Ultima Fermata: una versione “studio” del programma potrebbe funzionare?
Ultima Fermata ha deluso le aspettative ma nel programma, c’era una giusta intuizione che potrebbe meritare una seconda chance.
L’esperimento di Ultima Fermata, il docu-reality Fascino condotto da Simona Ventura, è giunto al termine con la puntata andata in onda stasera, in prima serata su Canale 5.
Quello che potremmo definire il fratello minore di Temptation Island, purtroppo, non ha sortito i risultati sperati, con il disinteresse costante del pubblico di Canale 5, certificato dai dati Auditel.
Ultima Fermata, quasi superfluo ricordarlo, non è riuscito a liberarsi del confronto inevitabile con Temptation Island in quanto, come sottolineato dalla nostra recensione pubblicata al termine della prima puntata, le analogie col docu-reality estivo di Canale 5 erano francamente fin troppo eloquenti.
A ciò, si aggiunge un casting oggettivamente poco felice, che non ha saputo guardare oltre quelle che sono, ormai, le personalità tipo presenti nei programmi Fascino, personaggi macchiettistici che, all’esterno, danno già l’idea di cosa fare e dire e come agire.
Il risultato finale è stata una copia sbiadita di Temptation Island che ha purtroppo offuscato l’ottima intuizione presente in Ultima Fermata che è stata quella di sensibilizzare l’intervento di professionisti come uno psicologo o uno psicoterapeuta di coppia.
Ultima Fermata: la figura dello psicologo
Questa figura, all’interno di Ultima Fermata, è rimasta marginale. La decisione di aver dedicato poco tempo ai colloqui, che si sono tenuti via webcam tra i partecipanti e gli psicologi, è stata giusta da un punto di vista prettamente televisivo, ma i confronti, alla fine della fiera, sembravano essere stati buttati lì, tanto per far fare ai partecipanti qualcosa di diverso.
In Ultima Fermata, è mancata la reale percezione del famoso “percorso” e il linguaggio factual, senza conduttore e senza studio (che non è più moderno, tra l’altro), non si è rivelato il più funzionale. Come scritto in precedenza, tutto si è ridotto alle solite reazioni di sempre: la solita rabbia, la solita gelosia, le solite provocazioni, le solite dinamiche.
Il problema di Ultima Fermata, quindi, potrebbe aver riguardato unicamente la formula o parimente la forma.
La domanda, a questo punto, è la seguente: sarebbe giusto dare una seconda possibilità a questa intuizione o i risultati ottenuti da Ultima Fermata costringono a riporre l’esperimento nel cassetto?
Una versione “studio” del programma, ad esempio, con la componente docu-reality combinata al talk show (magari condotto dalla stessa Maria De Filippi come avveniva negli anni ’90), con Ultima Fermata che attingerebbe, quindi, solo apparentemente, più da Uomini e Donne che da Temptation Island, con la componente trash ridotta al minimo e la figura dello psicologo più centrale, potrebbe funzionare o l’esperimento, oramai, si può definire bruciato?