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Cartabianca, Corona non punge e il duetto con la Berlinguer non funziona più

Cartabianca, Corona appare ‘appannato’ e i duetti con la Berlinguer non funzionano più. Lo scrittore cerca il consenso anziché rompere gli schemi

pubblicato 11 Novembre 2021 aggiornato 11 Novembre 2021 17:54

Bianchina e Corona, si è persa la magia. A Cartabianca i duetti tra la Berlinguer e lo scrittore-alpinista non generano più fiammate, le stesse fiammate che in passato offrirono momenti epici, oltre alla famosa sfuriata che portò alla prolungata epurazione di Corona.

Non è una questione di mancanza di liti da rendere virali. Il problema sta tutto nella perdita di quel contrasto tra mondi agli antipodi che sapeva produrre scenette surreali e a volte paradossali.

E’ sparita l’imprevedibilità, è svanito l’effetto sorpresa. Corona stupiva, irritava, provocava. Ma soprattutto scatenava le reazioni della padrona di casa. Il diavolo e l’acqua santa, la bella e la bestia.

Dal “come è brutale lei” si è tuttavia passati ad un fantozziano “come è umano lei”, con la Berlinguer che alza la palla in maniera tale che le repliche di Corona non oltrepassino il recinto.

Il peso dell’allontanamento forzato si sente, eccome. Silenziato per un anno, con annesse ospitate da Palombelli, Bignardi e Del Debbio, Corona è tornato a casa per la felicità della conduttrice, che tanto ha spinto affinché rientrasse. I sequel però spesse volte non entusiasmano come le versioni originarie e tutto ciò che si è verificato nel mezzo – tra proteste e plateali strappi col direttore di Rai 3 Franco Di Mare – non ha fatto altro che anestetizzare il confronto.

Corona c’è, eppure si comporta come un calciatore ammonito o a rischio diffida. Non osa, non rischia, cerca il consenso anziché rompere gli schemi: “Di Maio? Ha il carisma del bambino che farà carriera”, “Il professor Barbero ha detto che le donne non riescono ad affermarsi perché non hanno la spavalderia? Mi meraviglio di questa sua affermazione, se le donne avessero lo spazio che meritano, vincerebbero 10-0 sugli uomini”, “Le esultanze in Aula dopo l’affossamento del Ddl Zan? Un Parlamento dovrebbe comportarsi eticamente”.

Mai controcorrente, mai esponente della cosiddetta ‘minoranza’. E’ un Corona mansueto, che pur di esserci accetta di snaturarsi. Una versione inedita che non accontenta nessuno.

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