Proietti recita Trilussa da Rai 1 a La7: la copertina ‘a tema’ di Propaganda Live
Propaganda Live recupera un video di Rai 1 per aprire la puntata con Gigi Proietti che recita la Ninna nanna della guerra di Trilussa.
In questi ultimi giorni, quelli dei primi attacchi russi nei confronti dell’Ucraina, ha girato molto sui social una poesia di Trilussa recitata da Gigi Proietti, Ninna nanna della guerra, ripresa da Cavalli di Battaglia, show di Rai 1 che ha riportato la maestria di Proietti e buona parte del suo repertorio a favore di tv. Ebbene, questo estratto è tornato a rimbalzare su bacheche e profili social ed è stato scelto da Propaganda Live – che ‘legge’ la realtà anche attraverso il filtro dei social – come copertina della puntata in onda venerdì 25 febbraio 2022.
Un’apertura anomala, che ha sacrificato anche lo Spiegone Damilano a favore di una testimonianza diretta di Francesca Mannocchi che – fuori dai format da tg e approfondimenti informativi – ha restituito tutta la tridimensionalità di una crisi non solo politica, ma tragicamente umana. Un tipo di racconto che altrove finisce per essere appiattito dalla ripetitività delle sequenze informative o dall’eccesso di retorica, rendendo tutto incredibilmente impersonale e lontano. E invece la testimonianza diretta della Mannocchi, davvero senza ‘filtri’ se non quelli dell’obiettività e della professionalità, riesce a dare quell’effetto di realtà altrove soffocato. Così come riesce nell’intento il racconto semplice di Paolo Celata che fa ‘ad amici’ e colleghi, prima ancora che al pubblico, un resoconto apparentemente semplice delle testimonianze raccolte tra gli ucraini che si sono ritrovati di fronte all’ambasciata russa a Roma che però ne rende tutta l’angoscia, quella che i servizi confezionati non sempre riescono a far arrivare a casa.
Tornando a Proietti a Propaganda Live, un’apertura a tema guerra, ma anche ‘a tema’ con l’omaggio previsto a re Gigi con l’ospitata di Edoardo Leo che ha presentato il doc Luigi Proietti detto Gigi, dal 3 marzo al cinema. Una scrittura, quindi, che ha intrecciato tutti i momenti della sua scaletta, anche più di altre volte nonostante gli eventi avessero costretto a cambiare molto in corsa. E anche la testimonianza di come Proietti fosse un uomo e un artista capace di spaziare tra generi e registri, tra politica e barzellette.