Il cantante mascherato e l’utilità(?) della maschera d’oro
Nel meccanismo de Il cantante mascherato (alla quarta puntata) fa il suo esordio la maschera d’oro: ecco di cosa si tratta.
Se non li rendiamo arzigogolati ‘sti regolamenti proprio non li vogliamo in Italia. Così anche Il cantante mascherato rende il suo meccanismo come un sandwich, dentro la gara ci spiaccica una nuova entrata: la maschera d’oro. Si tratta di un vantaggio ottenuto da uno dei giudici che ha indovinato più identità celate sotto alcune delle maschere svelate nelle scorse tre puntate: Caterina Balivo.
Il cantante mascherato 3: Come funziona la maschera d’oro?
Il giudice che ottiene questo ‘potere’ ha la possibilità di chiamare la maschera d’oro in qualsiasi momento della gara, nell’arco della serata e per una volta sola. La possibilità è quella di svelare seduta stante una delle maschere in gara. Tutte le volte che le maschere terminano la loro performance, Milly Carlucci lascia pochi secondi di tempo al giudice per decidere se usare o meno la maschera d’oro. Il giudice a quel punto può: o rifiutarsi di usare il vantaggio, o scegliere di svelare l’identità del mascherato.
Se il giudice decide di svelare la maschera, deve obbligatoriamente fare un nome. Se il nome annunciato è quello giusto, la maschera viene allo scoperto e quindi eliminata dalla gara, ma se invece dovesse essere sbagliato, il concorrente non solo non si leva la maschera, ma in automatico passa alla prossima puntata senza passare dal ballottaggio finale.
Il cantante mascherato 3: Soleluna non si rivela, Caterina Balivo sbaglia il nome
Caterina Balivo ha chiamato la maschera d’oro guardacaso dopo una delle esibizioni più attese di queste puntate, ovvero quella di Soleluna. Soleluna ormai da settimane è il caso di questa edizione. Nonostante depistaggi, ospitate, interviste e imitatori, il nome di Cristiano Malgioglio è rimasto in testa ai possibili candidati all’identità di questa maschera. La Balivo – dopo settimane in cui quest’ultima era convinta ci fosse proprio Malgioglio – stavolta ha azzardato l’ipotesi della presenza uno degli imitatori del paroliere e cioè Nicola Savino.
La maschera non si rivela, non è Savino. La possibilità di poter svelare il mistero per eccellenza di questa edizione viene bruciata nel giro di pochi secondi, ma la maschera d’oro è davvero utile al gioco? Da una parte può essere una chiave per tenere alta l’attenzione del pubblico sul caso soleluna (dicesi “allungare il brodo”), dall’altra può diventare persino inutile davanti all’evidenza di un’identità (e non parliamo nello specifico di soleluna, varrebbe anche per le altre maschere qualora avessero un nome unico su cui convergono tutti).