Sono gli anni di Cari genitori, gli anni di Tra moglie e marito e dell’approdo di Amici. Il people show dilaga in tv e con esso anche i suoi derivati tra cui un programma cult di Rete 4 che va in onda a cavallo tra la fine degli anni ’80 e buona parte dei 90’s, si tratta di C’eravamo tanto amati. Il titolo già a pronunciarlo è tutto un programma, non si tratta solo del celebre film di Ettore Scola del 1974, ma anche di un prodotto televisivo tutto italiano.
Qui a prevalere sono i sentimenti messi a repentaglio per liti, le incomprensioni che cercano un punto d’incontro davanti alla lucina rossa della telecamera. Rete 4 il 2 ottobre 1989 alle 19 trasmette la prima puntata di un talk show che ha per obiettivo raccontare storie di amori sull’orlo di una crisi di nervi, magari provando a riappacificarsi.
Ricucire i rapporti, come si può fare? Fatma Ruffini, mente di numerosissime trasmissioni Fininvest, prese ispirazione da alcune rubriche dello storico Oprah Winfrey Show, format statunitense di grande successo in onda dal 1986 al 2011.
Una coppia in difficoltà esponeva i propri disagi interni davanti al pubblico, Luca Barbareschi, conduttore del format in forte crescita professionale, era il moderatore ovvero colui che incalzava marito e moglie sulle problematiche più gravi. A seconda dei punti nevralgici scoperti dal presentatore, alcuni dibattiti si infuocavano in risse verbali, certe volte complicate da gestire.
I contendenti non erano da soli, ad avvalorare le loro tesi c’erano anche due testimoni (parenti o amici). Fra gli altri elementi, per ogni caso analizzato c’erano anche due giurati pronti a dire la loro in merito alle vicende. Nel corso delle successive edizioni anche il pubblico in studio esprimeva il proprio parere indicando chi era il contendente ad avere la ragione.
Insomma, la ricetta è ben chiara, il contesto è quello di uno pseudo tribunale catodico, un tribunale che per certi tratti quello di un altro programma Fininvest, allora ai primi passi: Forum.
In un’intervista rilasciata a Superclassifica show proprio nell’anno di nascita del programma, Barbareschi affermò:
Quando vengono qua sono le persone sono più rovinate, mentre quando vanno via stanno in genere meglio. Parlare fa comunque bene, almeno ci si sfoga. Oggi, per esempio, una signora mi ha detto ‘finalmente un posto dove posso sfogarmi’. La gente non ha idea di quanto poco spesso si riesce a parlare.
C’eravamo tanto amati curiosamente partì senza sale né pepe, il pubblico non apprezzò nell’immediato le potenzialità del programma. Come un motore diesel, i risultati positivi arrivarono col passare del tempo diventando a tutti gli effetti un successo di Rete 4 con picchi che superavano i due milioni di telespettatori ed uno share che spesso e volentieri accarezzava il 25%. Pensate che i numeri furono interessanti non solo per l’azienda che lo promosse in prima serata, ma anche anche per tv d’oltreoceano. FOX (Usa) si convinse a realizzare una versione a stelle e strisce del format chiamandolo That’s Amore, a condurlo fu proprio Barbareschi per un totale di circa 100 puntate.
In questa puntata del 1989 ecco la vicenda di Clara ed Gianni. Gianni critica sua moglie per essere bugiarda, gelosa e dispettosa. Clara a sua volta non è soddisfatta dell’atteggiamento troppo vigile nei suoi confronti.
La domanda più comune che gli affezionati si facevano spesso è stata: le liti erano tutte vere oppure c’era lo zampino di un copione dietro? A questo proposito Barbareschi vuotò il sacco confessando che le coppie, pur portando argomenti validi ai fini della discussione in studio, fingevano di bisticciare ma si divertivano a farlo perché i telespettatori ci credevano.
La trasmissione chiuse i battenti dopo esattamente 1000 puntate, il 26 giugno 1994, ma nell’immaginario collettivo C’eravamo tanto amati è rimasto uno degli storici fiori all’occhiello della fininvest che fu. Più volte sono state replicate alcune puntate delle cinque edizioni.