Lea Un nuovo giorno, se la Dottoressa Giò incontra i Braccialetti Rossi: la recensione
Un altro medical drama per Raiuno, ma questa volta il binario è quello del melò, vicino più a titoli passati che ai racconti più moderni
Fonte: Banijay Studios Italy, foto di Pierfrancesco Bruni
E’ interessante notare come in quel di Rai Fiction si sia deciso di puntare su un genere, il medical drama, che fino a due anni fa era dribblato a favore dei più classici family e -soprattutto- gialli. Il successo di Doc-Nelle tue mani ha evidentemente dato i suoi frutti: se in autunno ci hanno provato Fino all’ultimo battito e Cuori, ora è la volta di Lea Un Nuovo Giorno, che parte già con una marcia in più, che porta il nome di Anna Valle.
Lea Un nuovo giorno, la recensione
L’attrice romana può dirsi -restando in gergo medico- aver ormai completato la specializzazione in fiction appartenente al melò contemporaneo. Lea Un nuovo giorno è sì medical, come detto (e come si vede ampiamente fin dal primo episodio, già disponibile su RaiPlay), ma è anche soprattutto quel melò che tanto piace alle telespettatrici della fiction italiana.
Forse anche per questo Raiuno ha scelto la collocazione del martedì sera: non un declassamento rispetto al prestigioso lunedì sera -a favore solitamente dei crime- o al giovedì -occupato dai titoli di punta-, ma un modo per dare subito al racconto una chiara connotazione. Lea Un nuovo giorno è infatti, ora come ora, qualcosa di totalmente differente rispetto al resto delle storie raccontate dalla prima rete Rai.
La commistione tra il medical ed il melò ha dato infatti vita ad un racconto che fa dell’ambientazione ospedaliera il terreno adatto per costruire da una parte casi di puntata che possano intenerire il pubblico, e dall’altra entrare dentro i personaggi mostrandone vita professionale e privata in un solo momento.
La protagonista della serie, Lea Castelli, è infermiera pediatrica: si occupa quindi dei piccoli pazienti, mentre affronta la perdita del figlio mai nato e cerca di recuperare un matrimonio naufragato. Lea Un nuovo giorno, insomma, riprende un po’ dalle fiction del genere del passato che hanno -chi più chi meno- appassionato il pubblico in passato. A pensarci bene, Lea è una Dottoressa Giò alle prese con pazienti da Braccialetti Rossi: la miscela, insomma, è potente, sempre però all’interno del proprio contesto di riferimento.
Perché se allarghiamo lo sguardo al mondo molto più vasto delle fiction italiane, Lea Un altro giorno resta confinata ad un mondo a cui, forse, il pubblico tv non è più abituato, ovvero quello della storia di rinascita e del triangolo amoroso che è evidente fin dall’inizio. Non una colpa, ma una scelta autorale e produttiva, per un racconto a cui va dato il merito di sapere da subito dove vuole andare a parare.