È morta l’attrice e conduttrice Catherine Spaak
Era malata da tempo, aveva 77 anni. Nel 2020 a Storie Italiane rivelò: “Non ho mai perso la mia grinta”. Ripercorriamo la carriera di Catherine Spaak
Lutto nel mondo dello spettacolo: all’età di 77 anni è morta Catherine Spaak, celebre conduttrice, cantante e attrice. Secondo le primissime informazioni riportate da Il messaggero la Spaak, malata da tempo (nel 2020 fu colpita da un’emorragia cerebrale), è deceduta in una clinica in Via Carlo Poerio a Roma.
Nata il 3 aprile 1945 a Boulogne-Billancourt (comune francese) Catherine, di famiglia belga e cresciuta tra artisti con una mamma attrice (Claudie Clèves) ed un papà sceneggiatore, fin da adolescente ha capito che la strada giusta da percorrere era quello della recitazione per arrivare al grande passo verso il cinema e la tv.
Catherine Spaak, la carriera: gli inizi
A 14 anni inizia a muovere i primi passi recitando una piccola parte nel film Il buco di Jacques Becker. Non dovette attendere così tanto prima di iniziare la scalata al successo, un anno dopo infatti è la volta di un altro ruolo in Dolci inganni di Alberto Lattuada. Giovane e di carattere temprato, così Catherine diventa una piccola diva del cinema. Gli impegni iniziano a moltiplicarsi a vista d’occhio: è nel cast de Il sorpasso di Dino Risi, de La bugiarda di Luigi Comencini e de La voglia matta di Luciano Salce, lavoro in cui conosce anche il suo primo marito, l’attore Fabrizio Capucci. I due si sposano e dal loro amore nasce Sabrina, la coppia poi tronca la storia.
I successi cinematografici intanto continuano. A cavallo tra gli anni ’60 e ’70 per la commedia all’italiana Catherine diventa un fiore all’occhiello e per lei giunge anche la targa d’oro ai David di Donatello. Entra nei cast di film come L’armata Brancaleone di Mario Monicelli, Adulterio all’Italiana, Febbre da Cavallo (ne citiamo solo alcuni) ma strizza l’occhio anche al thriller (interpreta una parte nella pellicola Il gatto a nove code di Dario Argento nel 1971).
Catherine Spaak, la musica e il richiamo della TV: Forum e Harem
Di mezzo, Catherine amplia i suoi orizzonti passando anche per la musica grazie all’etichetta Dischi Ricordi. I 45 giri Quelli della mia età (cover di Tous les garçons et les filles di Françoise Hardy) e L’esercito del surf sono i suoi. In particolare quest’ultimo brano è diventato talmente celebre da finire nella Hit parade.
La Spaak viene abbracciata anche dalla televisione: nel 1968 Antonello Falqui è alla regia del musical tv La vedova allegra (tratto dall’omonima operetta), di cui Catherine fa parte e dove trova Johnny Dorelli il suo futuro partner non solo professionale, ma anche sentimentale. I due si sposano nel 1972, da questo matrimonio nasce Gabriele e nel 1979 la storia finisce.
Fra gli anni ’70 e ’80 la carriera di Catherine svolta. Continua a pubblicare brani musicali fino al 1979, mentre l’attività cinematografica rallenta vistosamente.
La TV la chiama fortemente nel 1985 per tenere a battesimo uno dei programmi più longevi del piccolo schermo e tuttora in onda: Forum. Nelle primissime edizioni va in onda all’interno di Buona Domenica, prima di prendere la sua strada in solitaria e nel 1988 passare il testimone in mano a Rita dalla Chiesa. Lo stesso anno si trasferisce in Rai dove condurrà per 15 edizioni un’altra trasmissione storica e ‘intima’ come Harem.
https://www.tvblog.it/post/54415/catherine-spaak-harem-non-tornera-sulla-rai
Nel 2002 approda su La7 per parlare di spiritualità ne Il sogno dell’angelo e nel 2007 partecipa a Ballando con le stelle. Otto anni dopo, nel 2015, entra nel cast della decima edizione dell’Isola dei Famosi (prima volta in onda su Mediaset), ma già dalla prima puntata aveva affermato apertamente la sua volontà di ritirarsi. Di fatto, Catherine non ha mai iniziato la sua avventura tra le spiagge dell’Honduras.
Catherine Spaak, la malattia: “Se siamo malati non dobbiamo vergognarci”
Nel settembre 2020, a Storie Italiane su Rai 1, raccontò di aver avuto un emorragia cerebrale per la prima volta in tv. Lo fece con animo positivo, portatrice di un messaggio forte perché lei non provò nessuna vergogna a parlarne, come disse ad Eleonora Daniele:
Tante persone che hanno problemi di salute tendono a nasconderlo. Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e, successivamente, delle crisi epilettiche dovute alla cicatrice. Voglio che alle persone arrivi un messaggio: se siamo malati non dobbiamo vergognarci. Un’emorragia non fa piacere a nessuno, ma oggi qui con il sorriso, con la capacità di ragionare e di parlare, ma anche di ribellarmi. Non ho perso la mia grinta e il mio coraggio. Dico a tutti che si va avanti.