Primo Appuntamento, la nuova stagione cerca la fiction?
La nuova stagione di Primo Appuntamento parte con una puntata ‘anomala’ che dovrebbe celebrare l’amore, ma toglie un po’ di smalto al format.
La sesta stagione di Primo Appuntamento, ormai saldamente nelle mani di Flavio Montrucchio alla sua quarta edizione di seguito, non si discosta dalle precedenti, se non per la durata e per la ricerca di una linea fictional che vorrebbe aggiungere, ma che finisce per togliere qualcosa a un format finora impeccabile.
La magia ricercata nella presigla non sfonda nel programma, che pur restando a livelli alti appare sottotono rispetto al passato. Questa prima puntata propone, infatti, una linea fictional che appesantisce quel clima di sorpresa, di scoperta vicendevole che caratterizza le dinamiche del tavolo e anche quelle che si attivano tra telespettatori e protagonisti. La linea fictional è quella di una proposta di matrimonio tra partecipanti della scorsa stagione, Arcangelo e Rosa, che occupa circa due slot di appuntamenti al buio e che richiede la partecipazione attiva del conduttore in veste di Cupido oltre la voice over e il link tra i vari momenti del date. La forzatura di questa linea sta nel fatto che oltre a organizzare la proposta, Montrucchio pensa a una celebrazione di un finto (ovviamente) matrimonio direttamente nel ristorante: tre appuntamenti e un matrimonio insomma, che ha anche il sapore dell’autocelebrazione dopo quattro stagioni di alto livello.
Questa linea finzionale, dunque, potrebbe essere un tentativo per differenziarsi dal passato che potrebbe, però, non avere seguito nelle prossime puntate ma che finisce per appesantire questo debutto, che si distingue anche per qualcos’altro. Uno dei punti di forza delle ultime quattro stagioni del programma è infatti sempre stato il casting, delicato, attento, curioso e anche una gestione dell’appuntamento giocato sui toni della leggerezza e della profondità.
Sarà questa prima puntata un po’ particolare, ma sembra che nei casting si sia scelti di prendere una via più ‘netta’, meno sfumata, che risulta meno ‘sofisticata’, meno ironica del solito nelle nuove combinazioni. Da una parte c’è la coppia perfetta, formata dalla trentenne Naomi, amante dei coatti romani e dei tatuaggi, che trova nel trentatreenne Tiziano il match perfetto (pugile, tatuatissimo, romano) che però non fiorisce, dall’altra il tavolo di supereroi, la non vedente Stella (22 anni, studentessa al DAMS che vuole specializzarsi in cinema), tiktoker timida ma dolcissima, e Alessandro, 25 anni, affetto dalla sindrome di Asperger. Una combinazione che più che un incontro romantico sembra avere soprattutto la funzione di raccontare gli ostacoli del loro quotidiano, dettati dagli altri più che dalle specifiche condizioni, con una combinazione che appare mal assortita. Eppure uno dei meriti del programma è sempre stato quello di aver saputo raccontare questo genere di storie, ma questa volta sembrano meno finalizzate al ‘romance’ e più alla sensibilizzazione sociale, il che però toglie un po’ di quella magia che questi tavoli hanno saputo dare nelle precedenti edizioni.
Il programma non rinuncia però alla varietà delle storie narrate: non manca, dunque, l’appuntamento LGBTQ, questa volta con la 28enne Eva, rapper siciliana che vive a Milano e che lavora sul suo risveglio, e Fortuna, 29enne di Livorno, assistente di chirurgo estetico che sembrava fosse amore invece era un calesse. Ma l’elemento più pesante resta questa linea (para)fictional che speriamo non si ripeta: le cose fatte bene riescono a convincere, anno dopo anno, senza stravolgimenti.