Avanti un altro, la gag sui russi fa discutere. Ma la puntata è stata registrata a dicembre (e non poteva essere tagliata)
Ad Avanti un altro fa discutere la gag sui russi, trasmessa in pieno conflitto. Ma la puntata è stata registrata a dicembre (e non si poteva tagliare)
Tutti sanno che Avanti un altro è registrato, forse in pochi sono a conoscenza che le puntate sono state confezionate tutte lo scorso autunno. Basterebbe questa informazione per chiudere in partenza l’ennesimo caso scoppiato sui social, dove ogni giorno è buono per creare un bersaglio da colpire giusto il tempo utile per individuarne uno nuovo.
La polemica è relativa alle domande del gioco incluse nella categoria ‘Tovarish Bonolis’, pretesto per mettere in piedi l’ormai nota gag del conduttore e di Luca Laurenti, chiamati ad indossare il colbacco, ad esibire il pugno chiuso e a formulare i quesiti con un caricaturale accento dell’est.
Tutto normale, se non fosse che stavolta il siparietto è andato in scena nel pieno del conflitto russo-ucraino, scenario nemmeno lontanamente immaginabile a dicembre, quando l’episodio venne realizzato.
In molti hanno invocato un taglio in corsa. Semplice a parole, impossibile nei fatti. Innanzitutto perché sarebbero emersi ben cinque minuti di ‘buco’ che avrebbero provocato la conclusione di Avanti un altro in largo anticipo. Poi perché ci trovavamo di fronte a domande rivolte ad un concorrente in seguito giunto al gioco finale. In poche parole, senza quel blocco sarebbero venute a mancare le fondamenta dell’intera puntata.
Va inoltre affrontato un discorso di merito: la parentesi in questione non conteneva alcun passaggio sconveniente, né tantomeno offensivo, trattandosi di semplici e innocui riferimenti sulla musica russa.
Se questi contrasti fanno notizia, sarà magari il caso di prepararsi in vista dell’arrivo – annunciato per marzo – dei cinquanta appuntamenti inediti registrati in epoca pre-covid. Lì sì che i paradossi temporali e anacronistici potrebbero spuntare come funghi.