In un’interessante intervista rilasciata a Renato Franco su Sette, supplemento del Corriere della Sera, il comico Valerio Lundini ha spiegato a modo suo come andrebbe risolto il politicamente corretto:
“Ignorandolo. Si tratta di un problema di cui si parla sempre, ma non è un vero problema. Spesso rimane confinato sul web e diventa notizia solo quando qualche giornalista va a leggersi i commenti ai post”.
Lundini a questo punto racconta un aneddoto curioso che lo ha visto protagonista:
“Mi è successo quando ho scritto che trovavo ridicolo che il Friuli-Venezia-Giulia si chiamasse così nonostante Venezia fosse da un’altra parte, c’è stata gente di quelle parti che si è incavolata, ma è diventata una notizia solo quando qualche giornalista ha riportato il tweet dicendo che aveva fatto discutere“.
Per l’artista romano non esiste davvero una cancel culture italiana:
“In Italia magari vieni attaccato se non sei politicamente corretto ma poi non succede niente, vedi Pio e Amedeo, che oggi sono tranquillamente al cinema con il loro film. Non è vero che c’è la cancel culture in Italia, all’estero invece è diverso, per certe espressioni ti decapitano. Poi è anche un fatto legato all’età: io ancora mi salvo dato che pensano che sia un giovane, ma se una persona over 50 dice qualcosa di non conforme viene attaccata più facilmente visto che il pubblico di Internet pensa di essere più preparato“.
Infine, il comico parla di vittime illustri del politicamente corretto:
“Ci rimettono persone brillanti che hanno la sola colpa di non essere nella generazione dei giusti, tipo Gipi e Rocco Tanica, che sono incredibilmente brillanti ma vengono trattati al pari di Vittorio Feltri: scherzano sulle cose sulle quali hanno sempre scherzato ma adesso se lo fai sembra che hai la tessere delle SS”.
Valerio Lundini è diventato popolare nella scorsa stagione televisiva con Una pezza di Lundini al fianco di Emanuela Fanelli. Il late show di Rai 2 dovrebbe tornare in primavera con una terza edizione, ma il diretto interessato in un’intervista a Internazionale ha detto che non sa se si farà o meno.