Sanremo 2022, omaggio alla carriera di Ornella Muti e dei big del cinema italiano
Villaggio, Troisi, Sordi: una rassegna di volti del cinema italiano per omaggiare Ornella Muti nella prima serata del Festival di Sanremo 2022
Ad Ornella Muti, co-conduttrice del Festival di Sanremo 2022 per la prima serata, è stato riservato un piccolo spicchio dello spettacolo. L’occasione non solo per omaggiare la carriera cinematografica dell’attrice, ma anche il modo per ricordare nomi che il cinema italiano lo hanno reso grande. Personaggi con cui Ornella Muti ha avuto modo di lavorare nell’arco del suo percorso professionale. La regia di Stefano Vicario ha regalato una fotografia molto vicina a quella di un grande evento come gli Oscar (certo, ce ne passa, però accontentiamoci).
La scenografia brillante di Gaetano e Maria Chiara Castelli ha sfruttato il ritorno del sipario e per qualche istante il teatro Ariston si è trasformato quasi magicamente in un piccolo confessionale in cui Ornella Muti ha speso elogi per grandi registi e attori amati dal pubblico.
Sul sipario compare il volto di Ugo Tognazzi (dopo una papera della regia che fa comparire Massimo Troisi, previsto evidentemente qualche istante dopo). Con lui ha interpretato Romanzo Popolare, La stanza del Vescovo, Primo Amore. Le parole di Ornella Muti per il regista cremonese:
Sapeva che ero timida, spaventata e che avevo quest’ansia. Lui mi ha fatto da fratello maggiore, mi ha protetta. Era molto ironico e generoso. Mi ha trattata sempre con grande rispetto. Devo dire che lui era anche molto divertente perché spariva, ad esempio a San Pellegrino lavoravamo in questo albergo chiuso e lui è riuscito a far riaprire le cucine e cucinava per tutta la troupe – tra un ciak e l’altro – tutte le sere quando poteva.
Per Alberto Sordi:
Allegro, simpatico e ironico. Stare con lui è stato come stare con uno di noi. E’ stato sempre vicino a tutti gli italiani e i lavoratori. Infatti quando c’è stato il suo funerale hanno sfilato categorie come tassisti, medici e tutti i ruoli che ha interpretato.
Per Paolo Villaggio:
Favoloso. Una persona molto intelligente, molto ironico, spiritoso e cinico però questo era il suo bello. Una volta mi fermò e mi disse “mi piace la tua curiosità” cosa che a tanti irrita. Lui diceva che era un segno d’intelligenza. Era molto particolare e lo ricordo con affetto.
Per Massimo Troisi:
Il mio incontro con lui fu molto particolare (ha lavorato con lui per il film “Il capitan Fracassa” gli ho voluto molto bene”. Passavamo molte ore in camerino, lui aveva una fame di vita. E’ come se avesse un tempo che sapeva poteva scadere da un momento all’altro.
La carrellata prosegue improvvisamente alla velocità della luce (evidentemente c’era anche del tempo da recuperare), così Tony Musante è “Sospettoso“, Alain Delon semplicemente “Bello“, Gerard Depardieu “Un vortice” Sylvester Stallone “Unico”.
Ma l’ultimo saluto, molto più sentito è per Francesco Nuti. Ornella Muti ha difficoltà a trovare le parole per l’emozione: “Sono affezionata a lui, era semplice. Molto legato alle sue radici, aveva l’amore per la chitarra e mi ricordo che con lui ci si riuniva e si cantava. Lo saluto con tanto tanto amore”
La nostra storia chiaramente è molto più articolata e lunga da raccontare, certo non basteranno 4/5 minuti di Festival di Sanremo per riuscire a renderle giustizia come merita (ma questo è il minimo, lo sappiamo). Infine un appello, seppur timido, da parte della Muti che intanto si congeda da Amadeus: “Andate al cinema e al teatro“.