Ilda Boccassini, l’intervista-documentario di Mentana è un trattato di storia contemporanea
Ilda Boccassini, ecco come è andata l’intervista esclusiva di Enrico Mentana trasmessa ieri sera (con ascolti bassi) da La7
Prevedibilmente gli ascolti sono stati bassi (669mila telespettatori, share del 3,15%), ma l’intervista esclusiva di Enrico Mentana a Ilda Boccassini trasmessa ieri sera da La7 resta un colpo giornalistico, come era stato evidente da subito.
Dopo un prologo di Mentana durato due minuti circa, in cui è stato ricordato che questa è la “seconda intervista televisiva” alla Boccassini dopo quella a Enzo Biagi, lo speciale dal titolo Esclusivo 7 – Parla Ilda è partito dalla domanda sui motivi che hanno spinto l’ex magistrato a scrivere l’autobiografia La stanza numero 30.
Andata avanti per un’ora e mezza circa in uno scarnissimo studio televisivo (praticamente due sedie e un blue screen), l’intervista è stata arricchita da fotografie, audio originali, brevi ricostruzioni giornalistiche e filmati aggiunti in post produzione (tra questi anche alcuni tratti dalla famosa puntata del Maurizio Costanzo Show con Falcone in studio).
Mentana, al quale Ilda Boccassini ha riconosciuto da subito autorevolezza (“lei le ha vissute certe cose, certe situazioni, non come altri suoi colleghi che erano bambini e ora sembrano saperne più del mondo“), ovviamente non ha cambiato stile, dimostrandosi interessato solo alla ciccia delle questioni, evitando ogni tipo di eccesso e spettacolarizzazione, senza però fare a meno di battute spiritose di alleggerimento (“avevo quei ricci che con l’età non si addicono più“, “non lo dica a me“).
Uno scambio dialettico molto intenso, con Mentana che senza uno straccio di appunto scritto ha affrontato con invidiabile preparazione un racconto – quello della Boccassini – dell’Italia degli ultimi 30/40 anni, tra mafia, magistratura e politica.
Non è mancata, in chiusura, la “domanda difficile e inevitabile“, come l’ha definita la Boccassini. Ossia quella sull‘innamoramento nei confronti di Giovanni Falcone (Mentana, compiacendosi un po’, ha spiegato che “era una cosa che tanti sapevano“) rivelato proprio nel libro:
La cosa che più mi ha ferito è perché non immaginavo che ci fosse questa voglia di trovare scandali dappertutto. Mi dispiace per la malvagità. Ho deciso di mettermi a nudo, mettendo in questi puzzle anche i pezzi più privati. Non sarebbe stato giusto per me e per i miei figli, anche per Giovanni (…) Quando sono andata all’obitorio, ho giurato che non avrei mai consentito che qualcuno potesse distruggere la sua immagine. Se questo libro in qualcuno o in molti ha creato questo meccanismo, allora vuol dire che ho fallito nell’impresa e questo mi dispiacerebbe molto.
Esclusivo 7 – Parla Ilda, nel complesso, è una intervista-documentario che, nonostante visibili limiti di natura tecnica/estetica e un ritmo un po’ compassato, si avvicina ad un trattato di storia contemporanea, con lo stile asciutto di Mentana valore aggiunto dal punto di vista televisivo.