“No, scusate, interrompete il gioco” direbbe Francesca Cipriani (citazioni altissime in questo pezzo, è vero): com’è possibile che il Festival di Sanremo 2022 stia iniziando (da martedì in diretta su Rai1) se risulta non essere ancora scoppiata la solita polemicuccia sui cachet degli artisti che compongono il cast, Amadeus in primis?
Belli i tempi (sic) in cui quotidiani e siti aizzavano la pancia del Paese, titolando indignati per lo sperpero di denaro pubblico e suggerendo argomentazioni particolarmente acute (sic) tipo “la Rai la paghiamo noi, vergogna, con tutti quei soldi avremmo potuto aiutare migliaia di operai che si spaccano la schiena ogni giorno svegliandosi alle cinque e mezza“.
Tanto per rimanere nel recente passato, è capitato negli anni di Fabio Fazio, bersagliato anche perché considerato schierato politicamente da certa carta stampata, a sua volta schierata politicamente; ma è successo anche nelle stagioni d’oro di Pippo Baudo e di Carlo Conti (nel 2017 quest’ultimo si disse “amareggiato” dalle voci sul suo cachet e svelò di aver destinato “una somma importante alle popolazioni colpite dal terremoto: volevo tenerlo per me, ma purtroppo queste polemiche assurde mi costringono a renderlo pubblico”), per non dire di Paolo Bonolis e di Claudio Baglioni. Altri tempi e altre cifre, rispetto a quelle in circolazione oggi.
Anche per questo motivo – una importante revisione delle spese attuata dalla Rai in un contesto economico/sociale globalmente più complicato – Amadeus, nel cui contratto Rai sono previsti molti titoli extra Sanremo, nel triennio alla guida del Festival è stato sostanzialmente risparmiato da questo genere di querelle (ha dovuto, invece, affrontare discussioni meno materiali, per esempio sulla questione femminile o sulla opportunità di prevedere la kermesse in piena pandemia).
Polemiche, quelle sui compensi degli artisti che prendono parte a Sanremo, alle quali la Rai e i diretti interessati in passato hanno quasi sempre risposto con i dati dei ricavi pubblicitari, che oggettivamente sono cresciute nelle ultime edizioni (e per Sanremo 2022 ci si aspetta anche qualcosina di meglio).
Un Festival di Sanremo senza polemiche sui compensi, robe da pazzi!