Non è una novità, anzi è uno strumento a cui in tv si ricorre sempre più spesso per isolare dei dati Auditel dalla media stagionale di una trasmissione. Ieri Mattino cinque e Pomeriggio cinque, regolarmente in onda in un giorno festivo, circostanza che non sempre si è verificata in passato, hanno deciso di cambiare titolo e trasformarsi in Mattino cinque life e Pomeriggio cinque festivo.
Due cambiamenti di fronte ai quali i telespettatori non hanno trovato stravolgimenti di scaletta o argomenti trattati, così come anche l’orario di messa in onda è stato lo stesso identico di tutti gli altri giorni. Eppure nelle stanze di Cologno Monzese è stato ritenuto necessario questo intervento sui nomi dei programmi, che porterà così il dato di ieri, effettivamente più basso della media per entrambi (come si può vedere), a non essere computato per il calcolo della media stagionale finale.
Canale 5 però non è l’unica rete ad adottare questa strategia, anche se nella giornata di ieri è stata l’unica a metterla in campo – neanche l’altra rete commerciale delle generaliste, La7, ha scelto di ritoccare i propri titoli. Nei giorni scorsi su Rai 1 invece si sono visti cambiamenti di questo tipo: venerdì scorso ad esempio La vita in diretta di Alberto Matano è diventata La vita in diretta short, con una durata minore del solito data la partenza alle 17:45 in seguito a uno speciale Tg1 per seguire l’incontro fra il Premier Mario Draghi e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Lunedì 18 ottobre la stessa Vita in diretta aveva invece deciso di non cambiare titolo nonostante la partenza in ritardo di quasi mezz’ora in seguito allo speciale Tg1 dedicato all’esito dei ballottaggi per l’elezione dei sindaci di Roma, Torino e Trieste, partenza che costò al programma di Matano al momento l’unica sconfitta stagionale contro Pomeriggio cinque. Ma qui si parla di ascolti e a noi non interessa andare oltre.