Il logo “Ultim’ora” tenuto per l’intera puntata. I casi di Storie Italiane e La Vita in Diretta
Storie Italiane e La Vita in diretta esagerano con l’utilizzo del brand ‘ultim’ora’. Ma se tutto è un’ultim’ora, niente è un’ultim’ora
Un concetto ereditato dalle reti all news e in breve tempo snaturato. L’ultim’ora, nell’universo giornalistico, è quella notizia recentissima che rimbalza in redazione e che va immediatamente data. Una eccezione che fa irruzione nella normalità quotidiana, valida per un tempo determinato perché, col passare dei minuti, quella stessa notizia di ‘rottura’ viene assimilata.
Le reti generaliste si sono appropriate della metodologia, introducendola nei vari talk show. Ed è qui che in breve tempo la dicitura “ultim’ora” ha acquisito nuovi sensi e significati. Tutto è ormai un’ultim’ora, con la inevitabile conseguenza che a quel punto nulla e più una ultim’ora.
Prendete La Vita in Diretta. E’ una ultim’ora la strage di gatti a Livorno con l’ordine dei veterinari che ingaggia una criminologa; è una ultim’ora l’escalation di furti nei conventi romani. Al di là del peso delle vicende, stupisce il fatto che si tratti di notizie pubblicate oltre ventiquattr’ore prima, con il programma che ha inoltre avuto il tempo di confezionarci servizi ed interviste ad hoc.
Stessa musica per il giallo di Trieste e per l’omicidio di Gigi Bici, filoni battuti quotidianamente da La Vita in Diretta che il più delle volte contengono riassunti e aggiornamenti sui casi di cronaca nera.
Insomma, converrebbe definirli focus o approfondimenti, ma evidentemente il logo dell’ultim’ora tira di più, quasi a voler consegnare prestigio ad una trasmissione che è sul pezzo.
Alberto Matano, va detto, è in buona compagnia. Rimanendo su Rai1, si può prendere ad esempio Storie Italiane dove il brand in questione abbonda. La prof che dice all’alunna “copriti, non stai sulla Salaria” è una ultim’ora nonostante l’esplosione del caso risalga al giorno prima e lo sono persino la denuncia di un ragazzo omosessuale picchiato in casa, la storia di una bambina investita all’asilo e le mani dei clan mafiosi sui quartieri romani.
Episodi rilevanti, ci mancherebbe, tuttavia non appartenenti alla strettissima attualità. Senza contare che a Storie Italiane e a La Vita in Diretta la scritta ‘ultim’ora’ mercoledì ha campeggiato per tutta la puntata.
Difficile trovare un senso logico a tale moda, se non quello strategico di voler mantenere alta l’attenzione degli spettatori. Che funzioni o meno nessuno può sentenziarlo, sull’opportunità invece ci sarebbe ampiamente da discutere.