Passaggio a Nord Ovest, i 25 anni di un pilastro della bellezza in tv
Passaggio a Nord Ovest ha festeggiato i suoi primi 25 anni: un tesoro così costante da essere quasi nascosto, un esempio di ‘resistenza’ culturale in tv.
Passaggio a Nord Ovest compie 25 anni: la prima puntata è andata in onda il 3 marzo 1997 e l’evento è stato ricordato nella puntata andata in onda sabato 26 febbraio 2022. Un traguardo importante per un programma che, come evidenziato in apertura, ha abbracciato finora almeno tre generazioni:
“Probabilmente alcuni di voi non erano ancora nati, ma i vostri genitori guardavano già il programma e magari alcuni voi hanno già dei figli. Potenzialmente, quindi, questo programma abbraccia tre generazioni. E’ qualcosa di straordinario a pensarci”
dice Alberto Angela all’inizio di questa puntata particolare che vi invitiamo a recuperare quanto prima su Rai Play.
Sui ledwall scorrono le immagini di quel primissimo appuntamento a marcare la differenza tra allora e oggi, a ricordare quanto tutti siamo cambiati in questi anni, quanto si sia cresciuti e quanto, in fondo, si sia imparato. Ma l’attenzione al dettaglio e alla celebrazione passa anche per la scelta di recuperare il set di quella prima puntata, il tocco ‘nostalgico’ (e analogico) in un set ormai per lo più digitale, ma che mantiene un sapore retrò, e per certi versi genuino, anche nella grafica che accompagna il lancio dei servizi. Mi viene in mente una vecchia pubblicità: “Potevamo stupirvi con effetti speciali, ma noi siamo scienza, non fantascienza!” Non c’è bisogno di vezzi: la sostanza del programma, da 25 anni, è nei contenuti e nel modo in cui essi sono presentati, curati, cuciti e raccontati al pubblico. Ed è tantissimo in un contesto televisivo che sembra ormai progressivamente perdere la propria funzione di ‘bardo’ contemporaneo, di divulgatore ‘civile’, di narratore interessante.
In questi 25 anni è cambiato Alberto Angela – e le immagini ce lo restituiscono agli ‘albori’ della sua carriera, quando il kaki e la barbetta erano i suoi elementi distintivi, quelli poi diventati oggetto di una celebre, e rispettosa, parodia – siamo cambiati noi, è cambiato lo studio, in parte è cambiato forse un po’ il modo di raccontare – più nella forma che nella sostanza -, ma non la passione e la professionalità con le quali Passaggio a Nord Ovest continua a raccontare il mondo. Oltre 3000 i documentari proposti in questi 25 anni, ‘iniziati’ quando i cellulari e internet non erano ancora nel quotidiano di ciascuno di noi. E in fondo proprio ‘il quotidiano’ di ciascuno di noi è stato al centro di questi 25 anni di programma, come spiega bene Alberto Angela ricordando al pubblico il focus, la missione, l’oggetto principale di Passaggio a Nord Ovest: l’uomo e l’umanità, the man and the mankind.
“È stato un lungo viaggio, sempre fatto insieme a voi, mossi dalla voglia di esplorare e di conoscere cose nuove. Tutto questo l’abbiamo fatto con un grande protagonista: l’uomo. Perché quando è cominciato questo programma, 25 anni fa, c’erano tanti programmi sugli animali, ma noi abbiamo scelto di occuparci di un solo animale, l’uomo appunto. Ed è stata la scelta giusta, perché quando parliamo di archelogia, di popolazioni, di città in realtà stiamo declinando il concetto di uomo e di umanità. È quindi un concetto che ci appartiene, è quella voglia di scoprire l’uomo e il nostro Pianeta che appartiene al nostro DNA”.
Un viaggio avventuroso, affascinante, direi nobilitante se confrontato con quanto, proprio in questi giorni, le cronache di guerra dall’Ucraina ci raccontano dell’uomo e di quel che può fare il genere umano. Ma ‘l’altrove’ dalla guerra – o dalla programmazione generalista – può assumere forme diverse, da quella della comicità a quella della scoperta del mondo, nelle forme rassicuranti e interessanti del documentarismo à la Angela, di cui c’è sempre in gran bisogno.
E visto che questi 25 anni sono fatti di persone, Alberto Angela ringrazia quanti abbiano lavorato alla realizzazione del programma, partendo dal regista Giampaolo Tessarolo, presente fin dal primo giorno. Ma si ringrazia anche il pubblico, considerato di fatto parte di una redazione allargata, resa possibile anche dalla spinta alla community data dai social. Una puntata speciale, che segna una tappa più che un traguardo e che in fondo ci ricorda quanto i palinsesti televisivi generalisti contengano dei tesori così bene in vista da essere quasi nascosti. Passaggio a Nord Ovest è uno di questi: è a buon titolo una colonna della programmazione culturale della tv italiana, della Rai in particolare, presente con costanza e determinazione, direi quasi con devozione e resistenza in un’offerta televisiva che non è nuova ai ventennali, ma che nel daytime ha forse visto un generale e progressivo impoverimento dei contenuti, con alcune determinanti eccezioni nella tv pubblica. Passaggio a Nord Ovest è lì, resta lì, silenziosa testimonianza di qualità, stretta in un palinsesto competitivo come quello del sabato mattina, ma costante nel ritagliarsi pubblico e affezionati. Una colonna, un pilastro della divulgazione televisiva, che lavora quasi sottotraccia, surclassato dalle attenzioni ben più roboanti – ma non per questo ingiustificate, anzi – rivolte a titoli di prima serata realizzati dalla ‘stessa mano’, come Meraviglie – L’isola dei tesori o il ciclo di Stanotte a…. Ma ‘la resistenza’ è quotidiana, è presenza costante, è crescita continua. E allora auguri a Passaggio a Nord Ovest, risorsa senza età della tv di qualità.