Più forti del destino, semplicità ed immediatezza per convince il pubblico di riferimento di Canale 5
La fiction d Canale 5 si poggia sulle basi dell’originale, ma sviluppa tutto con semplicità, per tenere davanti allo schermo il pubblico: e ci riesce
Fonte: Fabula Pictures
Semplice, veloce, senza la pretesa di rappresentare un prodotto di punta, ma neanche realizzata con superficialità: Più forti del destino offre al pubblico di Canale 5 (o di Mediaset Play, dove è recuperabile in streaming) qualcosa in cui possa immedesimarsi e che esca dai soliti schemi con cui la fiction Mediaset si è presentata in questi anni.
Più forti del destino, la recensione
Un po’ come accaduto in autunno con Luce dei tuoi occhi, anche in questo caso siamo di fronte ad un prodotto che ha ben chiaro il proprio target di riferimento. Un target che si potrebbe facilmente ritrovare anche nel resto del palinsesto della rete ammiraglia Mediaset.
Più forti del destino propone infatti una storia che è sì ambientata nel passato, ma che parla assolutamente al pubblico di oggi, che cerca l’intrigo giusto per passare una serata differente dal solito. Una storia di donne, principalmente, che parla alle telespettatrici, facendo sue tematiche contemporanee e di immediata empatia.
Proprio come la serie originale francese di cui questa è il remake: curioso, però, che nella versione d’oltralpe i fatti a cui ci si ispira siano realmente accaduto, mentre quella italiana li ha “semplicemente” presi e spostati in Sicilia. Uno stratagemma che funziona.
Ma, soprattutto, Più forti del destino è la conferma di come la nuova fiction targata Mediaset voglia puntare più in alto non solo con le storie, ma anche con i suoi interpreti: Giulia Bevilacqua, Laura Chiatti, Loretta Goggi e Sergio Rubini formano un cast che fornisce credibilità al progetto, volti facilmente riconoscibili dal pubblico, e questo non è poco.
C’è poi la semplicità: in alcuni momenti eccessiva, in altri necessaria a non creare troppa confusione nella trama, ma sempre presente. Un aspetto da non sottovalutare, perché costituisce un elemento che sa di fortemente voluto dalla produzione affinché la storia potesse scorrere senza ingarbugliarsi troppo. Ed anche in questo caso, il risultato funziona.
Funziona, seppur non convincendo: perché questo ridurre il tutto ad un racconto che fila liscio e che non costruisce livelli su livelli è vero che rende il tutto più fruibile, ma anche più piatto di quanto potrebbe essere. Ripetiamo, non un errore, ma una scelta che, all’interno del progetto, trova una sua ragione di essere.
Ecco perché Più forti del destino può rappresentare uno di quei passi riusciti da parte di Canale 5 per agganciare il suo pubblico anche in un genere rischioso come quello della fiction. Un passo né troppo lungo né troppo corto, ma utile a convincere i suoi telespettatori che vale la pena restare sintonizzati anche quando ad andare in onda è una serie.