Antonio Di Bella, il delicato equilibrio fra direzione intrattenimento daytime e le ospitate giornalistiche
Tornato dagli Usa per la nuova direzione di genere, Antonio Di Bella è stato ospite in più programmi per seguire la vicenda Russia-Ucraina.
Ospite come giornalista o come direttore intrattenimento daytime? Questa è la domanda che in molti si saranno fatti ieri seguendo le ospitate di Antonio Di Bella all’interno dei programmi e degli speciali dedicati al conflitto apertosi alle prime ore della giornata in Ucraina. Rientrato, infatti, in Italia lo scorso 6 gennaio per assumere la nuova direzione di genere, dopo circa sedici mesi come corrispondente Rai dagli Stati Uniti, Di Bella ora si trova a compiere le prime decisioni per le trasmissioni che andranno a comporre i prossimi palinsesti estivi e autunnali.
Se nei giorni scorsi è stato al centro di alcune polemiche per quella che sembrava essere una delle prime decisioni assunte dalla sua direzione, ovvero riportare Pierluigi Diaco nel pomeriggio estivo di Rai1, questa volta però con un nuovo titolo, decisione sulla quale sarebbe stato fatto un passo indietro per disporre in maniera più efficace il budget assegnato alla direzione intrattenimento daytime, ieri pomeriggio Di Bella è finito nell’occhio del ciclone per qualche parola di troppo che gli è sfuggita, commentando, inavvertitamente a microfoni accesi, con Lucia Annunziata le parole di Enrico Letta nello speciale Tg3.
Il direttore intrattenimento daytime non si è sottratto, infatti, ieri alle richieste di ospitate e, dopo essere stato al mattino ad Agorà extra di Senio Bonini, dove è stato presentato dal sottopancia in maniera generica come “giornalista”, è poi passato nelle ore successive dallo studio dello speciale Tg3 a quello di Tg2 Post, dove Manuela Moreno lo ha presentato con l’incarico che attualmente ricopre in Rai. Di Bella, che ancora mantiene anche la co-conduzione, con Lucia Annunziata, di Mezz’ora in più – Il mondo che verrà, segmento che firma anche come autore, per il momento indossa la doppia casacca di conduttore/opinionista e direttore: un equilibrio precario, che si fatica ancora di più a mantenere se per la direzione ci si occupa di programmi come È sempre mezzogiorno e poi si va ospiti nei programmi per commentare e dare aggiornamenti sulle vicende russo-ucraine.