Nell’entropico palinsesto di Nove è spuntato da domenica 13 marzo Stand Up – Comici in prova: 5 comici (Giuseppe Giacobazzi, Scintilla, Debora Villa, Antonio Ornano, Francesco De Carlo) provano a trasformare in colleghi dieci personaggi famosi. Nella prima puntata abbiamo visto all’opera Alessandro Cecchi Paone, Sara Simeoni, Tommasso Cassissa in arte Tommycassi, Giulia Salemi e Filippo Bisciglia.
Arrivati a questo punto della lettura la sensazione di déjà-vu è fondata: nel 2006 è andato in onda su Italia 1 un programma molto simile dal titolo Comedy Club, con la conduzione di Federica Panicucci. In quell’occasione un gruppo di comici in auge negli anni Ottanta aveva l’incarico di rendere divertenti dei vip. La trasmissione, davvero di poche pretese (ne scrisse in proposito il mitico Lord Lucas), venne subito chiusa dopo una sola puntata, raggranellando 1.532.000 telespettatori con il 6.96% di share. Per quei tempi un verdetto molto feroce, mentre oggi con un dato del genere a Cologno Monzese farebbero i salti di gioia.
Ma la sensazione di già visto non finisce qui: tra i concorrenti di quella fallimentare avventura c’era Alessandro Cecchi Paone, che sedici anni dopo tenta nuovamente la strada dello stand up comedian (allora questo termine da noi era sconosciuto) con il mentore Francesco De Carlo. L’ex divulgatore scientifico si dimostra subito agguerrito, arrivando a calarsi i pantaloni in maniera senza usare le mani davanti allo staff di comici mentre declama il suo primo monologo.
Rispetto allo sfortunato antecedente, Stand Up – Comici in prova ha un linguaggio molto contemporaneo, senza pescare nell’effetto nostalgia. Gli insegnanti non avranno gareggiato a Lol o partecipato da ospiti a Sanremo (il momento in cui i docenti si incontrano per la prima volta ricorda l’inizio dello show su Prime Video) ma tra loro e i rispettivi allievi si crea una buona alchimia, soprattutto nel corso delle esterne (imperdibile la scena in cui Sara Simeoni insegna a Debora Villa la tecnica del salto in alto). Al momento tuttavia sembra più un godibile racconto di formazione che un talent show sulla comicità.