Pietro Diomede cacciato da Zelig per tweet su Carol Marchesi, morta di femminicidio
Il comico, che nel 2017 ha partecipato al talent show Eccezionale veramente su La7, è stato ricoperto da una valanga di critiche.
Pietro Diomede, comico con alcune apparizioni televisive tra cui la partecipazione al talent show Eccezionale veramente su La7, si sarebbe dovuto esibire allo Zelig di Milano il prossimo 12 aprile. Lo spettacolo non avrà luogo, in quanto il locale ha deciso di cancellargli la performance dopo un tweet infelice su Carol Marchesi, 26 anni, italo-olandese, morta di femminicidio per mano dell’ex compagno e vicino di casa in un paese in provincia di Milano.
A quel punto l’uomo è stato travolto da una valanga di critiche, con tantissimi utenti che hanno chiesto al locale di viale Monza di prendere provvedimenti. Lo Zelig, sollecitato, ha dichiarato:
“Abbiamo ricevuto segnalazioni in seguito al tweet di un artista che avrebbe dovuto esibirsi presso lo Zelig il 12 aprile. Ci dissociamo completamente da quel tweet che disapproviamo nella maniera più assoluta. Di conseguenza l’artista è stato escluso dalla programmazione di Zelig“.
L’attore Alessandro Gassmann è stato durissimo:
“Signor Pietro Diomede, io penso che lei rappresenti a pieno, il gradino più basso e repellente della specie umana. Si vergogni e chieda scusa alla famiglia della vittima”.
Diomede, contestato sui social network anche per battute sulle sorelle Williams e Bebe Vio (in realtà quest’ultimo un classico a dirla tutta evitabile nella stand up comedy) dopo il tweet non si è scusato, rilanciando anzi la data del suo show nello storico locale, anche se ora sappiamo che non avrà luogo.
Il caso di Carol Maltesi sta occupando molto spazio all’interno dei notiziari e dei programmi del daytime. Anche in questa circostanza si è verificata una rovinosa caduta negli stereotipi, dal saccheggio di foto dai social in cui viene ritratta sorridente, ai particolari inerenti alla modalità dell’omicidio, passando per la professione intrapresa dalla donna nell’ultimo anno. L’indagine sul femminicidio aveva preso avvio il 20 marzo, quando con ogni probabilità la vittima era già morta da più di due mesi.