No Vax nei tg Rai? Commissione Vigilanza: “Nessuna posizione va censurata”
La Commissione parlamentare di Vigilanza Rai si esprime sull’atteggiamento che la tv pubblica deve avere nei confronti di no vax
Mentre il covid inizia a sparire dai talk show, arriva la presa di posizione della Commissione parlamentare di Vigilanza nei confronti dei no vax. Poco fa, infatti, è stata approvato all’unanimità l’atto di indirizzo con il quale invita la Rai, in quanto azienda di servizio pubblico radiotelevisivo, a garantire, in modo proporzionato ed equilibrato, tutte le opinioni in materia di vaccini anti-Covid.
Nello specifico la richiesta è di rappresentare la realtà della pandemia “in maniera corretta, equilibrata e contestualizzata, partendo sempre dai fatti e dai dati per come essi sono condivisi e interpretati dalla comunità scientifica” e “non censurare nessuna posizione“, comprese quelle dei no vax, “nel rispetto dell’imparzialità e del pluralismo, previa valutazione delle fonti, tenendo sempre presente il principio della responsabilità verso la salute pubblica e le conseguenze sulle scelte dei cittadini di quanto veicolato dal servizio pubblico“.
Una indicazione non così scontata visto l’acceso dibattito che soprattutto negli ultimi mesi è divampato nel mondo televisivo. Il caso più clamoroso, per rimanere in casa Rai, riguarda Monica Maggioni, che appena approdata alla direzione del Tg1, aveva manifestato in maniera assai chiara l’intenzione di non dare voce ai no vax nel telegiornale (anche se qualche contraddizione nei fatti l’abbiamo osservata).
Di seguito vi proponiamo il testo integrale del documento approvato oggi dalla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai:
1) “Rappresentare la realtà, nel contesto dell’emergenza pandemica in atto, in maniera corretta, equilibrata e contestualizzata, partendo sempre dai fatti e dai dati per come essi sono condivisi e
interpretati dalla comunità scientifica, intesa come l’insieme dei professionisti che condividono il metodo scientifico, soprattutto per quanto attiene ai vaccini e alle cure anti-covid”.
2) “Non censurare nessuna posizione, nel rispetto dell’imparzialità e del pluralismo, previa valutazione delle fonti, tenendo sempre presente il principio della responsabilità verso la salute pubblica e le conseguenze sulle scelte dei cittadini di quanto veicolato dal servizio pubblico”.
3) “Dividere le opinioni dai fatti, i numeri dalle suggestioni, i pareri degli esperti medico-scientifici da quelli dei non esperti e degli opinionisti, informando esattamente il pubblico sulle qualifiche
degli ospiti”.
4) “Non favorire la rappresentazione teatrale degli opposti e delle contraddizioni alla ricerca del solo dato di ascolto”.
5) “Collocare il confronto tra opinioni divergenti in materia di politica sanitaria all’interno delle sole trasmissioni di informazione”.
6) “Contrastare il fenomeno della disinformazione, garantendo sempre la veridicità dell’informazione e la rigorosa selezione delle fonti, evitando qualsiasi discriminazione e, all’interno dei programmi televisivi, ad assicurare l’equilibrio corretto delle posizioni esposte”.
7) “Assicurare e vigilare sulla corretta rappresentazione delle posizioni esposte nei programmi televisivi evitando qualsiasi discriminazione anche nei metodi di conduzione”.