L’attacco di Celentano a Luca Telese (che gli dà del “babbione”) e il dubbio: tv deve ospitare i no vax?
Luca Telese risponde all’attacco social di Adriano Celentano dandogli del babbione. E la tv, intanto, si interroga: giusto ospitare anche i no vax?
Mentre siamo alle prese con la quarta ondata covid, la tv italiana continua a interrogarsi sull’opportunità di ospitare nei talk show rappresentanti dei no-vax o anche solamente di dare spazio alle voci che mettono in discussione l’approccio dogmatico alla scienza, sul tema dei vaccini e non solo.
Ha senso organizzare un dibattito che preveda il confronto tra sì vax e no vax, oppure di fronte alle argomentazioni scientifiche non c’è spazio per la discussione, a meno che non si scelga di spettacolarizzare un tema per alimentare solo confusione e animosità nell’opinione pubblica?
Nel solco di tale questione, più viva che mai, sembra inserirsi l’attacco via social di Adriano Celentano nei confronti dei conduttori del talk show che andrebbero “licenziati in tronco” perché sarebbero responsabile dell’invasione di odio, diffuso nei programmi tv da alcuni ospiti, detti anche “interruttori“, ossia “essere umani pronti a distribuire la loro rabbia molto spesso con la bava alla bocca“. Tra questi anche “un tipo grassottello coi baffi non sempre tagliati bene” (con tanti saluti al bodyshaming).
Il riferimento è a Luca Telese, o, almeno, è Luca Telese ad averlo svelato poco fa sui social, dopo che Celentano aveva precisato di non avercela con Maurizio Costanzo. Il giornalista su Twitter ha replicato così al Molleggiato:
Sono lieto di aver fatto arrabbiare Adriano Celentano per le mie idee sul Covid. Lui è un simpatico babbione, ricco e malvissuto che difende no vacs e irresponsabili. Io preferisco anziani, persone normali e fragili che nell’interesse di tutti si vaccinano per fermare la pandemia
Fatta eccezione per personaggi visibilmente non credibili, il primo a portare con intelligenza in tv la necessità che la stessa desse spazio anche a chi non pende dalle labbra dei soliti Burioni, Bassetti, Pregliasco, generando così un confronto dialettico anche sui temi politici prettamente legati alla pandemia, fu Michele Santoro a giugno scorso, ospite di Lucia Annunziata su Rai3.
tvblog.it/post/gianluigi-paragone-tv-ospite
Più di recente una posizione simile è stata rappresentata in tv da Massimo Cacciari (a Otto e mezzo – dove Lilli Gruber ha pubblicamente fatto sapere che i no vax non sono benvenuti – per esempio, dialogò proprio con Telese). Ma in molti (per non dire tutti) i talk show ormai viene data voce alle tesi no vax. Mariano Cirino, storico autore di Piazzapulita, lo ha rivendicato via Twitter:
Purtroppo in Italia ci sono 2,5 milioni di over 50 non vaccinati. Basta come referenza per avere il permesso di invitare gli irriducibili no vax?
Evidentemente deve pensarla più o meno così anche Bianca Berlinguer, che martedì scorso a Cartabianca ha messo in scena un dibattito (sfociato in uno scazzo) tra il professor Galli e la giornalista no vax Maddalena Loy. Idem Giovanni Floris, che da settimane offre la platea del suo Dimartedì all’europarlamentare della Lega Francesca Donato convinta, tra le altre cose, che l’ivermectina funzioni contro il covid.
E così via. La tv, insomma, non è solo degli “interruttori”.