Alessandro Greco: “Dolce Quiz non è il classico cooking show. Prometto divertimento”
Alessandro Greco da oggi su Rai2 con Dolce Quiz: “Per un conduttore la continuità lavorativa è tutto, a me non viene data”
Alessandro Greco, in arrivo l’ennesimo programma tv di cucina. Ne avevamo bisogno?
Se fosse stato il classico cooking show, avrei avuto qualche perplessità. Invece prometto che con Dolce Quiz ci divertiremo e giocheremo perché ci sono gli elementi dell’intrattenimento e del game. E attraverso le risposte si impareranno cose particolari, come accade nei quiz.
In effetti, il meccanismo di Dolce Quiz appare diverso da quello dei classici programmi tv di cucina. In pratica, non si vince cucinando, ma si mangia solo se si vince.
Dolce quiz debutterà oggi, sabato 16 ottobre, alle ore 12.00 su Rai2. Sei le puntate previste. Alla conduzione Alessandro Greco, con il Maestro Pasticcere Ernst Knam e la moglie Alessandra Mion Knam (Frau Knam) protagonisti d’eccezione. Nel cast anche il sommelier Filippo Bartolotta, che guiderà il pubblico in un avvincente viaggio per lo Stivale alla scoperta delle eccellenze enologiche italiane, e gli inviati Claudio Guerrini e Alessia Bertolotto.
Il meccanismo del programma prodotto da Twister film, ideato da Maurizio Monti e Giovanni Amico e scritto da Andrea Quartarone, Luigi Miliucci e Tommaso Martinelli, prevede che in ogni puntata gareggino due coppie formate ciascuna da un vip appassionato di dolci, accompagnato da un suo amico o parente (oggi Samuel Peron con l’amica Alessandra e Manila Nazzaro con l’amico Marco). Prima della sfida, le coppie si vedono recapitare a casa una “sweet box” piena di ingredienti per preparare una torta o un altro dolce a loro piacimento che, al termine del gioco, verrà assaggiato e giudicato dal Maestro Knam e da Frau Knam. In ogni manche del gioco, i concorrenti si vedranno passare sotto il naso le gustose creazioni dolciarie che potranno assaggiare solo rispondendo esattamente alle domande del quiz. Il premio finale, oltre a una variegata carrellata di dolci, sarà la monumentale Knam d’Or, creazione esclusiva del Maestro Knam realizzata per Dolce Quiz.
Le domande sono le torte del maestro Knam. Se conosci la risposta, la assaggi. Se non la sai, rimani a bocca… amara. L’unico titolato ad assaggiare tutto è il conduttore, da contratto (ride, Ndr).
Com’è stato l’incontro con maestro Knam?
Prima di conoscerlo mi aveva dato la sensazione di una persona molto impostata, con un approccio relazionale un po’ rigido. Invece è una persona ironica e autoironica. Televisivamente non gli ho dovuto spiegare niente, si è creato un bel cazzeggio con lui.
Prima volta in cucina per te in tv?
No, perché un programma sulla cucina l’ho già fatto. Insieme a mia moglie Beatrice Bocci per Alice su Sky. Si intitolava Sale e pepe q.b.; era una sitcom basata sulla cucina, i cuochi ci venivano a trovare a casa nostra, come se fossero degli amici; un esperimento molto interessante.
La conoscenza del mondo della cucina non ti manca.
Io sono figlio e nipote di pasticciere. Rai2 non lo sapeva, quando mi ha chiamato. Mio nonno, Alfredo, è stato il pasticciere più famoso di Taranto. Mio padre ha seguito le sue orme e ha fatto il pasticciere per 30 anni. Quando avevo 6-7 anni hanno chiuso l’attività. Mio nonno, guardando da lassù, sarà molto contento di questo programma.
Come te la cavi in cucina tu?
In cucina ci sto molto volentieri, gli amici dicono che sono bravo nell’enogastronomia, ma devo ammettere non mi viene naturale preparare i dolci. Preferisco il salato.
Dolce Quiz è una gara?
Io come conduttore mi metto al servizio dell’intrattenimento e del gioco. Il tema della pasticceria è molto confidenziale e aggregante, nella nostra cucina si sta bene. Dolce Quiz non è una gara. Non capisco perché nei programmi di cucina siano tutti incaxxati. Tutti con l’ansia, con la tensione… Qui, invece, ce la godiamo, il contesto è familiare.
La collocazione in palinsesto al sabato mattina ti soddisfa? Si era parlato anche della domenica?
Dolce Quiz sarebbe dovuto partire in primavera, ma, causa covid, è slittato. A quel punto la rete ha preferito, per preservarlo, aspettare l’inizio della stagione autunnale. Doveva andare la domenica, ma sono arrivate due amiche e si sono prese il posto (si riferisce a Paola Perego e Simona Ventura, che conducono Citofonare Rai2, Ndr). Fa poca differenza. Nel fine settimana nel pubblico c’è sempre una predisposizione anche mentale per un programma del genere. Certamente, la mia propensione è per la prima serata, le mie corde sono quelle dell’intrattenimento. Ma il conduttore si cuce addosso il programma. Se c’è da andare il sabato a mezzogiorno, io ci vado. Non ho la puzza sotto il naso. Non sono choosy, come disse la ministra Fornero. L’importante sarebbe avere la continuità che, mio malgrado, non mi viene data.
Adesso ci torniamo su questo. Ma prima vorrei chiederti qualcosa sul tema ascolti.
Degli ascolti, come si sa, non me ne frega niente. Neanche quando faccio le prime serate.
Dolce Quiz è un branded content…
Sin dalla prima riunione ho detto: ‘io vengo a fare un programma tv, non mi interessa se sia o non sia un branded’. Sono convinto che ancora una volta il pubblico – che è sempre molto generoso con me – ci darà soddisfazioni.
Torniamo alla continuità lavorativa di cui accennavi prima. Perché la Rai non te la dà?
(silenzio di alcuni secondi, Ndr). Il conduttore quando viene chiamato deve portare a compimento con successo il compito che gli è stato affidato. Io questo l’ho sempre fatto. Se per avere la continuità devo andare su quella giostra, devo farmi un giro con quell’altro, devo fare il mondano… se devo disperdere delle energie in situazioni o con persone che non hanno a che fare con la mia indole, pazienza. Forse sono queste le cause? Non lo so. Quello che so è che, grazie al pubblico, da quando è iniziata la mia carriera, il risultato l’ho sempre portato a casa. Sia in programmi seriali, sia in programmi di altri, come Tale e quale show e Il Cantante mascherato, sia quando ho fatto degli eventi, come con la finale di Castrocaro, Una voce per Padre Pio o Miss Italia 80, con cui ho vinto le serate.
A proposito di Miss Italia…
Quella volta scapparono tutti. Io, invece, dissi ‘sì, lo faccio’. Perché la chiamata per Miss Italia è paragonabile ad una chiamata per Sanremo. Quattro ore di diretta in un contesto difficile, anche a livello logistico e tecnico, eppure abbiamo vinto la serata. A me la sovraesposizione non piace, i miei maestri mi hanno insegnato che bisogna lasciare al pubblico la voglia di dire ‘toh, guarda chi c’è!’. Però così è un po’ troppo… (sorride, Ndr). Io credo di essere una risorsa per la televisione e se l’utilizzo continuativo non arriva voglio chiarire al pubblico che non è una mia scelta! Gli addetti ai lavori mi dicono che su di me non hanno nulla da dire. Ma questo non si tramuta nei fatti. E quando comunque riusciamo a fare i fatti, cioè i programmi di successo, questi non si trasformano in continuità.
Dicevamo di Miss Italia. Notizie dell’edizione 2021?
Dopo la celebrazione degli 80 anni, l’anno scorso rinnovai la mia disponibilità a Patrizia Mirigliani, perché io credo in ‘nella buona e nella cattiva sorte’. Miss Italia non si è mai fermata, neanche con la guerra. Che avrebbe avuto durata di un’ora, che fosse in streaming, non importa. Io ci sono stato. Quest’anno ho visto nel corso dei mesi le immagini delle selezioni regionali, ma io non ho avuto nessuna comunicazione. Non so nulla. La mia speranza è che il concorso vada avanti, perché è un’emblema del costume italiano, che dovrebbe durare per sempre, come Sanremo.
Dolce Quiz avrà una seconda stagione?
Posso dirti che quando hanno iniziato a circolare le immagini del programma, chi di dovere ha percepito che ‘questa cosa funziona’. Era partito l’input per fare altre puntate. Ma l’assetto dirigenziale della rete era un altro rispetto ad ora. Quindi, mi chiedo: questa intenzione ci sarà ancora? Un progetto ha bisogno di un buon inizio, di uno svolgimento e di un voto finale. È chiaro che in tutto questo pesano anche i continui cambiamenti dei dirigenti Rai.
La tua continuità professionale con che tipo di programma vorresti che si concretizzasse?
Con un programma quotidiano. Il conduttore ha bisogno di alimentare il rapporto col pubblico, di diventare uno di famiglia. Il quotidiano, che sia un people show o un quiz come Zero e lode, per un conduttore è il massimo.