Le Winx compiono 18 anni. Iginio Straffi: “Un cartone animato entrato nel quotidiano di ognuno di noi”
Iginio Straffi festeggia a TvBlog i 18 anni di Winx Club: “Un fenomeno di costume che, una volta, segnò anche la politica del nostro paese!”.
Oggi, le Winx festeggiano il loro diciottesimo compleanno. Il 28 gennaio del 2004, infatti, su Rai 2, debuttava Winx Club, il cartone animato con le fatine rigorosamente Made in Italy, create dalla Rainbow di Iginio Straffi, che, con il trascorrere degli anni, è diventato un fenomeno globale, raggiungendo il successo in ben 150 paesi nel mondo.
Winx Club, ad oggi, può annoverare 8 serie tv (con la nona in produzione), 4 film per la tv, 3 film per il cinema, 2 serie animate Original Netflix, una serie live action Original Netflix (con la seconda in produzione), 15 miliardi di visualizzazioni di contenuti Winx Club su YouTube e 5 miliardi di condivisioni sui social con l’hashtag #winxclub.
Per celebrare questo diciottesimo compleanno, verrà presto svelato un calendario di eventi e progetti riservato ai fan di Bloom, Stella, Flora, Aisha, Musa e Tecna, provenienti da tutto il mondo. Oggi, 28 gennaio, inoltre, verrà condiviso online anche un video contenente una selezione dei contenuti che i fan stanno condividendo in queste ore sui profili social ufficiali della serie.
A TvBlog, Iginio Straffi ha raccontato a grandi linee questi primi 18 anni delle Winx, anticipando qualcosa sul futuro e svelando anche un aneddoto curioso riguardante il cartone animato.
Winx Club compie 18 anni: intervista a Iginio Straffi
All’inizio dell’avventura delle Winx, un successo di tale portata era, anche solo in parte, nelle vostre previsioni?
Prima di produrre Winx Club, Rainbow aveva già raggiunto il grande pubblico con Tommy & Oscar. Dopo questa esperienza, ho iniziato a lavorare a Winx Club, un concept che ho immaginato fin da subito longevo, strutturandolo inizialmente su tre serie e un lungometraggio. Le Winx non sono nate per caso e l’esperienza fatta con Tommy & Oscar ci è servita per curare nei minimi particolari il progetto Winx, sul cui successo avevo scommesso fin dal primo momento. Le aspettative per la buona riuscita della serie Winx Club erano elevate, in alcuni casi il successo delle è andato oltre le aspettative, trasformando questi personaggi in un vero fenomeno, più unico che raro, un cult, mentre in altri casi, le Winx non hanno raggiunto i risultati attesi. Tuttavia, anno dopo anno, la property si è consolidata e abbiamo continuato a lavorare senza sosta per rendere Winx un contenuto sempre più universale. Senza il lungo lavoro di rifinitura fatto, senza dubbio non avremmo raggiunto il successo globale, nonostante 20 anni fa non avessimo previsto questi incredibili traguardi. Quindi credo che sì, serve una buona idea per iniziare ma poi è il duro e costante lavoro a premiare.
Oltre all’idea e al duro lavoro, quali sono stati gli altri motivi per i quali le Winx sono riuscite a raggiungere il successo in così tanti paesi del mondo?
Anche qui l’esperienza ci ha aiutato. Sapevo già che nel mondo dell’animazione, una property che ha successo in un paese può averlo anche in altri angoli del mondo, a patto che il contenuto sia universale e che la storia funzioni. Nel cinema può essere diverso, non sempre gli attori piacciono a tutti i generi di pubblico e a tutte le platee internazionali. Le Winx nascono quindi già universali, trasversali, in quel club di amiche si sarebbero potuti riconoscere bambini di ogni nazionalità e così è stato. Certamente, sono poi state decisive alcune qualità proprie dello stile di vita italiano: la bellezza, la moda, i colori, la musica. A tutto questo vorrei aggiungere che la definizione dell’identità di ognuna delle protagoniste è stata da subito molto accurata, ricca di sfaccettature. Le nostre Winx sono sempre state delle eroine molto credibili, magiche e capaci di far sognare ma anche concrete e realistiche.
C’è un aneddoto particolarmente curioso, in questi 18 anni, legato alle Winx?
Visto che siamo tutti in attesa dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica ed in Italia si parla solo di questo, l’aneddoto che ripesco dalla memoria, tra i tanti che potrei raccontare, è quello legato a Pierferdinando Casini. Era estate e la politica italiana stava attraversando uno dei suoi tanti momenti di confusione, la stampa incalzava Casini per ottenere una sua dichiarazione illuminante rispetto al quadro politico. Per svicolare elegantemente dal pressing mediatico, Casini rispose: ‘Niente politica in questi giorni, passerò il mio tempo con le mie figlie a giocare con le Winx’. Ecco, con quella risposta, ho avuto la conferma che ormai il nostro cartone animato era entrato nel quotidiano di ognuno di noi, un fenomeno di costume, qualcosa che addirittura segna e sottolinea una pagina della vita politica di un paese.
Quale sarà il futuro delle Winx e i prossimi progetti?
I progetti in cantiere sono sempre moltissimi perché Winx Club è una property attiva a 360°. La nona serie animata di Winx Club è già in produzione ma per il momento non posso svelarvi ulteriori dettagli. Nel frattempo, il successo della prima stagione della serie originale Netflix FATE: The Winx Saga ha dimostrato che il mondo ha ancora bisogno delle Winx, non solo tantissimi fan fedeli alle eroine della serie animata ma anche nuovi spettatori che si sono innamorati della loro magia grazie allo show con interpreti in carne ed ossa. La seconda stagione della serie Netflix sta per uscire ma non ci fermeremo certo qui. Continuo a sognare sterminate possibilità per le mie fate, fra le quali c’è sicuramente una grande produzione live action per il cinema.