Teo Teocoli, l’intervista malinconica a Belve: “Nessuno parla più di me da anni, questo è il momento più basso in carriera”
Un Teo Teocoli particolarmente malinconico al centro della bella intervista di Francesca Fagnani nell’ultima puntata stagionale di Belve
L’intervista di Francesca Fagnani a Teo Teocoli per Belve andata in onda venerdì scorso (ultima puntata stagionale – 3,61% di share) su Rai2 ha ricordato i tempi d’oro de Le Invasioni barbariche di Daria Bignardi (su La7).
Merito della padrona di casa, come di consueto capace di incalzare l’intervistato conservando una sobrietà di toni e di modi, merito del confezionamento del prodotto (ritmo assicurato in un contesto all’insegna della semplicità), ma anche dell’ospite, tra i più grandi mattatori di sempre della tv nostrana.
Il Teo Teocoli visto a Belve, infatti, è ben lontano da quello ammirato negli anni più recenti in tv, dove in un ruolo marginale si è reso piacevole narratore di aneddoti su aneddoti, con la complicità dell’amico Fabio Fazio. I racconti dal passato non latitano neanche a Belve (dal “dito nel cul* della gallina” agli scontri, anche fisici, con il padre che era “proprio un fascistone di merd*“)., ma stavolta Teocoli regala di sé una versione soprattutto malinconica. Così ammette che “il momento più basso della mia carriera è questo” e che ormai “nessuno parla più di me da anni“. Quindi, dopo aver confessato che “soffro di rabbia”, si dice convinto di essere “troppo bravo per questa televisione” ma anche “buono, quasi cogli*ne“.
La forza dell’intervista è nella trasparenza sommessa del racconto di Teocoli, che a 77 anni non si tira mai indietro. O quasi. Per esempio, tentenna quando la Fagnani gli chiede se sia stato un marito fedele (la sua risposta-non risposta è in realtà chiarissima) e se sia stato contemporaneamente fidanzato con Loredana Berté e Mia Martini:
No. Questo non posso spiegarlo, ho delle figlie… Mia si innamorò di me, mentre difendeva la sorella che ci era rimasta male per me.
Il passaggio su Amanda Lear è mediaticamente potente, ma passa quasi per inosservato:
A Milano c’erano i travestiti, una roba da perder la testa. Quella più forte a cui ho pensato molto è stata Amanda Lear, l’ho conosciuta a 17 anni, la vedevo passare a casa di Salvador Dalì. Me la sarei fatta, ma non mi guardava neanche di striscio.
I siluri arrivano a proposito di Diego Abatantuono (“non ha aiutato nessuno, si è dimenticato degli amici”) e di Adriano Celentano, a cui non riesce a mostrare gratitudine, a meno che “non mi dica grazie anche lui”.
Teocoli, infatti, racconta che tre anni fa Celentano voleva che a presentare il cartoon Adrian (su Canale 5) fosse Teocoli nei panni del Molleggiato, “ma a Mediaset l’idea non piaceva, volevano il vero Adriano”:
Ero con Frassica a Verona e Adriano non si è mai presentato. Sono stato in hotel per due giorni, l’hotel costicchiava, Adriano non mi rispondeva. Tornai a Milano e gli dissi ‘se hai bisogno, chiamami’. Da quel momento non l’ho più sentito. Credo che lui e Claudia Mori siano chiusi in casa da tre anni, Lei qualche casino me l’ha combinato, senza Adriano Celentano cosa esisterebbe a fare?