per esserne il principale ostacolo: quel sole cinetico fermo alle spalle dei cantanti ha appiattito tutto (o quasi). Non c’è la varietà a cui l’ESC ci ha abituato anche perché è stato inibito uno degli ingredienti fondamentali: lo sfondo.
Certo, le luci hanno cercato di compensare come potevano quel movimento che gli archi promettevano, con effetti e giochi che hanno cercato di lenire l’effetto gabbia. Ma solo le luci non possono garantire quella varietà che le proiezioni sui led hanno saputo offrire negli anni, insieme a quegli effetti grafici e in AR che hanno fatto la fortuna di un evento e di molti artisti.
Alla fine domina una sensazione generale di chiusura, di piattezza, di mancanza di un ingrediente fondamentale di ESC: la straordinarietà. Piatta anche la resa tv della fotografia, sì nitida ma fredda. Una generale sensazione di distanza, per certi versi anche di vuoto di fronte a un Palazzetto che ha lasciato l’intera platea alla Green Room. Quelle luci blu su un pubblico quasi sempre al buio – e apparso piuttosto scarno a fronte di una struttura tra le più grandi d’Italia – non hanno restituito il calore che pure il Pala Olimpico doveva offrire ai presenti. E purtroppo in questi casi il confronto non è col resto della produzione nazionale, ma con quanto fatto da chi è venuto prima, nel bene e nel male.
Il sole è spento e si sente. In qualche modo ha contribuito a raffreddare uno show che solitamente lascia senza fiato.
Certo, non sappiamo come sarebbe stato se il sole avesse funzionato come dovuto: possiamo solo vederne gli effetti. Così, immobile e scuro, dà l’impressione di essere un ostacolo per tutti, delegazioni, regia, luci e immaginiamo anche per gli allestimenti scenografici degli artisti. Gli scorsi anni abbiamo visto sul palco cose articolatissime – rocce, cavi, foreste stilizzate – ma questa volta ci sono per lo più gli artisti e i loro (muti) strumenti: come se la promessa del sole avesse limitato la progettazione delle singole delegazioni. Solo l’Armenia ha portato una struttura piuttosto articolata e, considerata la canzone, diciamo che è servita.
In generale, però, direi che la messa in scena non ha esaltato i brani, con esclusione forse della Grecia, che è riuscita a portare sul palco una storia, della Lituania che ha sfruttato tutto il palco e della Bulgaria che ha avuto il potere di far alzare i led sulla parte bassa del palco.
Va detto, però, che in questa prima semifinale le 17 canzoni in gara non hanno particolarmente aiutato: fatta eccezione per Albania, Bulgaria, Lettonia, Moldavia, Ucraina, Norvegia e la già citata Armenia, c’è stato poco show proprio nelle canzoni e negli outfit degli artisti in gara. E quelle immagini nascoste dal sole sull’esibizione dell’Ucraina potevano dare tanto in più al racconto di una canzone dedicata alla mamma del cantante, una canzone che non aveva vinto la sua selezione, ma che ha conquistato un biglietto per l’Eurovision pochi giorni prima dell’invasione russa e che ora è un inno a tutte le madri che stanno combattendo.
Tornando alla messa in scena, mi ha personalmente colpito il fatto che nessuno abbia usato il vento (un must dell’ESC come ricorda anche Fire Saga…): mi è venuto il dubbio che non sia stato usato per evitare gli schizzi dalla cascata. Se così fosse, andrei a chiudere personalmente l’acqua nel Palazzetto di Torino. Ma aspettiamo le esibizioni della seconda semifinale.
Per quanto riguarda lo show extra-gara – in fondo ‘collaterale’ all’evento che vive soprattutto dello show delle delegazioni – l’Apertura e l’Interval act dance hanno mostrato le potenzialità del palco, ma è la performance di Diodato a regalare emozioni.
Lo stesso non può dirsi dei tre conduttori – Mika, Alessandro Cattelan e Laura Pausini – che a tratti sono parsi la parodia della conduzione dell’ESC: forzati, leziosi, più impegnati a farsi moine che a tenere dritta la barra. Sopra le righe, inutilmente, e al contempo rigidi, a disagio. Peraltro il gobbo non proprio in linea con la camera – almeno così sembra – restituisce il senso della lettura. E tra il bacio al vicino suggerito dalla Pausini al pubblico (in teoria ancora mascherinato per disposizioni ministeriale ma di fatto libero e sorridente) e il lancio della monetina nella fontana, in questa prima semifinale non siamo rimasti folgorati dalla scrittura. Ma si sa, la chiave narrativa (dichiarata) è quella di essere autoironici, giocando con i propri difetti e con gli stereotipi: ci rientra anche quel “Porca vacca” detto dalla Pausini, scritto, provato e riprovato. Tranquilli. A rivedere la versione italiana, direi che il commento di Malgioglio, Corsi e Di Domenico ha dato ritmo alla serata. Non tutti sono d’accordo però…
Ultima notazione: le cartoline.
Insieme all’oltraggioso ‘omaggio’ a Raffaella Carrà (e non chiamassero in causa i tempi stretti, perché bastava anche solo una sua immagine per portarla almeno metaforicamente su quel palco) e al trucco di Laura Pausini (con gli outfit firmati Valentino), a essere particolarmente criticate sul web sono state le cartoline. Il drone Leo – quanto ci piacciono i droni a noi italiani – ha avuto il difetto di aver costruito tutte le clip in maniera praticamente identica, ma sono state soprattutto le immagini degli artisti spalmate su monti, monumenti storici e torri a gridare vendetta. Un peccato, perché le nostre bellezze sono infinite e sceglierne solo 40 non deve essere stato facile.
Chiudiamo però con una nota più che positiva: la durata. Che Dio abbia sempre in gloria l’EBU per mostrare al mondo che si può fare spettacolo in 2 ore e 15 e complimenti alla squadra Rai per aver chiuso con due minuti di anticipo. Certo, per la finale i tempi saranno diversi, con 25 canzoni e la lunga – e affascinante – liturgia della votazione, ma solitamente a Sanremo verso le 23.15 siamo al quinto cantante e al secondo ospite…
Ora si prende fiato fino a giovedì: ormai si sta ballando e si deve ballare al meglio. Lo show, in fondo, è scivolato come deve, meno sparkling del solito magari, ma come detto le varianti sono tante, in primis le canzoni e gli artisti in gara. Sulla regia non si può mai dire quanto sia frutto delle richieste delle delegazioni o dei suggerimenti di chi dirige: stasera però abbiamo visto posizioni talvolta perdute (abbiamo perso il ballerino della Croazia a un certo punto), zoom ripetuti che hanno lasciato perplessi (cfr. Slovenia), le spalle sfuggenti dell’Albania, palle riflettenti e luci accecanti. Poi facciamo un conto solo, alla fine.
Intanto Eurovision 2022 continua. E avanti con le prossime 18 semifinaliste giovedì 12 maggio.
Eurovision 2022 Prima Semifinale, anticipazioni e scaletta
L’attesa è finita: l’Eurovision 2022 arriva finalmente in tv. Si parte questa sera, martedì 10 maggio, dalle 21.00 su Rai 1 in diretta dal Pala Olimpico di Torino con la conduzione di Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan, ma con il commento live in italiano di Gabriele Corsi e di Cristiano Malgioglio. L’unico modo per seguire la conduzione in inglese è vederla sul canale audio di Rai 1 o sul canale YouTube ufficiale dell’Eurovision Song Contest.
NB. A diretta iniziata, canale audio ‘Lingua Originale’ di RaiPlay ha comunque il commento di Malgioglio e Corsi. E’ stato poi attivato dopo un’ora dall’inizio della serata.
Come detto, la diretta in Eurovisione inizia alle 21.00 in punto e termina intorno alle 23.30: collegati circa 200 milioni di telespettatori in oltre 40 paesi, inclusa l’Australia, in gara, che segue l’evento di prima mattina. E se ancora vi chiedete perché l’Australia partecipa, sappiate che è così appassionata dell’evento da aver chiesto all’EBU di partecipare. Permesso concesso e così l’Australia è ‘ospite’ dell’evento organizzato dall’Unione dei Servizi Pubblici di Europa.
A proposito di servizi pubblici, quella dell’Eurovision Song Contest 2022 è una vera sfida per la Rai. Organizzare un ESC non è cosa semplice, ma la Rai è decisa a mostrarsi al meglio. Gli impicci non sono mancati, in primis dovuti alla scenografia a dir poco analogica – e barocca – disegnata da Francesca Montinaro: il sole mobile che doveva essere il cuore del palco con la sua dinamicità e i suoi effetti di luce resterà tristemente fermo e buio dopo i problemi mostrati ai primi test. Le delegazioni che avevano scelto di servirsene per l’allestimento delle proprie esibizioni hanno dovuto rinunciarvi, con non pochi malumori. A essere particolarmente sul piede di guerra quest’anno sembra essere la delegazione spagnola, in gara con Chanel: tante le critiche e le polemiche mosse all’organizzazione italiana, tanto da aver quasi ‘oscurato’ gli storici atriti con la Svezia e quelli più ‘recenti’ (almeno in casa ESC) con la Francia, dopo le accuse arrivate lo scorso anno contro i Måneskin, accusati di aver fatto uso di droghe in diretta tv – dopo una sconfitta che forse brucia ancora.
Fatto sta che il sole della Montinaro resta fermo e buio per la maggior parte del tempo, finendo per appesantire la messa in scena. Ricordiamo, peraltro, che l’ideazione e la regia delle esibizioni dei 40 paesi in gara sono decisi per lo più dalle delegazioni, con qualche margine di suggerimento e di azione per i registi dell’evento, Cristian Biondani e Duccio Forzano. Ecco perché lo stile delle riprese cambia: ma va detto che le mani si riconoscono, i suggerimenti pure, i margini di manovra concessi pure. Suggerisco in partenza di dare un’occhiata particolare all’esibizione della Grecia…
Ricordiamo anche che in questa Prima Semifinale la regia della parte show è di Duccio Forzano e quella delle delegazioni è di Cristian Biondani.
ESC 2022, scaletta prima semifinale
Si parte con il lancio di Leo, il drone ‘animato’ che accompagna i telespettatori nel giro d’Italia che precede le esibizioni con le consuete cartoline dai luoghi più belli del paese.
Opening act a tutta dance.
Primo intervento dei conduttori e inizio della gara. L’ordine di apparizione delle esibizioni è stato definito tempo fa ed è il seguente:
- Albania | Ronela Hajati – Sekret
- Lettonia | Citi Zēni – Eat Your Salad
- Lituania | Monika Liu – Sentimentai
- Svizzera | Marius Bear – Boys do Cry
- Slovenia | LPS (Last Pizza Slice) – Disko
- Ucraina | Kalush Orkestra – Stefania [segue break pubblicitario]
- Bulgaria | Intelligent Music Project – Intention
- Paesi Bassi | S10 – De Diepte
- Moldavia | Zdob şi Zdub & Fraţii Advahov – Trenuleţul
- Portogallo | MARO – Saudade saudade
- Croazia | Mia Dimšić – Guilty Pleasure
- Danimarca | Reddi – The Show [segue break pubblicitario]
- Austria | LUM!X & Pia Maria – Halo
- Islanda | Systur (Sigga, Beta and Elín) – Með Hækkandi Sól
- Grecia | Amanda Georgiadi Tenfjord –Die Together
- Norvegia | Subwoolfer – Give That Wolf a Banana
- Armenia | Rosa Linn – Snap
Previsti aluni momenti di interazione tra conduttori tra blocchi di esibizioni, alcuni utili a segnare l’entrata e l’uscita dal nero pubblicitario, coperto in streaming da clip durante la gara (una su Torino e i numeri del PalaOlimpico per la Finale e uno su Turqoise Carpet, per esempio): si tratta di pause utili per trasmettere la pubblicità su Rai 1 e sulle reti che la prevedono. I break durante le esibizioni sono previsti dopo la sesta e dopo la 12esima canzone, ma la diretta streaming su YouTube non avrà interruzioni.
Alla fine delle 17 esibizioni si apre il televoto e si svolge l’Interval Act: si parte con lo spazio dance affidato a Dardust, al DJ Benny Benassi e Sophie and the giants con un medley di successi dance italiani firmati, tra gli altri, da Eiffel 65 e Gigi D’Agostino (e ha anche il sapore di un omaggio); e la mano di Laccio nella messa in scena si vede (cfr Pausini a Sanremo 2022). Più avanti tocca a Diodato che sale per la prima volta sul palco dell’ESC con la sua Fai rumore (messa in scena molto suggestiva).
Sul palco anche i rappresentanti delle 2 Big Five che votano questa sera, ovvero Italia con Mahmood e Blanco in gara con Brividi e Francia in gara con Alvan & Ahez che cantano, in bretone, Fulenn.
Chiuso il televoto, vi raccomandiamo di non perdervi il tanto celebrato omaggio a Raffaella Carrà: potrebbe sfuggirvi…
Si passa poi alle votazioni: al termine solo 10 dei 17 paesi che si sono esibiti passano alla Grand Final di sabato 14 maggio insieme alle Big Five.
Eurovision 2022, come si vota
Ricordiamo che NON SI PUO’ VOTARE PER IL PROPRIO PAESE. Il pubblico italiano può votare le esibizioni di questa prima serata e può farlo attraverso l’app ufficiale dell’Eurovision Song Contest. Venti i voti disponibili, che si possono esprimere a pagamento via telefono fisso o sms.
Eurovision 2022, chi passa la prima semifinale
Queste le 10 delegazioni che hanno passato il turno e sono arrivate in finale per effetto della combinazione tra i voti espressi dalle giurie nazionali e dal televoto, al 50%. In parentesi la parte in cui si esiberanno al Grand Final, sorteggiata dopo la vittoria.
- Svizzera con Marius Bear – Boys do Cry (Prima metà)
- Armenia con Rosa Linn – Snap (Prima metà)
- Islanda con Systur (Sigga, Beta and Elín) – Með Hækkandi Sól (Seconda metà)
- Lituania con Monika Liu – “Sentimentai” (Seconda metà)
- Portogallo con MARO – Saudade saudade (Prima metà)
- Norvegia con Subwoolfer – Give That Wolf a Banana (Prima metà)
- Grecia con Amanda Georgiadi Tenfjord – Die Together (Seconda metà)
- Ucraina con Kalush Orkestra – Stefania (Prima metà)
- Moldavia con Zdob şi Zdub & Fraţii Advahov – “Trenuleţul” (Seconda metà)
- Paesi Bassi con S10 – De Diepte (Prima metà)