Tapiro d’Oro, una storia lunga un quarto di secolo. Il 26 novembre 1996 la prima apparizione in tv
Il Tapiro d’Oro esordiva a Striscia il 26 novembre 1996. La prima consegna (del Gabibbo) al pm Cardino, l’arrivo di Staffelli e le tante polemiche
“Persona amareggiata per aver subito uno smacco, un insuccesso professionale, o per aver commesso un errore”. Così si legge sul dizionario della Treccani alla voce ‘attapirato’. Con l’aggiunta: “Di persona che ha ricevuto il premio satirico Tapiro d’Oro”.
Quando il 26 novembre 1996 Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti lo mostrarono per la prima volta al pubblico di Striscia la Notizia, nessuno avrebbe immaginato che quella rappresentazione in polistirene dell’omonimo mammifero sarebbe entrata così prepotentemente nell’immaginario collettivo.
Quella sera il tg satirico di Canale 5 lanciò un sondaggio per chiedere ai telespettatori chi sarebbe dovuto essere il primissimo destinatario del riconoscimento. Fu una sfida a due: da una parte l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi, dall’altra il pm Alberto Cardino. E proprio quest’ultimo, ventiquattr’ore dopo, ricevette il Tapiro dal Gabibbo perché gli era stata tolta l’inchiesta Necci-Pacini Battaglia, spostata dalla Procura di La Spezia a quella di Perugia.
In venticinque anni i Tapiri consegnati sono stati circa 1400. Valerio Staffelli entrò in scena solo nel 1997, anche se la primissima consegna dell’inviato fu un Lama d’oro a Pippo Baudo per via di uno sputo all’autore televisivo Paolo Taggi.
Rincorse, inseguimenti, proteste e persino Tapiri spaccati a terra, come nei casi di Mike Bongiorno, Reinhold Messner e Vittorio Sgarbi. Non gradirono la spedizione nemmeno i Sottotono nel 2001 a Sanremo per un presunto plagio di un brano degli Nsync, Zucchero, che in un fuori onda si lasciò scappare un “io ti sputo in bocca” divenuto poi tormentone nell’imitazione di Gianni Fantoni, e il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio.
Nel 2000 Staffelli tentò addirittura una consegna al Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro, subendo tuttavia il placcaggio della scorta, mentre nel dicembre 2003 il direttore di Rai 1 Fabrizio Del Noce ruppe il naso al ‘tapiroforo’ con una microfonata.
Le inchieste del dicembre 2001 su Vanna Marchi e Stefania Nobile portarono all’avvio di un’operazione che la Guardia di Finanza ribattezzò ‘Tapiro di sale’. Un chiaro riferimento al ‘sale magico’ utilizzato per i raggiri.
Le versioni giganti del Tapiro sono state una ventina. Il primo a goderne fu il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari, ma il privilegio è spettato pure a Silvio Berlusconi e, di recente, ad Andrea Agnelli, reo di aver aderito alla Super Lega, progetto nato e tramontato in meno di quarantotto ore. Alessia Marcuzzi, invece, ha avuto ‘l’onore’ di essere premiata in diretta, nel 2018, durante la finale dell’Isola dei Famosi nell’ambito del famigerato ‘canna-gate’.
Ad oggi, la più attapirata in assoluto risulta essere Belen Rodriguez. Tra gaffe, gossip e vicende sentimentali, la showgirl ne ha ritirati 30. Buoni piazzamenti pure per Rosario Fiorello, Antonio Cassano e Barbara D’Urso.
Motivi seri, meno seri, a volte semplici pretesti goliardici. Il Tapiro è in ogni caso divenuto un rito da piazzare sempre dopo le 21, nella fase clou della trasmissione.
Di recente, il Tapiro è stato inevitabilmente legato ad Ambra Angiolini, vittima dell’assegnazione in seguito alla fine della relazione con Massimiliano Allegri. “Premiata in quanto tradita, perché Striscia non è andata da lui?”, è stata l’accusa di molti, rilanciata persino dal ministro per le pari opportunità Elena Bonetti: “Si è scelto di andare dalla donna e non dall’uomo”. Prova di come, in un quarto di secolo, il Tapiro abbia saputo toccare vette anche ai limiti del paradosso .