Su D’Iva, con tutto il rispetto per Iva Zanicchi, non vi erano chissà quali aspettative, a dire il vero. La vigilia dello show di Canale 5, due serate interamente dedicate all’Aquila di Ligonchio, infatti, non era certo stata caratterizzata da quell’attesa spasmodica che, solitamente, si riserva ai grandi eventi.
Quella di Iva Zanicchi, era sicuramente una carriera, musicale e televisiva, da onorare ma, di fatto, stiamo parlando di un personaggio televisivo contemporaneo, che, negli ultimi tempi, non si è affatto risparmiato, visto i tanti programmi televisivi ai quali ha preso parte: Grande Fratello, All Together Now, Isola dei Famosi, Venus Club, CR4 – La Repubblica delle Donne.
L’evento televisivo si costruisce anche con un lungo periodo di sana assenza e questo discorso, per i suddetti motivi, non è attuabile sulla Zanicchi.
Su D’Iva, quindi, le previsioni della vigilia erano equiparabili a quelle che si riservano per un classico show celebrativo, come se ne sono visti tanti, ad esempio, negli ultimi anni su Rete 4: canzoni, aneddoti, niente di che.
E, invece, le aspettative non alte hanno inaspettatamente giocato a favore di Iva Zanicchi e su D’Iva, uno show che, sostanzialmente, alla fine, è stato penalizzato solo dalla solita durata sesquipedale delle serate di Canale 5.
D’Iva: la prima puntata
Per educazione, non si dovrebbe sottolineare l’età di una signora ma, in questo caso, è un peccato non farlo.
A 81 anni, Iva Zanicchi, oltre ad aver dimostrato di possedere ancora una voce performante, sovrastando, spesso, anche in personalità ospiti ben più giovani, ha anche dimostrato di non aver perso, a distanza da quasi vent’anni dall’ultimo show televisivo (Festival di Napoli, 2002) la propria attitudine alla conduzione, garantendo ritmo ad uno show durato più di tre ore.
Oggettivamente, è stata una sorpresa, che sa anche un po’ di rimpianto, pensando proprio a questi ultimi vent’anni.
D’Iva, in attesa della seconda puntata, si è rivelato uno show celebrativo, non triste e non eccessivamente intriso di nostalgia, dove anche gli aneddoti venati di tristezza (come l’ultimo anno e mezzo segnato, anche tragicamente, dal COVID-19) sono stati raccontati dalla padrona di casa con lucidità, senza retorica (come anche nella breve parentesi dedicata alla violenza contro le donne), né gravosità emotiva.
La serata è stata colma di aneddoti, com’era prevedibile in questo caso, con Iva Zanicchi capace di andare a braccio nei monologhi, che non sono apparsi oltremisura preconfezionati, non mostrandosi per nulla dipendente dal “gobbo” e inserendo nei racconti anche barzellette, aneddoti sulla stitichezza (!) e battute da bar, ovviamente perdonabili, perché ad una certa età, alla fine, puoi permetterti di tutto (“Agli uomini, quando raggiungono una certa età, gli si alza tutto tranne quello che si deve alzare!”).
La vita professionale e privata di Iva Zanicchi, le rivalità con altre dive della musica italiana (Mina, Ornella Vanoni, Gigliola Cinquetti…), l’amore smisurato per la madre o l’infanzia caratterizzata dal papà che voleva il figlio maschio e dallo scomodo paragone con le sorelle più belle, non è stata certo disvelata con questa serata ma Mediaset ha riservato la giusta legittimazione alla vita e alla carriera di Iva Zanicchi che ha risposto, godendosi la serata appieno.
Paradossalmente, pur essendo uno show autobiografico, D’Iva non è apparso neanche così autoreferenziale: dal punto di vista musicale, vi sono stati tanti omaggi (incluso uno a Raffaella Carrà); sugli aneddoti, la Zanicchi, onestamente, si è soffermata anche sugli episodi meno fortunati della sua carriera (le canzoni rifiutate, le rivalità, le frecciatine alle altre cantanti, gli album poco fortunati); la parodia di Ok, il prezzo è giusto! ha omaggiato più il quiz che la conduttrice (con la partecipazione di Raffaella Bragazzi da lacrimuccia agli occhi).
Iva Zanicchi, alla fine, ha sorpreso anche in questo, nel non aver ecceduto nell’egocentrismo nonostante il contesto, ovviamente, avrebbe giustificato tale scelta.
D’Iva, anche a visione ultimata, non si può ergere ad evento televisivo, nonostante le tante impressioni positive e il trasecolamento inaspettato.
Però, è stata una serata divertente e non stucchevole e ciò va riconosciuto.