Se Antonio Zequila batte Will Smith…
Zequila inveisce contro Pappalardo a Domenica In, Will Smith molla un ceffone a Chris Rock agli Oscar 2022: nel mezzo mamme e mogli…
Lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock per difendere la moglie Jada Pinkett-Smith da una battuta (a mio personale avviso infelice) durante la cerimonia di premiazione degli Oscar 2022 ha avuto un’eco mondiale e ha macchiato la prima statuetta ricevuta dall’attore nella sua lunga carriera.
Mentre i social di mezzo mondo riescono a dividersi tra chi pensa che Will Smith abbia fatto bene a mollare un ceffone al comico per difendere l’onore della moglie (senza poi scusarsene col colpito, ma attribuendo il gesto all’amore che prova per la compagna affetta da alopecia) e chi legge il suo gesto come frutto di un retaggio patriarcale che nulla ha a che fare con la cavalleria quanto piuttosto con la difesa del territorio (“Mi trovo in un momento nella mia vita in cui sono sopraffatto da quanto Dio mi chiede di fare e di essere in questo mondo, […] di amare le persone, di proteggerle“), da noi in Italia l’azione di Smith ha richiamato alla mente altri storici momenti di tv.
Il pensiero è corso ad Antonio Zequila e a quella sua scomposta reazione in diretta a Domenica In contro Adriano Pappalardo che aveva chiamato in causa la mamma dell’attore. Una scena che resta raccapricciante per tanti motivi (quel “Ti uccido!” resta una cosa inascoltabile), che è diventata un meme nella parte più ‘spettacolare’, paradossalmente la meno violenta, con quel grido animalesco, quel “Mai più!” rivolto a un interlocutore che se n’è fatto beffe. E per il video integrale vi rimandiamo a Youtube, mentre per le conseguenze dell’evento all’articolo di Marco Salaris.
L’elemento ‘animale’ ha richiamato quella scena a chi, tra i nostri, seguiva la diretta della Cerimonia di premiazione live su Abc. Quando si mettono in mezzo mamme, mogli e sorelle il rischio che si finisca a mazzate resta sempre molto alto, soprattutto tra le strade di certi quartieri ed evidentemente non solo tra ‘ maschi latini’, giusto per aggiungere un ulteriore pizzico di stereotipia a una manifestazione testosteronica di cui si farebbe volentieri a meno, a ogni latitudine e in ogni circostanza (mentre già sento voci che evocano colori e culture, rendendo il tutto ancora più squallido…).
Fatto sta che l’azione di Will Smith (reazione equivale in qualche modo a giustificare il fatto) è riuscita nel multiplo obiettivo di macchiare la sua prima statuetta e, soprattutto, di ridurre ‘l’amore’ e il rispetto dovuto a una persona in motivo di violenza. “L’amore fa fare follie” ha detto in lacrime Smith ritirando l’Oscar e scusandosi con l’Academy, con i colleghi, con il pubblico, ma non col comico che evidentemente ‘se l’era meritato’. E qui si potrebbe aprire un altro capitolo, infinito, che ha per titolo “Stand-up comedy e limiti individuali e culturali‘. Non ci entriamo. Non ne abbiamo le competenze, tanto più che la questione è molto più complessa di quanto si vorrebbe credere o far credere.
Resta il tangibile gesto di Will Smith e ancor peggio la sua motivazione. Quella adottata dall’attore sembra rientrare nel novero delle ragioni spesso usate per giustificare azioni violente anche contro le donne. L’amore. Il rispetto. Il territorio. Motivazioni che non possono essere considerate ‘cavalleria’ in difesa di qualcuno: non nel 2022, non in diretta tv, non in un consesso civile, non quando sei un esempio per tanti. Non. Anzi mai.
Mai più.
E allora finiamo per guardare il precedente di Zequila sotto un altro aspetto: quell’esplosione di rabbia ha travalicato la pessima uscita di Pappalardo – riportata dallo stesso Zequila, peraltro – servendosi del più classico “Mantieneme!” (urlato ci si getta nelle braccia di chi si frappone allo scontro) in questo caso con Mara Venier che riesce a trattenerlo per la giacca. Un ‘capolavoro’ per tempi teatrali, intensità, forza drammatica che ha reso quel momento (indubbiamente pessimo) una pietra miliare nella storia della tv italiana. La migliore ‘interpretazione’ dell’attore: il neorealismo, la spontaneità, senza violenza fisica ma non per questo senza violenza. Non nè un caso che la parte successiva a quell’animalesco “Mai più!”, quella con la minaccia sia stata espunta dal documento tràdito. Nella tradizione social è rimasto solo l’aspetto ‘macchiettistico’ (con tutto il rispetto per questa forma d’arte).
Nel gesto di Will Smith non c’è stato nulla di tutto questo: nessun rispetto per il contesto, per il pubblico, per la sua carriera, per se stesso, per l’interlocutore. Nessun senso dello spettacolo. Nessuna consapevolezza di sé e dell’ambiente. Resterà solo quel black-out motivato con l’amore, bagnato da lacrime senza pentimento per un’azione fisicamente violenta, non solo emotivamente dura.
Will Smith e Chris Rock, uno sketch? E perché?
Una interpretazione? Molti nell’immediato, e anche ore dopo, hanno letto l’evento come uno sketch, una gag, uno script. È stato tutto talmente incredibile da dover essere necessariamente falso, concordato: questo il pensiero di tanti. Eppure nulla, nessun elemento, nessun indizio in quanto visto riesce davvero a far pensare a uno sketch: niente di quel che accade prima – e soprattutto dopo – anche di quel che è stato trasmesso in tv sembra poter essere interpretato come un gesto concordato. Eppure c’è chi resta convinto che sia tutto stato organizzato a tavolino. E qui si assiste a un altro scollamento nell’interpretazione dei segni: non si è più capaci di distinguere la fiction dalla realtà, come se tutto fosse ‘gestibile’ solo se rubricato a un accordo tra le parti. Sembrerebbe, dunque, si sia ormai di fronte a una crescente, e preoccupante, incapacità di leggere gli eventi.
Neanche quella doppia chiosa di Smith nei confronti di Rock (“Non nominare mia moglie con quella caxxo di bocca“), neanche il gelo del teatro, neanche la mancanza di un qualsivoglia accenno di complicità col pubblico sembrano indizi sufficienti a far leggere questo evento come reale. Troppo pronta la regia? Beh, meno male che qualcuno sa ancora cosa voglia dire fare la diretta tv di un evento planetario. Quel sorrisetto beffardo sulle labbra di Smith e di Rock dovrebbe essere la chiave? Beh, uno scatto non è il momento.
Là dove la diretta sembra fallibile (!) e il discorso di ringraziamento non coinvince, possono arrivare i backstage: i più resistenti all’interpretazione (e più inclini all’uso) potrebbero trarre beneficio dallo scatto della Reuters che immortala Jada Pinkett-Smith e Denzel Washington parlare con trasporto con Smith dopo lo schiaffo, mentre Chris Rock, in piedi, di fronte, teso, viene raggiunto da un’assistente di studio.
Possibile, dunque, che sia tutto falso? Se lo fosse, sarebbe un problema, grande. Se non lo fosse sarebbe un problema ancora più grande per tanti – e diversi – motivi. E in ogni caso l’evento porta con sé altre questioni, come il dibattito sulla ‘giustezza’ della battuta e sulla ‘giustezza’ dello schiaffo. Siamo ancora a questo.