Stanotte a Napoli, Alberto Angela: “Un prodotto a Km0 in cui raccontiamo le luci, anche sconosciute, della città”
Le dichiarazioni della Conferenza Stampa di presentazione di Stanotte a Napoli di Alberto Angela, su Rai 1 a Natale in prime time.
Conferenza stampa di presentazione per Stanotte a… Napoli, nuovo capitolo della serie di Alberto Angela dedicata alle ricchezze artistiche e culturali della Penisola, filmate e raccontate col favore della notte, per coglierne aspetti solitamente nascosti dal fluire della gente. In programma su Rai 1 in prima serata il giorno di Natale, sabato 25 dicembre, lo speciale viene presentato in uno dei luoghi di Napoli più cari ad Angela, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, lunedì 20 dicembre alla presenza delle più alte autorità della città e della rete. Annunciati, infatti, il (neo) sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il direttore di Rai 1 Stefano Coletta (che abbiamo intravisto anche in piena notte per la conclusione di Ballando con le Stelle sabato scorso), il Direttore Coordinamento Palinsesti Tv Rai Marcello Ciannamea e ovviamente il padrone di casa, ovvero il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli – MANN Paolo Giulierini.
La conferenza si svolge lì dove nel settembre del 2018 incontrammo Alberto Angela per la presentazione di Stanotte a… Pompei, altro grande successo del suo ciclo: sono tre anni che sembrano un’era geologica. E dire che in quella occasione chiedemmo se fossero in cantiere pillole web dei contenuti tv per una diffusione virale della conoscenza “come una forma di ‘vaccino’ alla deriva dovuta alla ‘misconoscenza’, per non dire altro, e alla protervia propagandistica“. Sembra perfetto per rappresentare ancora oggi il bisogno di conoscenza contro l’ignoranza e la propaganda in un contesto specifico come quello dei vaccini anti-Covid. Ma questa è un’altra storia.
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Ci prepariamo dunque a seguire live la conferenza stampa di Stanotte a Napoli, a Natale dalle 21.25 su Rai 1. E per avere un assaggio, vi suggeriamo di vedere il teaser.
Conferenza stampa Stanotte a Napoli
12.00
Coletta presente. Alberto Angela già assediato da colleghi e fotografi.
12.15
Ci siamo. Si inizia. “Scoprire la bellezza è il regalo più bello” recita il promo. E non ha torto. Dal 28 dicembre torna Meraviglie.
12.17
Si inizia dal sindaco Manfredi, già rettore della Federico II e poi ministro dell’Istruzione e dell’Università:
“Questo è un grande dono che Angela e la Rai fa a Napoli e che Napoli fa agli italiani: l’energia della città per la ripartenza. Il nostro grande potenziale può dare un messaggio di speranza per il nuovo anno: l’Italia deve credere in Napoli. Gli italiani hanno bisogno di bellezza, fiducia, speranza e non c’è luogo migliore di Napoli per testimoniare storia e futuro. Speriamo anche una grande vicinanza della Rai a Napoli, palcoscenico delle storie d’Italia in questo periodo”.
12.22
Stefano Coletta, direttore Rai 1.
“Ogni volta che torna in onda Alberto Angela è una gioia. E’ un fiore all’occhiello. E’ profondamente qualitativo il modello con cui Angela e la sua squadra, insieme all’azienda che lavora a stretto contatto con questo gruppo, portano avanti da tanti anni. Bisogna ricordare che è una produzione interna: ci avvaliamo di tutte le risorse a disposizione ed è la dimostrazione di quello che la Rai può fare schierando il meglio della propria professionalità. Io sono rimasto sempre ammirato dalla qualità espressa in tutti i settori della realizzazione di questo programma. In Angela e nei suoi prodotti c’è il riconoscimento della missione di servizio pubblico della Rai. Lo seguo fin dai tempi di Rai 3: la sua non è semplice divulgazione ma è un emotainment divulgativo di testo, di immagini, di musica che peraltro è particolarmente importante in questa produzione. Il suo è il tentativo di raccontare, far conoscere ed emozionare il pubblico, tutto insieme. Ogni volta che arriva un evento di Alberto Angela siamo prossimi alla sindrome di Stendhal: attraverso questo racconto si riscopre un’appartenza a questo Paese. A tre anni dall’ultimo viaggio, fatto a Pompei, si torna in onda: sento che il pubblico aspetta questo appuntamento notturno. In questo aspetto della notte c’è gran parte del suo potere emozionale.Nella semplicità di Angela c’è una missione democratica, come diceva Gramsci: è un racconto per tutti ed è un aspetto importante della divulgazione e della conoscenza”.
Si continua:
“Dopo il notturno di Stanotte si passa a Meraviglie che torna il 28 dicembre con un ‘esterno giorno’: è il quarto ciclo ed è un altro regalo, un altro attestato d’amore per il nostro Paese. Sia nel registro netturno che diurno, Alberto viene accompagnato da testimonial viscerali che tengono in maniera assoluta per quel che raccontano. Napoli è accogliente, ironica, drammatica: ha in sé tanti registri e li vediamo in questo prodotto”.
Coletta ringrazia il Centro di Produzione Rai di Napoli (e fa bene, perché fanno un lavoro straordinario in questa produzione) e gli autori, uno per uno. Giusto. Un omaggio speciale va al regista Gabriele Cipollitti “che ha portato in questo racconto un tratto cinematografico del tutto particolare“. Verissimo, e lo diciamo da tempo.
12.32
La parola passa al direttore del Mann, Paolo Giulierini.
“Grande orgoglio e gratitudine per l’aiuto avuto dalla Rai: questi due anni di Covid hanno messo in crisi anche i musei. Ringrazio la Rai e Angela perché questo è un punto di partenza importante per la città”.
Breve e conciso.
12.34
Marcello Ciannamea, coordinamento palinsesti Rai:
“L’operazione di Stanotte a Napoli è il nostro regalo di Natale per tutto il pubblico italiano. E’ l’ennesimo gioiello che Rai Servizio Pubblico realizza dimostrando la sua capacità, direi unica, di mettere a sistema un insieme di eccellenze, da Angela alla sua squadra, dal CpTv di Napoli alla città. In questa esperienza produttiva abbiamo impegnato le migliori risorse e le migliori energie per trasferire la grande passione di Angela per Napoli. Ancora tecnicamente non siamo in grado di portare a casa dei telespettatori gli odori, ma la loro grande professionalità riesce a trasferire persino quelli. Nel disegno di questo prodotto ha avuto un grande ruolo il CpTv di Napoli, fiore all’occhiello dei CpTv della Rai. Questo programma si inserisce nel progetto culturale della Rai in maniera puntuale, a dimostrazione di quanto la cultura sia importante per Rai Servizio Pubblico. Sarebbe bello che gli italiani si rendessero conto di essere proprietari di un patrimonio culturale e ambientale unico al mondo. Noi Rai ‘dobbiamo’ valorizzare questa incredibile ricchezza e lo facciamo con un’altra incredibile squadra. La mission del servizio pubblico è quello di raggiungere tutti i pubblici, di essere inclusivo, di essere per tutti, come sa fare Angela”.
Ciannamea accenna anche al procetto di Prepararsi al futuro, senza citarlo espressamente. “Ci auguriamo un futuro pieno di bellezza…“. Vabbè, da un responsabile palinsesto mi sarei aspettato un intervento un pizzico più tecnico, anche perché la domanda fatta dal capo ufficio stampa Rai – ovvero come si inserisce questo prodotto nella politica di palinsesto dell’azienda – era piuttosto utile allo scopo.
12.46
Massimo Ranieri che canta Monastero di Santa Chiara, Marisa Laurito, Serena Rossi, Serena Autieri sono alcuni dei testimonial che accompagnano Angela in città, dalla tomba di San Gennaro alla galleria Borbonica diventata un’antologia di storia metropolitana, passando per la splendida stazione Toledo della Metro. Storia, cultura, quotidianità insomma sono gli ingredienti che Angela mescola come solo lui sa fare, per “un sogno a occhi aperti. Qui l’arte di rinascere ha sempre avuto nuove forme…” dice prima di andare alla Sanità, simbolo di riscatto per un quartiere a lungo ‘simbolo’ di malavita col quale si chiuderà la puntata.
12.50
Alberto Angela:
“Anche per noi è stata un’avventura meravigliosa. In questa serata in particolare c’è un registro musicale potente: del resto Napoli è l’unico luogo in cui i ragazzi di oggi cantano le canzoni dei bisnonni. Ma c’è molto altro in questo prodotto: c’è una qualità di immagini che sorprende anche me. Potrei riassumere tutto con un Prodotto a Km0: considerate il luogo in cui ci troviamo, il MANN. Quello che c’è alle nostre spalle c’è il più grande impianto statuario ritrovato integralmente: fa parte della collezione Farnese e qui trovate collezioni che hanno influenzato il pensiero e l’arte occidentale dal ‘700 in poi. Posso dire di aver girato il mondo, ma le cose più incredibili si trovano da noi. Anche per questo nelle ultime produzioni ci stiamo concentrando sull’Italia, anche con Meraviglie. Anche la produzione è Km0: è bello esplorare Napoli con chi Napoli la conosce perché ci vive come la squadra del CpTv. Sapete cosa significa fare 5 settimane continnuo di lavoro giorno e notte? Voi vedete solo me, ma dietro le quinte c’è una squadra. Stare svegli attivi pronti alle 4 del mattino, al freddo, non è facile. Abbiamo dato tutti il massimo. Terzo aspetto: il Km0 della città. Qui si trova il mondo: pensate anche solo a due dei cibi che più la identificano come il caffè. Ebbene il caffè viene dall’Etiopia, ma è diventato simbolo della città. Così come la pizza: i suoi ingredienti non sono di qua, ma il pomodoro che arriva dal Nuovo Mondo, la bufala arriva da altrove. Napoli ha raccolto e abbracciato tanto di quello che è arrivato dalle diverse dominazioni e lo restituisce rinnovandolo. Il know-how di Napoli è proprio quello di assorbire il meglio e restituirlo. Anche per Maradona è così: non è arrivato semplicemente un campione, Napoli ha dato anche a lui, ha trasformato anche lui. Basti pensare che Napoli ha avuto un’impronta greca fortissima, è una culla della cultura. Anche in periodo romano, a Napoli si parlava il greco talmente forte era la sua impronta. Napoli dà questo, una sorta di saggezza frutto delle sue commistioni. Ed è una città senza dubbio con luci e ombre, ma noi ci concentriamo sulle luci e abbiamo scoperto luci che neanche noi ci aspettavamo, che neanche chi ci vive conosceva. Napoli è una sorpresa ed è anche un messaggio di speranza che vogliamo dare agli italiani: se volete capire cosa succederà in futuro guardate il passato. A Napoli questo aspetto è fondamentale, è ovunque. E saranno proprio i ragazzi della Sanità a portarci nel futuro, chiudendo la puntata”.
Una notazione sulla scelta della programmazione:
“Ringrazio la Rai per la scelta di mandarlo la Notte di Natale: è la prima volta che va in onda un prodotto di divulgazione, un evento come questo la sera di Natale. Da quando facciamo questi programmi ci troviamo sempre lanciati in contesti un po’ complicati, ma a me non dà fastidio. Le sfide ci piacciono ed è bello andare a meta con tutta la squadra. E’ una scelta quella di programmazione che condividiamo pienamente”.
Altre volte c’è stato questo aspetto di programmazione kamikaze da parte della Rai: Angela è la corazzata da mandare al fronte. Alcune collocazioni lo dimostrano. Coletta fa però riferimento a quell’aura di magia ‘alla Disney’ che si ritrova in Stanotte a Napoli e che va in sintonia con quel che di solito occupa il prime time del Natale. i film Disney per l’appunto, inserendolo così nella ‘tradizione’ della programmazione delle Feste.
Tra i siti che hanno conquistato Alberto Angela c’è Santa Luciella, scelta dalla corporazione degli scalpellini come protettrice: “Nei vicoli si ritrova questa piccola chiesa, salvata dal fatto che un abitante parcheggiava sempre davanti e quindi l’ha di fatto preservata ed è stata poi recuperata da ragazzi”. La tradizione dell’adozione del defunto è un altro aspetto che affascina Angela, che coglie anche in conferenza ogni spunto per fare una vera e propria lezione.
“Questa città ci insegna ad aver fiducia nel futuro. Ce la faremo, ma per farcela dobbiamo stare tutti insieme. Questa città abbraccia le persone vere. Sono tanti anni che faccio servizi a Napoli e forse ho questa fortuna di esplorare sempre con curiosità e di scoprire il mondo anche attraverso quello che imparo qui. Napoli ci dimostra come il nostro Paese sia il più+ ricco di biodiversità culturali, dal cibo alle pareti che ci circordano. Questo è quello che cerchiamo di trasmettere”.
Non è una conferenza, è una puntata inedita dei suoi programmi.
Il ciclo di Meraviglie inizia da Procida.
13.07
Coletta torna sulla programmazione:
“Noi cerchiamo sempre di trovare una collocazione intelligente: pensiamo che davanti alla tv la sera di Natale ci siano anche molti ragazzi che normalmente seguono i programmi di Alberto Angela e pensiamo possano essere proprio loro il veicolo per coinvolgere anche i più grandi. Il mondo dei giovani va a cercare i programmi di Angela: i giovani guardano Sanremo ma seguono anche Angela perché muove delle corde rappresentative che stanno loro a cuore. Stanotte a Pompei ha visto un gran coinvolgimento del target 15-24 anni”.
Ciannamea aggiunge:
“La collocazione natalizia non è casuale: è la prima volta che una rete generalista programma un contenuto di divulgazione e lo fa proprio perché ci si aspetta che coinvolga il maggior numero di persone. La sua capacità di coinvolgere ampie fette di pubblico è quella che ci ha fatto scegliere questa la collocazione: è volutamente un regalo al pubblico”.
In pratica, Angela conquista anche i target giovani, a Natale stanno tutti a casa per cui nonni e nipoti possono ritrovarsi a sognare davanti al racconto di Stanotte a Napoli. In più c’è l’aspetto del regalo di Natale per gli italiani con la divulgazione, un po’ come fu per la collocazione di Angela nel prime time del sabato sera contro le corazzate di varietà ed emotainment targate De Filippi.
13.13
Domande. Si parte con Luciano Giannini, Il Mattino: “Pensate che un programma così possa uccidere i pregiudizi verso questa città?”.
Angela:
“Questo è un programma che ha trattato Venezia, Firenze, il Vaticano. Abbiamo trattato Napoli come tutte le altre. E’ una città che ha luci e ombre, ma noi ci si concentra sulle luci, facendo vedere dei riverberi di luce anche inediti. Parlando di stereotipi possiamo dire che Napoli è per l’Italia quello che l’Italia è per l’estero: in questo senso la conoscenza è la cosa più importante per demolire i pregiudizi. Io qui mi trovo bene e non vedo quello che si dice su Napoli: sono più di 25 anni che vengo qui da forestiero, anzi persino torinese, ma ormai ho anche la cittadinanza qui. Questo programma serve anche a smontare i pregiudizi. Altri programmi si concentreranno sulla cronaca, noi guardiamo al lato nascosto della luna”,
13.16
Paolo De Luca, Repubblica: “Raccontare la città può essere stucchevole, anche nelle luci. Cosa rimarrà dei nostri luoghi più comuni?”
Angela:
“Credo che rimarranno le luci e i colori, in tutti i sensi. Il Cristo Velato, ad esempio, è più di una statua: è il racconto di una società in grado di produrre un’opera come come quello. Credo che quello che resterà è quello che non vedi ma che provi girando per la città. Penso al MANN che contiene in massima parte elementi che provengono dalla città stessa e che hanno influenzato l’Occidente dal ‘700 a oggi. Quello che cerchiamo di fare è mostrare quello che Napoli può regalare come luce interiore. Una cosa che ha sorpreso anche noi”.
E aggiunge: “Vedo nei ragazzi di Napoli quei ragazzi che dopo la guerra hanno ricostruito il Paese. Ed è un messaggio importante”.
13.22
Si parla di Meraviglie.
Angela:
“In ogni puntata si parla di tre luoghi diversi legati a tre epoche diverse. Procida, pur avendo viaggiato tanto, è qualcosa di meraviglioso. Non è solo un luogo bello, ma è il frutto di sofferenza, di marinai che partivano, di famiglie in attesa: si dice che le casette del porto fossero colorate perché così potessero essere riconosciute subito dai marinai in rientro. Ecco, la bellezza di quelle casette colorate è frutto di sacrificio, di privazioni. E riguarda in generale tante cose in Italia. La bellezza è frutto di maestria e di valori fondamentali, come il sacrificio, l’attesa di un risultato che arriva con la fatica. E’ molto importante che i ragazzi lo guardino: è anche questo il messaggio che questi programmi vogliono dare. Le cose non arrivano subito, ci vuole fatica, e non è detto neanche che arrivino, ma quando arrivano sono tutte meritate”.
13.27
Tra i luoghi particolari, il ‘sing sing’, ovvero il deposito del MANN che viene raccontato. Per riprendere le parole del prof. De Simone, “la conoscenza è come il pane… va condivisa. In questo caso con gli italiani la notte di Natale. E questo è tutto frutto della cucina Rai, per tornare al km0“.
Il Km0, quindi, è la formula scelta per raccontare questo appuntamento con Stanotte a Napoli: una fucina di ricchezze, raccontate in maniera eccellente da una squadra non solo Rai, ma tutta napoletana, a eccezione del conduttore e del regista, abruzzese come dice scherzando lo stesso Angela, che sono ormai ‘adottati’ dalla città. Luci, riverberi ignoti anche ai napoletani, sono gli ingredienti fondamentali: e aspettiamo di scartare questo regalo, sapendo che sarà più che gradito.