LOL – Chi ride è fuori: l’effetto novità è svanito ma si ride molto anche nella seconda stagione
Nella seconda stagione di LOL, si ride. Lo show Amazon Original, seppur svanito l’effetto sorpresa, ha ancora molto da offrire.
A meno di un anno di distanza dalla prima edizione, LOL – Chi ride è fuori, il comedy show prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios, arriva alla prova della seconda stagione, disponibile da oggi su Prime Video (le prime quattro puntate).
A riprova che la genialità, o perlomeno l’acutezza creativa, spesso e volentieri, risiede nella semplicità, l’idea funzionale, e appunto decisamente semplice, che sta alla base di LOL ha maggiormente caratterizzato il successo della prima stagione, un successo segnato (e anche gonfiato) soprattutto dall’entusiasmo social, ormai diventato, de facto, il rilevatore del gradimento del pubblico più influente (anche se sappiamo benissimo che non è così).
Per questo, alla visione delle prime puntate di LOL 2, l’attenzione, quasi involontariamente, si concentra su tutto ciò che potrebbe diventare “memabile” e non abbiamo dubbi che anche questa seconda stagione, da questo punto di vista, regalerà soddisfazioni allo show e ai comici che ne hanno preso parte (l’incontro tra Maccio Capatonda e Posaman sembra quasi fatto apposta).
Tolto l’impiccio del discorso social, LOL – Chi ride è fuori rimane un programma godibilissimo che, ovviamente, non ha più la forza della novità, svanito ineluttabilmente l’effetto sorpresa, ma che ha ancora vigore e molto da offrire.
Un po’ di ansia di prestazione si avverte, soprattutto dalla scelta di coinvolgere Lillo come special guest nei panni dell’osannato e precitato Posaman, come per creare una sorta di filo rosso con la prima stagione e non volersene staccare. Scelta furba ma non criticabile, anche se è giusto sottolineare che, nel cast della seconda stagione, i pezzi da 90 della comicità pop non mancano: da Corrado Guzzanti a Virginia Raffaele, passando per Maccio Capatonda e Mago Forest.
Il gioco, quindi, rimane quello, restare seri per 6 ore di fila, tentando di far ridere gli avversari. Ok, le gag preparate, ma, a divertire di più, sono sicuramente gli sketch estemporanei (Virginia Raffaele nei panni di Lunetta Savino), dai comici che pescano pezzi forti dal loro sterminato repertorio (come Corrado Guzzanti) a sketch di gruppo improvvisati sulla base di un semplice canovaccio (la gag della premiazione, con la quale si ride molto).
In LOL – Chi ride è fuori 2, in breve, si ride.
Nulla appare forzato o esageratamente influenzato dal successo della prima stagione e l’importante, sostanzialmente, era questo.
Uno dei punti deboli dello show, a questo punto, può riguardare giusto la conduzione.
Fedez, per quanto preferibile in queste vesti piuttosto che in altre, parla bene, è sciolto e scorrevole come lo conosciamo, ma è inconsistente in quanto, di suo, mette solamente la risata e nulla più.
Se, poi, aggiungiamo che, quest’anno, troviamo anche la risata per nulla forzata di Frank Matano, resistere 6 puntate diventa compito abbastanza difficile…
È consigliabile concentrarsi solo sui comici.